Marcello Garosi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Marcello Garosi (Firenze, 20 marzo 1919Forno, 13 giugno 1944) è stato un militare e partigiano italiano, Nome di battaglia Tito, Medaglia d'oro al valor militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sottotenente di complemento dei Bersaglieri, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e lo sbando dell'esercito italiano, sfollò a Corsanico (Massarosa) dove entrò in contatto con il CLN di Viareggio, partecipando alle attività clandestine che avevano come base la parrocchia di Marignana (Camaiore) e anche grazie all'appoggio di don Alfredo Alessandri, parroco del paese.

Nel maggio 1944 assume il comando della formazione partigiana GL “Luigi Mulargia”, operante nelle zone montuose della Provincia di Massa, e nata anche grazie alla fusione con piccole bande partigiane locali.

Muore suicida a Forno (Massa) il 13 giugno 1944, durante l'attacco al paese, sferrato dai nazifascisti per riprenderne il controllo, poiché precedentemente fu occupato e proclamato "Repubblica Libera di Forno" dagli uomini della "Mulargia”. Rimasto senza munizioni, si sparò l'ultimo colpo piuttosto di arrendersi e consegnarsi al nemico.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Fin dall'8 settembre 1943 raccolse ed organizzò un gruppo di patrioti, che presto diventò falange e con i quali dominò le Apuane da Monte Prano alla Conca di Vinca. In seguito all'attacco concentrico da parte di un migliaio di guardie repubblicane, X flottiglia ed SS tedesche, appoggiate da due semoventi, riusciva a rompere l'accerchiamento dopo avere fatto saltare un tratto di monte ed avere sepolto tre camion carichi di nemici. Ritornato sul terreno della lotta, cercava più volte di liberare il grosso della propria formazione che si trovava accerchiato, finché in un ultimo assalto, spintosi fin dentro le linee avversarie, rimaneva gravemente ferito. Continuava con mirabile freddezza di animo a sparare con il mitragliatore fino all'ultima cartuccia, preferendo infine togliersi la vita piuttosto che cadere vivo in mano al nemico.»
— Forno (Massa), 14 giugno 1944.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ memoria.comune.massa.ms.it - Strage di Forno, su memoria.comune.massa.ms.it. URL consultato il 17-12-2016 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2012).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]