Champsodon capensis

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Champsodon capensis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Osteichthyes
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Champsodontidae
Genere Champsodon
Nomenclatura binomiale
Champsodon capensis
Regan, 1908

Champsodon capensis (Regan, 1908) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Champsodontidae.[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

C. capensis è endemico dell'Oceano Indiano occidentale dallo Yemen e il Kenya al Sudafrica (provincia del Capo orientale) oltre che nelle isole Seychelles e Mauritius[3]. È presente anche nel mar Rosso da cui è penetrato nel mar Mediterraneo orientale attraverso la migrazione lessepsiana formando popolazioni stabili nelle acque turche. È stato scoperto la prima volta nelle acque di Alessandretta[4].

È un pesce demersale che vive in acque piuttosto profonde da 30 a 552 metri su fondi sabbiosi e fangosi. Nel Mediterraneo è stato catturato fino a 768 metri[3][4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I Champsodontidae hanno tutti aspetto molto simile. Hanno corpo allungato e leggermente compresso lateralmente[4], grande bocca obliqua che supera ampiamente l'occhio[5] armata di denti acuminati e aghiformi disposti in due file[4]. Gli occhi sono posti in alto sul profilo del capo. Le pinne dorsali sono due, separate da uno spazio, la prima è breve e con 5 raggi spinosi, la seconda, a raggi molli, è più lunga e opposta alla pinna anale, che ha dimensioni simili. Le pinne pettorali sono piccole, con inserzione obliqua. Le pinne ventrali sono invece grandi e allungate, inserite sotto le pettorali[5]. Questa specie differisce dalle congeneri soprattutto per avere la regione del mento non coperta da scaglie mentre un'area triangolare con scaglie è presente tra l'inserzione delle pinne ventrali e la parte ventrale degli opercoli mentre la regione ventrale tra l'ano e le ventrali è coperta da scaglie circa per metà[4]. La colorazione è brunastra sul dorso e argentea sul ventre[3] ma il dorso può essere anche bluastro[4]. Può essere presente una serie di punti scuri disposti linearmente al centro del fianco e macchie scure sul mento, sull'opercolo e alla base della pinna caudale[4]. Gli esemplari più grandi hanno colore più scuro rispetto a quelli più piccoli[4].

La taglia massima nota è di 14,2 cm[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Gregario, forma banchi di grandi dimensioni. Effettua migrazioni notturne verso la superficie seguendo le sue prede[3][1].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di pesci. È riportata la predazione sul pesce lanterna Benthosema pterotum[6].

Predatori[modifica | modifica wikitesto]

Risulta essere predato da Merluccius capensis, Pterogymnus laniarius e Trichiurus lepturus[7].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Non è oggetto di pesca ma rimane spesso catturato come bycatch[1]. È la specie ittica più rappresentata nello scarto delle marinerie che operano nel canale di Suez[4].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una specie con ampio areale non minacciata dall'uomo se non per le catture accidentali. Per questi motivi la lista rossa IUCN la classifica come "a rischio minimo"[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Champsodon capensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Bailly, N. (2015), Champsodon capensis, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  3. ^ a b c d e (EN) Champsodon capensis, su FishBase. URL consultato il 18 maggio 2021.
  4. ^ a b c d e f g h i (EN) C. Dalyan, E. Yemişken e L. Eryılmaz, A new record of gaper (Champsodon capensis Regan, 1908) in the Mediterranean Sea, in Journal of Applied Ichthyology, vol. 28, n. 5, 2012, pp. 1-2, DOI:10.1111/j.1439-0426.2012.02019.x. URL consultato il 18/05/2021.
  5. ^ a b (EN) Champsodontidae, su FishBase.
  6. ^ (EN) Food items reported for Champsodon capensis, su FishBase. URL consultato il 18 maggio 2021.
  7. ^ (EN) Organisms Preying on Champsodon capensis, su FishBase. URL consultato il 18 maggio 2021.

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