Chiesa dei Santi Gaudenzio ed Eusebio

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Chiesa dei Santi Gaudenzio ed Eusebio
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàGambolò
Coordinate45°15′27.42″N 8°51′32.1″E / 45.257616°N 8.858917°E45.257616; 8.858917
Religionecattolica di rito romano
Titolaresanti Gaudenzio di Novara ed Eusebio di Vercelli
Diocesi Vigevano
Inizio costruzione1896
Completamento1899

La chiesa di sant'Eusebio è la parrocchiale di Gambolò, in provincia di Pavia e diocesi di Vigevano[1][2]; fa parte del vicariato di Garlasco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La primitiva chiesa di Gambolò, dedicata a Santa Maria, sorse in epoca paleocristiana; dopo di questa vennero costruite nel IV secolo la pieve di Sant'Eusebio[3] e nel V secolo la chiesa battesimale di San Gaudenzio[4]; nel 1295 si ha notizia di un prevosto presso tale chiesa, la quale venne menzionata nelle Rationes decimarum del 1322 come eclesia Sancti Gaudencii de Gambolato[4].

Il 4 marzo 1339 capitolo della chiesa inglobò il beneficio di San Nicolao[4]; nel 1530 la chiesa entrò a far parte della neo-costituita diocesi di Vigevano, come stabilito nella bolla Pro excellenti praeminentia Sedis Apostolicae di papa Clemente VII[4].

Dalla relazione della visita pastorale del vescovo Giuseppe Maria Scarampi s'apprende che la parrocchia godeva d'un beneficio pari a mille lire e che la chiesa, nella quale avevano sede le compagnie del Santissimo Sacramento, del Rosario e del Suffragio, aveva come filiale l'oratorio di San Giovanni Battista in castello[4].

Nel 1817 Gambolò divenne sede di un vicariato[4] e il 9 maggio 1833 le due parrocchie del paese furono unite in una sola avente come patroni San Gaudenzio e Sant'Eusebio[4][3].

Nel 1845 il vescovo Vincenzo Forzani, compiendo la sua visita pastorale, trovo che i fedeli ammontavano a circa 4400 e che la parrocchiale aveva alle sue dipendenze la comparrocchiale di Sant'Eusebio, e le chiesette di San Paolo, di San Rocco, della Purificazione della Beata Vergine Maria, dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria, dell'Assunzione della Beata Vergine Maria in località Stradella ( nel 1979/80 all’ interno della chiesa , sul grande arco dell’ abside , grazie all’ allora parroco don Paolo Nagari, il pittore Piero Maccaferri realizza un grande affresco raffigurante la beata Vergine Maria tra gli angeli)e di Sant'Antonio Abate nella cascina Portaluppa[4].

La prima pietra della nuova parrocchiale venne posta nel 1896[1]; l'edificio fu portato a termine nel 1899[1]. Il 6 gennaio 1971 la chiesa entrò a far parte della zona pastorale sud est per volere del vescovo Luigi Barbero, per poi essere aggregata il 1º gennaio 1972 al vicariato di Garlasco[4].
L'esterno della chiesa venne ristrutturato e consolidato tra il 2015 e il 2016[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa è a salienti, si presenta in stile neogotico lombardo ed è scandita da lesene in mattoni[1], sopra le quali vi sono dei pinnacoli. Sono presenti due portali, con porte di fattura locale[1].
Sono inoltre visibili sette medaglioni con immagini di santi[1].I mosaici dei Santi furono eseguiti dal pittore Piero Maccaferri ( 1916/1992)

Accanto alla chiesa si erge la torre campanaria a pianta quadrata. La cella campanaria si apre con quattro finestre a monofora e la copertura è a guglia.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio si compone di tre navate, suddivise da colonne dipinte in modo da sembrare di marmo; la copertura è costituita dalla volta a botte in cui sono visibili motivi floreali[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Chiesa dei Santi Gaudenzio ed Eusepio <Gambolò>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 13 dicembre 2020.
  2. ^ Chiesa Parrocchiale di Gambolò dedicata ai Santi Gaudenzio ed Eusebio, su coralesangaudenzio.it. URL consultato il 13 dicembre 2020.
  3. ^ a b Parrocchia di Sant'Eusebio, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 dicembre 2020.
  4. ^ a b c d e f g h i Parrocchia dei Santi Gaudenzio ed Eusebio, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 13 dicembre 2020.

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