Carrozze FS tipo MDVC

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Carrozze FS tipo MDVC
Carrozza
Carrozza FS tipo MDVC in livrea XMPR
Anni di progettazione 1975
Anni di costruzione 1980-1990
Anni di esercizio 1981- Oggi
Quantità prodotta 305 semipilota, 853 di seconda classe e 250 miste[1]
Carrozza ordinaria
Lunghezza Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido.
Larghezza 2 825 mm
Altezza 3 965 mm
Capacità 82 posti di seconda classe, oppure 28 di prima + 44 di seconda
Quota del piano di calpestio 1 090 mm
Scartamento 1 435 mm
Interperno 19 000 mm
Passo dei carrelli 2 400 mm
Massa a vuoto 39
Semipilota con intercomunicante
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Larghezza 2 825 mm
Altezza 3 965 mm
Capacità 60 posti di seconda classe
Quota del piano di calpestio 1 090 mm
Scartamento 1 435 mm
Interperno 19 000 mm
Passo dei carrelli 2 400 mm
Massa a vuoto 39 t
Velocità massima omologata 160 per i TE (Trazione Elettrica) e 130 per i TD (Trazione Diesel)
Dati tratti da:
Nascimbene, pp. 24-26

Le carrozze tipo MDVC delle Ferrovie dello Stato sono una serie di carrozze costruite negli anni ottanta del XX secolo per i servizi ferroviari di categoria intermedia.

Storia

Nel 1980 le Ferrovie dello Stato Italiane si trovavano ad avere in circolazione numerosi veicoli nuovi ed affidabili per le tratte lunghe e internazionali, mentre per i servizi interni a media distanza venivano spesso utilizzati veicoli pensati o concepiti per altri tipi di servizio.

Per completare le operazioni di rinnovamento della flotta, le FS ordinarono quindi una nuova famiglia di carrozze, denominata "Medie Distanze": negli anni successivi ne furono create due versioni, molto simili, la cui differenza principale era nel posizionamento dei vestiboli e degli impianti.

La MDVC è la prima versione realizzata: il nome significa Medie Distanze Vestiboli Centrali, anche se sarebbe più corretto definirli paracentrali.

Carrozza Semipilota MDVC
(Tipo TD - Materiale a Gasolio)

La seconda versione realizzata è la Carrozza MDVE.

Le prime unità MDVC vennero consegnate alle FS nell'autunno 1980. Rivestivano una livrea completamente nuova, detta "livrea navetta", in bianco greggio con fasce arancio e violetto, che per la prima volta si distaccava dal classico colore "grigio ardesia" usato all'epoca sulla gran parte delle carrozze.[2].

La cassa nasce dall'esperienza maturata sulle grandi carrozze internazionali degli anni settanta (Eurofima e Gran Confort) ed è in lamiera in acciaio al rame ad alta resistenza, con nervature strutturali lungo tutta la copertura. Gli interni mostrano un notevole utilizzo di laminati plastici sia estetici che strutturali, che danno un'eccezionale leggerezza alla carrozza. Nonostante le porte, servoassistite, siano piuttosto ristrette (soli Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. di ampiezza del vano utile), l'ampio vestibolo permette un incarrozzamento relativamente rapido. Le porte sono dotate di un sistema di sbloccaggio per permetterne l'apertura manuale, operativo anche in caso di guasto alla pressurizzazione dell'impianto pneumatico.

Le MDVC avevano originariamente due toilette poste alle estremità, che in molti casi sono state ridotte ad una a causa della necessità di fare posto all'impianto di climatizzazione.

Queste carrozze sono dotate oggi di tre tipologie di sedili vis-a-vis, l’allestimento più vecchio è ora in fase di sostituzione.

Interni di una carrozza MDVC di seconda classe
Carrozza semipilota MDVC in livrea Trenord

Le MDVC esistono in tre versioni:

  • semipilota, a loro volta specializzate per l'utilizzo con mezzi di trazione elettrica (versione TE) e diesel (versione TD). Sono state prodotte sia in versione passante sia con testata non passante.
  • rimorchiate di seconda classe, che rappresentano la parte più numerosa della produzione
  • rimorchiate miste di prima e seconda classe (anche se di recente se ne è notata qualcuna in circolazione di sola prima classe da 60 posti a sedere)

Dalla fine degli anni novanta la flotta ha perso gradualmente la caratteristica livrea bianco greggio-arancio-viola, simile a quella originale delle Due Piani, per passare alla livrea XMPR, anche se con schemi di applicazione diversi tra i vari gruppi di veicoli ripellicolati. Le MDVC sono state poi riqualificate con l'aggiunta dell’impianto di climatizzazione e audiodiffusione. Con il declassamento di buona parte della flotta al servizio regionale, è sempre più frequente vederle in accoppiamenti insoliti insieme a vecchie UIC-X semipilota acquisite dalla Divisione Trasporto Regionale di Trenitalia.

Nel 2009 è iniziato un progetto di revamping[3] di tutta la flotta residua di MDVE e MDVC, per un totale di 2334 carrozze. Le prime unità sono in circolazione dal febbraio 2011[4]. Dal medesimo periodo alcune MDVC sono confluite in uso nel parco rotabili della società ferroviaria lombarda Trenord.

Dal 2017 le carrozze MDVC ristrutturate stanno ricevendo la nuova livrea DTR.

A partire dall'estate 2019, con l'entrata in servizio dei nuovi treni Rock e Pop in varie regioni italiane, le carrozze MDVC non ristrutturate verranno gradualmente accantonate.

Le carrozze ristrutturate invece sostituiranno le carrozze Due Piani, Piano Ribassato e le varie elettromotrici ALe 582/642/724 (che saranno tutte accantonate entro l'aprile 2021).

Una carrozza semipilota MDVC ex-passante, privata in fase di revamping, degli elementi di intercomunicazione.

Note

  1. ^ Evaristo Principe, Le carrozze italiane, Editoriale del Garda, 2000, p. 152, ISBN 88-85105-05-X.
  2. ^ Notizie flash, in I Treni Oggi, n. 6, febbraio 1981, p. 4.
  3. ^ Revamping di oltre 1 600 carrozze media distanza: investimento di 280 milioni di euro, su fsnews.it, Roma, FSNews, 5 aprile 2012.
  4. ^ Davide Cester, In Friuli le prime MD revampizzate, su ferrovie.it, FOL News.

Bibliografia

  • Angelo Nascimbene, Nuove carrozze per medie distanze, in I Treni Oggi, n. 9, maggio 1981, pp. 24-28.

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