CARASIL

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CARASIL
CARASIL è una malattia autosomica recessiva
Classificazione e risorse esterne (EN)
OMIM600142
Sinonimi
Demenza-ictus
Alopecia-disturbo dell'andatura

Per sindrome CARASIL (acronimo derivante dai termini in inglese "cerebral autosomal recessive arteriopathy with subcortical infarcts and leukoencephalopathy") si intende una malattia delle arterie del cervello, che causa la perdita di tessuto nella regione sottocorticale del cervello e la distruzione della mielina nel sistema nervoso centrale.[1] CARASIL è caratterizzato da sintomi come disturbi dell'andatura, perdita di capelli, lombalgia, demenza e ictus.[2] La sindrome è una malattia rara, essendo stata diagnosticata solo in circa 50 pazienti, di cui dieci geneticamente confermati. La maggior parte dei casi è stata segnalata in Giappone,[3] ma è stata diagnostica anche su individui cinesi e caucasici.[4][5] Si tratta di una sindrome eredetiraia con una dominanza autosomica recessiva.[6] Attualmente non esiste una cura.[7] Altri nomi per CARASIL includono leucoencefalopatia arteriosclerotica familiare ad esordio in giovane età con alopecia e lombalgia senza ipertensione arteriosa,[6] malattia di Nemoto e sindrome di Maeda.

Sintomatologia e decorso[modifica | modifica wikitesto]

I sintomi possono includere spondilosi deformante, lombalgia (dolore lombare) dovuto a ernie discali, alopecia, spasticità degli arti che porta a disturbi dell'andatura, disartria, incontinenza urinaria, segni pseudobulbulari, arteriosclerosi delle arterie cerebrali, cambiamenti dell'umore, ictus e demenza.[7][8][9]

Gli individui affetti possono manifestare spondilosi e alopecia a partire dall'adolescenza,[1][6] sebbene quest'ultima non sia presente in tutti i pazienti. Altri segni della malattia, in particolare anomalie neurologiche, possono presentarsi tra i 20 e i 40 anni con sintomi che peggiorano nel tempo. Circa il 50% dei pazienti affetti presenta ictus e la maggior parte degli ictus sperimentati dai pazienti sono infarti lacunari.[7] Molti pazienti sperimentano nel tempo una qualche forma di cambiamento dell'umore, disturbi della personalità e / o demenza.[6]

Cause[modifica | modifica wikitesto]

La sindrome è causata dalla mutazione del gene HTRA1 che codifica per la proteina HtrA serina peptidasi 1 (HTRA1).[6] HTRA1 si trova sul cromosoma 10[10] e codifica un enzima che regola la segnalazione da parte della famiglia di proteine TGF-β.[2] La famiglia delle proteine TGF-β gioca un ruolo importante nelle funzioni cellulari, specialmente nell'angiogenesi.[6] Gli individui con CARASIL hanno mutazioni in HTRA1 che portano a una quantità ridotta di proteina HTRA1 o nessuna proteina HTRA1. Le proteine mutanti non sono in grado di sopprimere l'attività TGF-β. È stato osservato un aumento dell'attività del TGF-β1 nella tonaca media delle piccole arterie colpite.

Essendo una malattia autosomica recessiva, entrambi i genitori devono essere portatori dell'allele affinché la malattia possa essere trasmessa al bambino. Come in altre malattie autosomiche recessive, la probabilità di ricevere un allele recessivo da entrambi i genitori aumenta se i genitori sono strettamente imparentati tra loro (consanguinei).[1][11]

Fisiopatologia[modifica | modifica wikitesto]

La malattia è caratterizzata da danni ai piccoli vasi sanguigni del cervello. Quando i vasi sanguigni nel cervello sono danneggiati, il flusso sanguigno può essere ridotto o interrotto provocando un ictus. Può anche portare a una varietà di sintomi diversi a seconda di quale area del cervello ha perso il suo apporto di sangue. Questo è ciò che causa la spasticità degli arti, il linguaggio confuso, l'incontinenza urinaria e la disartria osservati in alcuni pazienti.[1]

Il danno progressivo e la perdita della materia bianca, o delle aree mielinizzate, nel cervello porta ad alcuni degli altri sintomi neurologici, come l'oblio mentale che progredisce in demenza, cambiamenti dell'umore, confusione e apatia.[1]

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

La sindrome può essere provvisoriamente diagnosticato mediante un'accurata anamnesi, esame dei sintomi, diagnosi differenziali e risonanza magnetica del cervello.[6][12] I cambiamenti diffusi della sostanza bianca (leucoencefalopatia) e gli infarti lacunari multipli nei gangli della base del talamo sono solitamente fattori determinanti osservati negli individui affetti.[6][7] Per confermare la diagnosi possono essere utilizzati test genetici.[1]

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Non esiste attualmente alcun trattamento o cura.[1][6] Molto spesso, si raccomanda una combinazione di cure di supporto e farmaci per prevenire il verificarsi di ictus.[7] La consulenza o altre forme di supporto emotivo possono essere utili sia ai pazienti che ai familiari. Farmaci o terapie possono essere utilizzati per trattare sintomi specifici della malattia. La tizanidina e il baclofene possono essere usati per trattare la spasticità degli arti. Un deambulatore o un bastone possono essere utilizzati per assistere le persone con disturbi dell'andatura.[11] Gli ansiolitici possono essere prescritti per i cambiamenti di umore.

