Chloris monguilloti

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Verdone del Vietnam
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Fringillidae
Sottofamiglia Carduelinae
Tribù Carduelini
Genere Chloris
Specie C. monguilloti
Nomenclatura binomiale
Chloris monguilloti
(Delacour, 1926)
Sinonimi

Carduelis monguilloti

Il verdone del Vietnam (Chloris monguilloti (Delacour, 1926)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie, monguilloti, venne scelto in omaggio Maurice Montguillot, governatore generale dell'Indocina francese ai tempi della sua scoperta.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Maschio impagliato, visione laterale.
Maschio impagliato, visione ventrale.

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 13,5–14 cm di lunghezza, per 15-16 g di peso[3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto e vagamente simile per portamento e colorazione a quello dei lucherini, muniti di becco robusto, ali appuntite e coda dalla punta lievemente forcuta.

Il piumaggio si presenta nero su testa, dorso, ali e coda, mentre gola, spalle, codione, petto e ventre sono di colore giallo, così come gialle sono le barre alari sulle remiganti. Le femmine presentano giallo quasi completamente assente e nero cefalico e dorsale molto più diluito, con livrea dominata dalle tonalità del verde oliva e del bruno-grigiastro, più chiara ventralmente. In ambedue i sessi il becco è grigio perla, le zampe sono di colore carnicino chiaro, gli occhi sono bruni.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne, piuttosto timidi, che si muovono in coppie o in gruppetti familiari e passano la maggior parte del tempo al suolo o fra i rami alla ricerca di cibo.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

I verdoni del Vietnam sono essenzialmente granivori, nutrendosi principalmente di pinoli di Pinus kesiya e di semi di graminacee, ma anche di germogli, bacche e sporadicamente anche di piccoli invertebrati.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La stagione riproduttiva va da dicembre a maggio: si tratta di uccelli rigidamente monogami.

Il nido ha la forma di una coppa e viene costruito dalla sola femmina fra i rami di una conifera[3]: si conosce poco altro delle abitudini riproduttive di questi uccelli, tuttavia si ritiene che esse non differiscano significativamente per modalità e tempistica da quelle degli altri verdoni e dei fringillidi in generale.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Come intuibile dal suo nome comune, il verdone del Vietnam è endemico del Vietnam, del quale abita l'altopiano di Da Lat, nell'Annam centro-meridionale.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle pinete a prevalenza di Pinus kesiya.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è stata in seguito ascritta a lungo al genere Carduelis, venendo però recentemente segregata nel genere Chloris, che condivide con gli altri verdoni e nel quale viene classificata ancor oggi[4].

Secondo alcuni autori, il verdone del Vietnam formerebbe una superspecie col verdone dell'Himalaya (del quale secondo alcuni andrebbe considerato una sottospecie col nome di C. s. monguilloti) ed il verdone testanera[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Chloris monguilloti, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'8 aprile 2017.
  3. ^ a b c (EN) Vietnamese Greenfinch (Chloris monguilloti), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato l'8 aprile 2017.
  4. ^ Zuccon D, Prys-Jones R, Rasmussen PC and Ericson PGP, The phylogenetic relationships and generic limits of finches (Fringillidae) (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol., vol. 62, 2012, pp. 581-596. URL consultato l'8 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2021).

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