Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata

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Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato4 dicembre 1865 –
27 dicembre 1895
Legislaturadalla IX (nomina 8 ottobre 1865) alla XIX
Tipo nominaCategoria: 3
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato7 aprile 1861 –
7 ottobre 1865
LegislaturaVIII
CollegioVizzini
Sito istituzionale

Dati generali
Prefisso onorificoBarone
ProfessioneIndustriale, possidente

Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata (Ragusa Superiore, 7 novembre 1824Donnafugata, 27 dicembre 1895) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Ragusa il 7 novembre 1824 accanto alla Chiesa Della Badia[1]. Suo padre era il Barone Francesco Arezzo (1800 - 1874), Sua madre la Baronessa Vincenza De Spucches, sorella del duca di Caccamo, marchese di Schirò, principe di Galati.

Prese parte alla rivoluzione siciliana del 1848, durante la quale fu deputato al parlamento siciliano (1848-1849). Con il ritorno dei Borbone, si ritirò a Messina.

Durante la spedizione dei Mille fu incaricato di reggere la prefettura di Noto. Il 2 dicembre 1860 fu nominato governatore della Provincia di Trapani dal luogotenente generale del re d'Italia per la Sicilia.

Nell'aprile 1861 fu eletto deputato del Regno d'Italia[2] nel collegio di Vizzini.

Nel 1865 fu nominato senatore del Regno. Quell'anno fu commissario governativo all'esposizione universale di Dublino. Dal 1873 al 1881 fu sindaco di Ragusa.[3]

Morì il 27 dicembre 1895 nel suo castello di Donnafugata all'età di 71 anni.[4] Le spoglie nel 1908 furono traslate nella cappella degli Arezzo di Donnafugata della chiesa di San Francesco all'Immacolata di Ragusa.

Il castello di Donnafugata[modifica | modifica wikitesto]

Il Castello di Donnafugata

Ristrutturò il castello di Donnafugata e realizzò nel suo complesso il possente edificio inserendo nella facciata principale, in stile neogotico con richiami allo stile veneziano, la bella loggia con gli eleganti archi trilobati. Era un burlone, infatti dentro il suo castello organizzava "scherzi" da fare ai visitatori e alle donzelle. Intorno al castello costruì un giardino di otto ettari con anche un labirinto simile a quello di Hampton Court.

Successione[modifica | modifica wikitesto]

Corrado Arezzo De Spucches si unì in matrimonio con Concetta Arezzo di Trifiletti. Da questa unione ebbe solo una figlia, Vicenzina, che a 16 anni andò in sposa al duca di Palazzo e principe di Sperlinga Giuseppe Alvaro Paternò-Castello Alliata di Manganelli. È stato il nonno di Maria Paternò Arezzo e zio di Giuseppe Schininà di Sant'Elia.

La figlia Vincenzina non ebbe un matrimonio fortunato, fu abbandonata dal marito e cadde in depressione. Successivamente una grave malattia la costrinse a vivere a Parigi, ove si spense il 12 gennaio 1888 senza lasciare alcun testamento per cui le successero le due figlie avute con il duca, Clementina e Maria. Clementina Paternò-Castello Arezzo, primogenita, ricevette dalla madre Vincenzina la trasmissione del titolo e del feudo (1899) e quello di San Giuseppe nel 1912, e inoltre pure i titoli del padre, morto senza prole maschile legittima, per cui con R.R.L.P. del 12/1921 fu riconosciuta principessa Sperlinga dei Manganelli duchessa di Palazzo, baronessa di Manganelli e signora dell'Ufficio di Maestro Notaro della Curia Capitale di Catania.

Pianta del labirinto di Hampton Court

I discendenti nel 1982 vendettero il castello al comune di Ragusa per la somma di un miliardo di lire.[5][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Immagine 886 | Antenati, su dl.antenati.san.beniculturali.it. URL consultato il 9 maggio 2019.
  2. ^ Storia Camera
  3. ^ Legislature Senato
  4. ^ Immagine 234 | Antenati, su dl.antenati.san.beniculturali.it. URL consultato il 9 maggio 2019.
  5. ^ LA FAMIGLIA AREZZO - BENVENUTO NELLA TERRA IBLEA, su terraiblea.it. URL consultato il 9 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2019).
  6. ^ Albero genealogico Famiglia Arezzo di Ragusa

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