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

La prognosi per gli individui con CARASIL prevede un declino neurologico progressivo nel corso di 10-20 anni dall'insorgenza dei sintomi, che alla fine si conclude con la morte. È una malattia degenerativa e la maggior parte dei pazienti vive solo 10 anni dopo l'insorgenza dei sintomi,[6] sebbene alcuni possano vivere per 20-30 anni in più.[2]

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

Dei circa 50 casi in tutto il mondo, la maggior parte è stata riscontrata in Giappone, con pochi casi in Cina, Spagna, Portogallo e Romania.[5] Sembra colpire i maschi più spesso delle femmine. In Giappone è stato osservato un rapporto di 7,5 maschi su 1 femmina[11][13].

Ricerca[modifica | modifica wikitesto]

La ricerca consiste principalmente in studi di casi che riportano casi osservati di CARASIL.

Uno studio suggerisce una possibile opzione di trattamento futura basata sull'inibizione della segnalazione del TGF-β da parte di un agonista del recettore dell'angiotensina I. Questo approccio è stato utilizzato nella sindrome di Marfan, la quale comporta anch'essa un'eccessiva segnalazione di TGF-β Questo suggerimento non è stato ancora testato[12].

Uno studio che esamina le scansioni cerebrali di 7 pazienti affetti dalla sindrome di CARASIL in Giappone ha riscontrato un caratteristico "segno dell'arco" nei casi avanzati. Questo potrebbe essere utilizzato in futuro per determinare quali pazienti dovrebbero essere sottoposti a test genetici.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g (EN) CARASIL, su NORD (National Organization for Rare Disorders). URL consultato il 5 novembre 2019 (archiviato il 2 giugno 2021).
  2. ^ a b c Autosomal recessive cerebral arteriopathy with subcortical infarcts and leukoencephalopathy, su omim.org. URL consultato il 30 maggio 2021 (archiviato il 2 giugno 2021).
  3. ^ (EN) Cerebral autosomal recessive arteriopathy with subcortical infarcts and leukoencephalopathy, su MedLine Plus. URL consultato il 5 novembre 2019 (archiviato il 18 settembre 2020).
  4. ^ (EN) Navalli Devaraddi, G. Jayalakshmi e Narayan R. Mutalik, CARASIL, a rare genetic cause of stroke in the young, in Neurology India, vol. 66, n. 1, 1º gennaio 2018, p. 232, DOI:10.4103/0028-3886.222859, ISSN 0028-3886 (WC · ACNP), PMID 29322992. URL consultato il 30 maggio 2021 (archiviato il 3 giugno 2021).
  5. ^ a b (EN) Orphanet, Cerebral autosomal recessive arteriopathy subcortical infarcts leukoencephalopathy, su orpha.net. URL consultato il 31 maggio 2021 (archiviato il 2 giugno 2021).
  6. ^ a b c d e f g h i j Cerebral autosomal recessive arteriopathy with subcortical infarcts and leukoencephalopathy, su NIH. URL consultato il 5 novembre 2019 (archiviato il 2 giugno 2021).
  7. ^ a b c d e Fukutake, T., Cerebral autosomal recessive arteriopathy with subcortical infarcts and leukoencephalopathy (CARASIL): From discovery to gene identification., in Journal of Stroke and Cerebrovascular Diseases, vol. 20, n. 2, pp. 85-86,87,88,89,90,91..
  8. ^ Carasil. (2013). Retrieved 1/28, 2015, from Orphanet: Cerebral autosomal recessive arteriopathy subcortical infarcts leukoencephalopathy Archiviato il 2 giugno 2021 in Internet Archive.
  9. ^ Osamu Onodera, Hiroaki Nozaki e Toshio Fukutake, HTRA1 Disorder, University of Washington, Seattle, 1993. URL consultato il 31 maggio 2021 (archiviato il 13 agosto 2020).
  10. ^ (EN) OMIM Entry - # 600142 - CEREBRAL ARTERIOPATHY, AUTOSOMAL RECESSIVE, WITH SUBCORTICAL INFARCTS AND LEUKOENCEPHALOPATHY; CARASIL, su omim.org. URL consultato il 31 maggio 2021 (archiviato il 2 giugno 2021).
  11. ^ a b c Cerebral Arteriopathy, Autosomal Recessive, with Subcortical Infarcts and Leukoencephalopathy disease: Malacards - Research Articles, Drugs, Genes, Clinical Trials, su malacards.org. URL consultato il 31 maggio 2021 (archiviato il 2 giugno 2021).
  12. ^ a b (EN) Saara Tikka, Marc Baumann e Maija Siitonen, CADASIL and CARASIL, in Brain Pathology, vol. 24, n. 5, 2014, pp. 525-544, DOI:10.1111/bpa.12181, ISSN 1750-3639 (WC · ACNP). URL consultato il 30 maggio 2021 (archiviato il 2 giugno 2021).
  13. ^ Cerebral Arteriopathy, Autosomal Recessive, with Subcortical Infarcts and Leukoencephalopathy, su malacards.org. URL consultato il 5 novembre 2019 (archiviato il 2 giugno 2021).
  14. ^ (EN) Hiroaki Nozaki, Yumi Sekine e Toshio Fukutake, Characteristic features and progression of abnormalities on MRI for CARASIL, in Neurology, vol. 85, n. 5, 4 agosto 2015, pp. 459-463, DOI:10.1212/WNL.0000000000001803, ISSN 0028-3878 (WC · ACNP), PMID 26138950. URL consultato il 30 maggio 2021 (archiviato il 2 giugno 2021).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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