Convento di San Pietro e San Giacomo

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Convento di San Pietro e San Giacomo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàSalerno
IndirizzoVia San Massimo
Informazioni generali
Condizioniabbandonato
CostruzioneXIV secolo

Il convento di San Pietro a Maiella e San Giacomo sorge in via San Massimo nel centro storico alto della città di Salerno.

Fa parte del complesso degli Edifici Mondo.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Il convento fu fondato nel 1332 da Carlo, duca di Calabria, per ospitare l'ordine dei celestini[1]. Ancora incompleto, il monastero subì diversi attacchi da predoni e pirati, al punto da portare i monaci sul punto di abbandonarlo. Nel 1620 viene restaurato ed arricchito di rendite dall'abate del tempo, Giacomo Urso di Napoli. Il convento viene soppresso nel 1807 per decreto napoleonico e trasformato in ospedale poi essere annesso al carcere maschile, sempre con funzione ospedaliera.[2]. A causa della conversione in carcere la struttura fu completamente stravolta; alterato lo storico edificio conventuale e quasi del tutto distrutta la chiesa, sopravvissero solo alcuni corridoi ed ampie camere con coperture a volta a crociare, a botte, a vela e lunettate.

Attualmente (2017) il convento, in stato di abbandono, è in attesa di ristrutturazione sebbene nel 1997 fu indetto un concorso per il suo recupero.[3]

La struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio è composto da diversi corpi di fabbrica rettangolari a quattro piani sfalsati tra di loro; le strutture verticali sono di tufo e pietra calcarea. Il tetto è caratterizzato da tegole piane e coppi ed in alcune parti da terrazzi con cotto e granigliato. Le scale interne ed esterne hanno gradini in basalto e lava mentre la pavimentazione interna è in granigliati. Le decorazioni esterne sono costituite da fasce di travertino intorno ai finestroni e cornicioni in stucco alle gronde dei tetti; Decorazioni interne con fasce multiple sulle volte a crociera più antiche[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gino Kalby, Il quartiere « Plaium montis » nel centro antico salernitano, in Rivista di studi salernitani, vol. 2, n. 3, 1969, p. 190.
  2. ^ Luigi Carella, Salerno: storia e leggenda, Libreria antiquaria editrice W. Casari-Testaferrata, 1973, p. 351.
  3. ^ Edifici-mondo, contenitori in attesa di riutilizzo
  4. ^ Convento di S.Antonio e di S.Pietro, su cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2013).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]