Catlocarpio siamensis

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Barbo gigante
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Cypriniformes
Famiglia Cyprinidae
Genere Catlocarpio
Specie C. siamensis
Nomenclatura binomiale
Catlocarpio siamensis
Boulenger, 1898

Catlocarpio siamensis, conosciuto comunemente come Barbo gigante e unica specie del genere Catlocarpio, è il più grande esponente della famiglia Cyprinidae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa in Asia meridionale tropicale, nei bacini idrografici dei fiumi Chao Phraya, Mekong e Maeklong. Abita i grandi fiumi e i canali, ma stagionalmente (a ottobre) si addentra nelle paludi e nelle foreste allagate dai monsoni.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo è tipico dei barbi, con dorso alto, compresso ai fianchi, ventre non molto pronunciato, pinne appuntite e grosse squame. La bocca è dotata di 3 paia di barbigli.
La livrea è molto semplice: la testa è scura, il ventre grigio-verde e il corpo con le grosse squame bruno-verdastre orlate di nero. Le pinne sono nere.
Le sue dimensioni sono ragguardevoli, raggiungendo (anche se molto raramente) i 3 metri di lunghezza e i 300 kg di peso.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Il barbo gigante si nutre di vegetali come alghe, fitoplancton, frutti e foglie (durante la stagione monsonica). In allevamento accetta larve di Chironomus decongelate.

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

Nei paesi d'origine è una preda ambita, pescato per la prelibatezza delle sue carni, molto consumate e apprezzate.

Pericoli[modifica | modifica wikitesto]

È minacciato dalla distruzione dell'habitat e dalla pesca, è classificato come in pericolo critico nella Lista rossa IUCN.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Hogan, Z. (2013), Catlocarpio siamensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

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