Ciro Siciliano

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Ciro Siciliano
NascitaPortici, 20 novembre 1908
MorteForno (Massa), 13 giugno 1944
Cause della morteFucilazione
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCarabinieri
Anni di servizio1926-1941
GradoMaresciallo ordinario
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Culqualber
Decorazionivedi qui
dati tratti da Sono pronto. Il Maresciallo Ciro Siciliano eroe di Forno[1]
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Ciro Siciliano (Portici, 20 novembre 1908Forno (Massa), 13 giugno 1944) è stato un carabiniere italiano, decorato di medaglia d'oro al merito civile durante il corso della seconda guerra mondiale[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Portici il 20 novembre 1908, figlio di Enrico e di Maria Peluso.[1] Si arruolò nell'Arma dei Carabinieri il 10 marzo 1927 e al termine del Corso di formazione presso la Legione allievi di Roma fu assegnato alla stazione di Torre Annunziata Porto, dipendente dalla Legione di Napoli.[1] Il 3 ottobre 1931 iniziò a frequentare il Corso allievi sottufficiali presso la Scuola centrale di Firenze.[1] Promosso vicebrigadiere il 28 febbraio 1933, ricoprì l'incarico di addetto dapprima alla stazione carabinieri di Sant'Angelo dei Lombardi e poi presso quella di Sessa Aurunca.[1] Il 1° giugno 1936 si imbarcò a Napoli per raggiungere Massaua, in Africa Orientale Italiana. Giunto in Eritrea, svolse incarichi presso la Scuola allievi zaptiè (9 giugno 1936), il Gruppo autonomo di Addis Abeba (1° aprile 1937) e poi presso la Legione provvisoria di quella città (1° luglio 1937).[1] Il 31 ottobre 1937 fu promosso brigadiere. Nel marzo 1938 si imbarcò a Mogadiscio per ritornare in Italia e nel settembre di quello stesso anno assunse il comando della stazione carabinieri di Forno, reparto alle dipendenze della Legione carabinieri di Livorno.[1] Il 15 aprile 1942, in piena seconda guerra mondiale, venne promosso maresciallo d'alloggio.[1] Nell’estate del 1944 si trovava sempre a Forno, una piccola frazione di cavatori in provincia di Massa, situata ai piedi delle Alpi Apuane.[2] Il 13 giugno 1944 non era in caserma, ma si trovava a casa in quanto in convalescenza perché affetto da febbri.[1] Quando seppe dell'arrivo dei militari nazifascisti ritornò subito in caserma e il suo arrivo, cui seguirono le sue veementi proteste contro i tedeschi e il loro comportamento, fece sì che tutta la popolazione considerata non atta alle armi venisse separata da quella destinata ad essere passata per le armi e concentrata in via Dei Campi.[3]

Venne fucilato quello stesso giorno su ordine del tenente della Xª Flottiglia MAS Umberto Bertozzi, dopo essere stato brevemente interrogato[4][5], nell'eccidio nazifascista tristemente noto come strage di Forno, avvenuta in seguito alla riconquista di Forno da parte di militari della Repubblica Sociale Italiana e tedeschi al comando del maggiore Reder, che solo quattro giorni prima era stata occupata da formazioni partigiane di "Tito" e proclamata Repubblica Libera di Forno.[6] Le SS tedesche, unitamente a reparti della Xª MAS[7], lo accusarono di collaborazionismo con le bande partigiane di Marcello Garosi per aver consegnato ai partigiani la caserma dei carabinieri, dove avevano stabilito il loro comando, e avervi fraternizzato.[8]

Aveva 36 anni ed era coniugato con Anna Pegollo, originaria di Forno, con la quale aveva avuto due figli, Marisa Luisa nel 1941 ed Enrico Adamo nel 1942.[2]

Premio Ciro Siciliano[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2007 si svolge il premio-concorso “Maresciallo Ciro Siciliano - Pace giustizia libertà democrazia”, rivolto in particolare agli studenti delle scuole del territorio apuano, i quali affrontano il tema della memoria dei fatti accaduti nel 1944 attraverso elaborati scritti, poesie, interviste e disegni grafici.[9]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito civile alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«In licenza di convalescenza, appreso che le truppe tedesche avevano catturato per rappresaglia la popolazione di Forno di Massa con il chiaro intento di passarla per le armi, con ferma determinazione e sprezzo del pericolo, affrontava il comandante del contingente tedesco riuscendo ad ottenere la liberazione di tutti gli anziani, le donne, i bambini ed i religiosi, venendo però a sua volta fucilato dai nazifascisti, unitamente ad altri 51 uomini inermi. Chiaro esempio di elevatissime virtù civiche ed eccezionale senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio. 13 giugno 1944, Forno (MS).[10]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Salierno 2018, p. 28.
  2. ^ a b Salierno 2018, p. 25.
  3. ^ Salierno 2018, p. 29.
  4. ^ istrevi.it - 2. La giustizia offesa, su istrevi.it. URL consultato il 17 dicembre 2016.
  5. ^ Tribunale Militare di Vicenza, R.S.P.C.A.S., n.20/47, 13/47 contro Banchieri Franco, Bertozzi Umberto, Benedetti Rinunzio del 4 giugno 1947.
  6. ^ Salierno 2018, p. 26.
  7. ^ static.repubblica.it - Documento Tribunale Militare di La Spezia in pdf (PDF), su static.repubblica.it. URL consultato il 17 dicembre 2016.
  8. ^ memoria.comune.massa.ms.it - Strage di Forno, su memoria.comune.massa.ms.it. URL consultato il 17 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2012).
  9. ^ comune.massa.ms.it - Premio Ciro Siciliano: al via la IX edizione, su comune.massa.ms.it. URL consultato il 17 dicembre 2016.
  10. ^ Siciliano Ciro - Medaglia d'Oro al merito civile alla Memoria, su quirinale.it. URL consultato il 17 dicembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Cazzullo, Viva l'Italia, Milano, A. Mondadori, 2010.
  • Andrea Rossi, Fascisti toscani nella Repubblica di Salò, 1943-1945, BFS, 2006.
  • Lorenzo Bertuccelli e Valerio Romitelli, Cominciare con la Resistenza: saggi di storici esordienti sul 1943-45, Carocci, 2006.
  • Valeria Galimi, Simone Duranti, Roger Neil Lewis Absalom e Valerio Romitelli, Le stragi nazifasciste in Toscana 1943-45: Guida archivistica alla memoria, gli archivi tedeschi, Carocci, 2003.
  • Gianluca Fulvetti e Francesca Pelini, La politica del massacro:per un atlante delle stragi naziste in Toscana, L'Ancora del Mediterraneo, 2006.
Periodici
  • Giovanni Salierno, Sono pronto. Il Maresciallo Ciro Siciliano eroe di Forno, in Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri, n. 1, 2018, p. 24-29.