Christopher Tugendhat

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Christopher Tugendhat

Commissario europeo per il Bilancio, il Controllo Finanziario e la Fiscalità
Durata mandato6 gennaio 1981 –
6 gennaio 1985
PresidenteGaston Thorn
PredecessoreChristopher Tugendhat (Bilancio e controllo finanziario)
Richard Burke (Fiscalità)
SuccessoreHenning Christophersen (Bilancio e controllo finanziario)
Arthur Cockfield (Fiscalità)

Commissario europeo per il Bilancio, il Controllo Finanziario, il Personale e l'Amministrazione
Durata mandato6 gennaio 1977 –
6 gennaio 1981
PresidenteRoy Jenkins
PredecessoreClaude Cheysson (Bilancio e controllo finanziario)
Raymond Vouel (Personale e amministrazione)
SuccessoreChristopher Tugendhat (Bilancio e controllo finanziario)
Michael O'Kennedy (Personale e amministrazione)

Dati generali
Partito politicoPartito Conservatore

Christopher Samuel Tugendhat, Barone Tugendhat di Widdington (Londra, 23 febbraio 1937) è un giornalista, politico e manager britannico. È stato commissario europeo.

Provenienza e gioventù[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di Tugendhat aveva origini ebraiche e proveniva dalla cittadina di Bielitz, appartenente all'Impero austro-ungarico (ora si chiama Bielsko-Biała ed è in territorio polacco)[1]. Il padre si trasferì con la famiglia in Gran Bretagna dopo la prima guerra mondiale[1].

Tugendhat frequentò la London School of Economics[2].

Dal 1960 al 1970 lavorò come giornalista al Financial Times[2].

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1970 venne eletto membro del parlamento britannico per conto del partito conservatore in rappresentanza del collegio di Cities of London and Westminster, nel 1974 venne riconfermato in rappresentanza della City di Londra e Westminster Sud[3]. Tra 1973 e 1974 fu sottosegretario[4].

Il 5 gennaio 1977 Tugendhat si dimise dal parlamento e il giorno successivo entrò in carica come commissario europeo per il bilancio, il controllo finanziario, il personale e l'amministrazione nell'ambito della Commissione Jenkins[4]. Il 3 dicembre 1980 Tugendhat fu vittima di un attentato terroristico a Bruxelles, ma rimase illeso[5]. Il tentato omicidio venne rivendicato dall'IRA[6].

Nel 1981 Tugendhat venne riconfermato come commissario europeo nell'ambito della Commissione Thorn, ottenne il portafoglio del bilancio, del controllo finanziario e della fiscalità. Fu anche vicepresidente della commissione.

Dal 1993 Tugendhat fa parte della Camera dei Lords. Siede nella commissione per gli affari economici[7].

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1986 al 1995 Tugendhat ha presieduto l'Istituto reale per gli affari internazionali[2].

Dal 1986 al 1991 ha presieduto l'Autorità per l'aviazione civile[2]. Ha diretto "Abbey National" e "Blue Circle Industries" ed ha fatto parte dei consigli di amministrazione di altre importanti società[7]. È membro del comitato consultivo della società finanziaria "Trilantic Capital Partnership"[3].

È cancelliere dell'università di Bath dal 1998 e membro del consiglio dell'Imperial College London[2][3]. È presidente del centro sanitario dell'Imperial College e membro della charity dell'Imperial College per la salute[3]. È vicepresidente della Fondazione britannica per i polmoni[3].

È presidente del comitato consultivo dell'European Policy Forum[3].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 Tugendhat venne nominato barone di Widdington ed entrò a far parte della Camera dei Lords[3].

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Oil:The Biggest Business, 1968
  • The Multinationals, 1971
  • Britain, Europe, and the Third World, 1976
  • Conservatives in Europe, 1979, with Conservative Political Centre
  • European Community budgetary issues, 1980
  • The Multinationals, 1984
  • Europe: What Matters Now, 1984
  • Making Sense of Europe, 1986
  • Options for British Foreign Policy in the 1990s, 1989, with William Wallace

Vita personale[modifica | modifica wikitesto]

Tugendhat è sposato ed ha due figli[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Christopher Tugendhat, Previous convictions, su prospectmagazine.co.uk, Prospect, 20 ottobre 1997. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
  2. ^ a b c d e (NL) Christopher Tugendhat, su europa-nu.nl, Europa.nu. URL consultato il 3 agosto 2011.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Lord Tugendhat, su parliament.uk, Parlamento britannico. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2011).
  4. ^ a b (EN) Mr Christopher Tugendhat, su hansard.millbanksystems.com, Hansard. URL consultato il 3 agosto 2011.
  5. ^ Michael Hornsby, "Tugendhat Escape in Brussells shooting", The Times, 3 dicembre 1980.
  6. ^ Christopher Andrew, The Defence of the Realm, Penguin, 2009.
  7. ^ a b (EN) Board of directors, su imperial.nhs.uk, Imperial College Healthcare. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2009).
  8. ^ (EN) Christopher Tugendhat [collegamento interrotto], su parliamentaryrecord.com, Westminster Parliamentary Record. URL consultato il 3 agosto 2011.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Commissario europeo per il Bilancio, il Controllo Finanziario, il Personale e l'Amministrazione Successore
Claude Cheysson (Bilancio e controllo finanziario)
Raymond Vouel (Personale e amministrazione)
6 gennaio 1977 -6 gennaio 1981 Christopher Tugendhat (Bilancio e controllo finanziario)
Michael O'Kennedy (Personale e amministrazione)
Predecessore Commissario europeo per il Bilancio, il Controllo Finanziario e la Fiscalità Successore
Christopher Tugendhat (Bilancio e controllo finanziario)
Richard Burke (Fiscalità)
6 gennaio 1981 -6 gennaio 1985 Henning Christophersen (Bilancio e controllo finanziario)
Arthur Cockfield (Fiscalità)
Predecessore Commissario europeo del Regno Unito Successore
George Thomson
Christopher Soames
1977-1985
con Roy Jenkins fino al 1981
con Ivor Richard dal 1981 al 1985
Arthur Cockfield
Stanley Clinton Davis
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