Chiesa di San Martino dei Gualdesi

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Chiesa di San Martino dei Gualdesi
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
LocalitàCastelsantangelo sul Nera
IndirizzoVia della Fonte - Castelsantangelo sul Nera
Coordinate42°53′43.66″N 13°09′13.71″E / 42.895462°N 13.153807°E42.895462; 13.153807
Religionecattolica
TitolareMartino di Tours
Arcidiocesi Camerino-San Severino Marche
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneXIV secolo
CompletamentoXIV secolo

La chiesa di San Martino dei Gualdesi si trova a Castelsantangelo sul Nera, nelle Marche, in provincia di Macerata.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante il XIV secolo furono gli abitanti di Gualdo a volere la costruzione di questa chiesa dedicata al loro santo protettore, come parrocchia all'interno delle mura del castello. Secondo il Liber Censuum Ecclesiae Spoletinae è uno degli edifici dipendenti dalla Pieve di Visso.

L'edificio e il suo apparato decorativo sono stati pesantemente danneggiati dal terremoto del 2016[1] in particolare dalla scossa del 26 ottobre che ebbe epicentro proprio a Castelsantagelo sul Nera.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio è stato costruito secondo gli schemi propri delle zone interne, con un permanere di tratti romanici. La struttura presenta due portali aperti lungo la fiancata destra. Il campanile a torre è diviso in tre ordini da due cornici ed è arricchito, in prossimità dell'ultimo ordine, da tre bifore ed una monofora. L'interno è a navata unica, ed è coperto da un doppio spiovente sorretto da quattro archi a sesto acuto disposti trasversalmente. Sulla parete destra della terza campata è presente un affresco raffigurante un Cristo della Domenica [2], con due scritte a caratteri gotici: "In Quisto Modo Offendemo La Sancta Domenica" e "Li Diavuli Cu Li Lacci Han Pigliati Quilli Che Le Domeneche Et Le Feste Commandate Non An Venerate Et Santificate Et Parera' Dolcie Lo Peccato Per Menarce Alle Pene Tanto Amare". Il ciborio è decorato con affreschi attribuiti a Paolo da Visso e ai suoi allievi. Nella chiesa era originariamente presente un'Ultima Cena anch'essa attribuita a Paolo da Visso, nel periodo del suo apprendistato, tuttora collocata nella chiesa di Santo Spirito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corsa contro il tempo per salvare gli affreschi, su m.cronachemaceratesi.it, 27 novembre 2016.
  2. ^ Il Cristo della Domenica è un soggetto iconografico, che si sviluppa a partire alla fine del Trecento e vede protagonista il Cristo circondato da numerosi arnesi da lavoro. Molto spesso la presenza di un'iscrizione, come nel caso di questo affresco, rende più chiara l'interpretazione: chi non rispetta il precetto del giorno festivo offende Cristo e sarà per questo condannato. L'affresco è quindi un monito per il fedele a santificare la domenica ed i giorni di festa.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sonia Pierangeli, Castelsantangelo sul Nera La Storia I Simboli Le Emozioni, Piediripa, Grafica Maceratese, 2009.
  • Simonetta Torresi, Castelsantangelo sul Nera In Omnibus Finem, Pollenza, Tipografia S. Giuseppe srl, 2000.
  • Ansano Fabbi, Visso e le sue valli, Spoleto, Arti grafiche Panetto & Petrelli, 1977.

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