Bruno Seraglia

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Bruno Seraglia
NascitaPadova, 10 settembre 1921
MortePadova, 10 agosto 2014
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Aeronautica Militare Italiana
SpecialitàBombardamento
Unità132º Gruppo
RepartoStormo Baltimore
Anni di servizio1942-1981
GradoGenerale di squadra aerea
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante di1ª Aerobrigata intercettori teleguidati
3ª Regione Aerea
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Il Gen. S.A. Bruno Seraglia "Consigliere a vita della Fondazione Carnegie" pilota e missionario[1]
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Bruno Seraglia (Padova, 10 settembre 1921Padova, 10 agosto 2014) è stato un generale e aviatore italiano. Pilota dell'aviazione italiana durante la seconda guerra mondiale, in seguito fu comandante della 1ª Aerobrigata Intercettori Teleguidati e della 3ª Regione Aerea di Bari.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Padova il 10 settembre 1921.[1] Dopo essersi appassionato al mondo dell'aviazione decise di arruolarsi nella Regia Aeronautica e nel 1939 iniziò a frequentare il corso Urano presso la Regia Accademia Aeronautica di Caserta.[1]

Uscitone nel 1942 con il grado di sottotenente pilota in servizio permanente effettivo (S.P.E.), alla data dell'armistizio dell'8 settembre 1943 rimase fedele al governo Badoglio e si trasferì al sud, entrando in servizio come tenente[1] presso il 132º Gruppo "Buscaglia"[2] appartenente allo Stormo Baltimore.[3] Tale reparto era equipaggiato con i bombardieri Martin 187 Baltimore[3] e prese parte alle operazioni aeree[2] sui Balcani, in appoggio alle forze italiane ivi operanti.[3] Per la sua partecipazione ai combattimenti fu decorato con la Croce al merito di guerra[1] ed al termine del conflitto, dopo aver comandato il 17º Gruppo di Volo del 1º Stormo A.W.F.[4], venne assegnato al 1º Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica con il grado di tenente colonnello, assumendo in seguito l'incarico di vicecaporeparto.[N 1] Promosso al grado di colonnello il 23 ottobre 1964, assunse il comando della base aerea di Cameri[1] (Novara) su cui si stavano sperimentando le tecniche operative legate all'introduzione in servizio dei nuovi caccia intercettori supersonici Lockheed F-104G Starfighter.[1] Mantenne tale incarico fino al 22 ottobre 1965, quando fu promosso generale di brigata aerea, e nell'ottobre 1968 fu nominato comandante della 1ª Aerobrigata intercettori teleguidati,[1] dotata di missili superficie-aria MIM-3 Nike Ajax e MIM-14 Nike Hercules. Tale grande unità aveva il compito di garantire la difesa aerea della Val Padana, in collaborazione con i reparti dotata di caccia intercettori F-104G.[1]

Mantenne il comando della 1ª Aerobrigata I.T. fino al 27 agosto 1970, quando fu sostituito dal generale Aniceto Pollice, e in seguito venne nominato capo di stato maggiore della 1ª Regione Aerea di Milano. Promosso al rango di generale di divisione aerea, entrò in servizio presso lo Stato maggiore della Difesa ed il 1 novembre 1973[5] assunse l'incarico interforze di capoufficio del segretario generale della Difesa.[1] Il 1º febbraio 1975[1] venne trasferito presso il comando della 3ª Regione Aerea di Bari in qualità di vicecomandante della Regione stessa.[N 2] Promosso al grado di generale di squadra aerea[6] in data 1 gennaio 1976, il 22 luglio dello stesso anno fu nominato comandante della 3ª Regione Aerea, subentrando nell'incarico al generale Alessandro Mettimano.[6] Il 27 dicembre 1976[6] fu insignito della Croce di grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana[7] Il 24 aprile 1979 lasciò il Comando della 3ª Regione Aerea, assumendo l'incarico di ispettore logistico dell'Aeronautica Militare.[6] Nominato presidente della sezione aeronautica del Consiglio superiore delle Forze Armate[8], venne collocato[N 3] in "ausiliaria" con decorrenza della data del 10 novembre 1981.[6]

Con decreto del Presidente della Repubblica datato 23 settembre 1974 fu nominato consigliere a vita della Fondazione Carnegie.[6] Si spense a Padova il 10 agosto 2014.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In diretta collaborazione con il caporeparto, il colonnello pilota Alessandro Mettimano, con cui aveva stretto amicizia durante la guerra.
  2. ^ Diretto collaboratore del generale di squadra aerea Alessandro Mettimano, che ne aveva assunto il comando dal 18 marzo 1975.
  3. ^ Per aver raggiunto i limiti di età, in ottemperanza alle disposizioni al momento in vigore.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Cersosimo 2011, p. 20.
  2. ^ a b Lazzati 1975, p. 92.
  3. ^ a b c Molteni 2012, pp. 554-558.
  4. ^ Bollettino Ufficiale A.M. 1981, disp. 23, pag.911.
  5. ^ Bollettino Ufficiale A.M. 1975, disp. 04, pag.142.
  6. ^ a b c d e f Cersosimo 2011, p. 21.
  7. ^ B.U.A.M. 1977, disp. 12A , pag. 821.
  8. ^ Bollettino Ufficiale A.M. 1981, disp. 23, pag. 911.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
  • I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Framco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
Periodici
  • Giovanni Battista Cersosimo, Il Gen. S.A. Bruno Seraglia "Consigliere a vita della Fondazione Carnegie" pilota e missionario, in Il Corriere dell'Aviatore, n. 7/8, Roma, Associazione Nazionale Ufficiali Aeronautica, luglio-agosto 2011, pp. 20-21.