Camillo Crociani

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Camillo Crociani (Roma, 12 ottobre 1921Città del Messico, 15 dicembre 1980) è stato un dirigente d'azienda italiano.

Fu presidente ed amministratore delegato di Finmare (finanziaria dell'IRI) e di Finmeccanica. Fu coinvolto nel grave caso di corruzione ricordato come scandalo Lockheed in seguito al quale riparò a Città del Messico prima di essere raggiunto da un mandato di cattura internazionale.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un'infanzia difficile, orfano di entrambi i genitori, si diploma non senza difficoltà all'accademia di educazione fisica. Ufficiale nella seconda guerra mondiale, parà della Folgore fu addestratore paracadutista a Tarquinia. Sposa nel 1944 Mirella Bogliolo con la quale avrà due figli: Daniela e Claudio.

Dopo la guerra inizia a commerciare in residuati bellici americani. Nel 1956 fonda la Industrial Import, che nel 1968 diventerà CISET (in seguito Vitrociset).[2] Nel 1957 ricopre anche per un breve periodo la carica di consigliere della Lazio.

Il 18 aprile 1968 diviene presidente e poi amministratore delegato della Finmare. Viene insignito nel 1969 della laurea honoris causa in ingegneria dall'università di Trieste. Nel 1970 ottiene (dalla Sacra Rota) lo scioglimento del matrimonio con la prima moglie, che gli permette di sposare in seconde nozze Edoarda Vesselowski, un passato da attrice e di 20 anni più giovane, con la quale avrà due figlie, Camilla, coniugata con Carlo di Borbone e Cristiana, coniugata con Nicolas Delrieu.

Nel luglio del 1974 diventa presidente di Finmeccanica fino al febbraio del 1976, quando fugge all'estero utilizzando un elicottero che lo preleva dalla sua villa di San Felice Circeo poco prima che sia eseguito nei suoi confronti un mandato di cattura[3] spiccato dalla magistratura italiana a seguito dell'inchiesta per un giro di mazzette nell'ambito del caso Lockheed.[4] Nel 1979 viene confermata la condanna in contumacia alla pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione, oltre a 400000 lire di multa.[5] Evita il carcere con la fuga in Messico, dove muore, a causa di un tumore, nel 1980.[1]

Nel 1998 la figlia Camilla sposa a Montecarlo il trentacinquenne Carlo di Borbone, erede della famiglia che regnò nelle Due Sicilie.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Crociani: la fortuna cade sempre dal cielo, su archiviostorico.corriere.it, 10 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  2. ^ Rizzo.
  3. ^ FINMECCANICA, L'ARSENALE DI STATO. STORIA DI UN COLOSSO DA GUERRA (Il Fatto Quotidiano)
  4. ^ (EN) Carolyn Warner, The Best System Money Can Buy: Corruption in the European Union, Ithaka, Cornell University Press, 15 marzo 2011, p. 192, ISBN 9780801458163, OCLC 938385280 (archiviato il 4 giugno 2020).
  5. ^ Il processo, primo e unico nella storia della giustizia italiana, si svolge davanti alla Corte Costituzionale e non prevede appello (in seguito tale procedura eccezionale riservata ai ministri e agli ex ministri sarà abolita).
  6. ^ Borbone-Crociani, nozze da fiaba, su ricerca.repubblica.it, Montecarlo, 1º novembre 1998. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato il 2 maggio 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Amministratore delegato di Finmeccanica Successore
28 luglio 1974 - 1976 Franco Viezzoli
Predecessore Presidente di Finmeccanica Successore
28 luglio 1974 - 1976 Franco Viezzoli