Chiesa di Santa Maria Assunta (Bardello con Malgesso e Bregano)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa di Santa Maria Assunta
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàBregano (Bardello con Malgesso e Bregano)
Indirizzovia al Santuario
Coordinate45°49′35.8″N 8°41′11.94″E / 45.82661°N 8.68665°E45.82661; 8.68665
Religionecattolica
TitolareSanta Maria Assunta
Arcidiocesi Milano

La chiesa di Santa Maria Assunta, nota anche con il titolo di santuario, è la parrocchiale di Bregano, frazione del comune sparso di Bardello con Malgesso e Bregano, in provincia di Varese ed arcidiocesi di Milano[1][2]; fa parte del decanato di Besozzo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima citazione di una cappella risale alla fine del XIII secolo ed è contenuta nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero; inoltre, una lapide ritrovata nella chiesa reca l'anno 1230[1][3].

Questo luogo di culto venne visitato nel 1567 da un delegato dell'arcivescovo Carlo Borromeo, mentre ricevette il presule in persona nel 1574[3].

Nel 1620 si procedette furono costruiti il presbiterio e una cappella laterale sul lato sinistro; tra la metà del Settecento e la metà dell'Ottocento la chiesa fu interessata a più riprese da ampliamenti, rimaneggiamenti e restauri, in occasione dei quali si procedette alla realizzazione dell'abside e al rifacimento delle volte[1][4].

La chiesa di Bregano dipendeva dalla parrocchia di San Lorenzo martire in Biandronno, come attestato dalle visite pastorali degli arcivescovi Giuseppe Pozzobonelli, nel 1748, e Andrea Carlo Ferrari, nel 1898[5]. In quest'ultima occasione, il cardinale Ferrari concesse ai breganesi un sacerdote residente, a patto che essi gli procurassero un alloggio[3]; la sagrestia e la cappella laterale sul lato destro vennero edificati nel 1903[1].

La parrocchia di Bregano fu eretta nel 1942 tramite decreto dell'arcivescovo di Milano Alfredo Ildefonso Schuster datato 25 febbraio[3].

Con la riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi voluta dal cardinale Giovanni Colombo, tra il 1971 e il 1972 la parrocchia confluì nel decanato di Besozzo, nato dalla trasformazione del precedente omonimo vicariato[3]; nel 1974 si procedette all'adeguamento liturgico postconciliare mediante l'aggiunta dell'altare rivolto verso l'assemblea[1].

Tra il 1984 e il 1986 furono eseguiti vari interventi di risistemazione che previdero la ritinteggiatura della chiesa e il rifacimento dell'impianto elettrico[1].

Nel 2012 vennero realizzati i nuovi intonaci delle cappelle laterali e nel 2016 la chiesa fu integralmente restaurata[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata[modifica | modifica wikitesto]

La facciata a capanna della chiesa, rivolta a occidente, è preceduta dal portico a salienti, sorretto da colonne e pilastri, e presenta centralmente il portale d'ingresso e ai lati due finestre a tutto sesto[1].

Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una bifora ed è coperta dal tetto a quattro falde[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano una cappella laterale e i bracci del transetto, introdotti da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene e controlesene con capitelli dorici sorreggenti la cornice modanata e aggettante sopra la quale si impostano le volte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside di forma semicircolare[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Chiesa di Santa Maria Assunta <Bregano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ a b c d e Parrocchia di Santa Maria Assunta, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  4. ^ Santuario di Santa Maria Assunta - Bregano, su unitapastoraletrecampanili.com. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  5. ^ Parrocchia di San Lorenzo martire, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 febbraio 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]