Blighia welwitschii

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Blighia welwitschii
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Malvidi
Ordine Sapindales
Famiglia Sapindaceae
Sottofamiglia Sapindoideae
Tribù Nephelieae
Genere Blighia
Specie B. welwitschii
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Sapindales
Famiglia Sapindaceae
Genere Blighia
Specie B. welwitschii
Nomenclatura binomiale
Blighia welwitschii
(Hiern) Radlk., 1933
Sinonimi

Blighia kamerunensis
Radlk.
Blighia laurentii
De Wild.
Blighia mildbraedii
Radlk.
Phialodiscus bancoensis
Aubrév. & Pellegr.
Phialodiscus mortehanii
De Wild.
Phialodiscus welwitschii
Hiern

Blighia welwitschii (Hiern) Radlk., 1933 è una pianta appartenente alla famiglia delle Sapindacee[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È un albero dioico sempreverde alto fino a 35-50 metri[1][2][3].

I fiori, bianchi, hanno un profumo dolce[2] e sono singoli o raccolti in piccoli gruppi[1].

Il frutto è trilobato, di colore da arancione a rosso quando maturo, e contiene fino a tre semi ellittici lunghi 2,5–3 cm. I semi poggiano su arilli gialli[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È diffuso in Africa Occidentale e Africa Centrale: la presenza è accertata in Angola (parte settentrionale e provincia di Cabinda), Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica del Congo, Gabon, Ghana, Guinea, Costa d'Avorio, Liberia, Nigeria, Sierra Leone, Uganda, mentre è dubbia la presenza in Sudan e Sud Sudan.[1][2]

Uso[modifica | modifica wikitesto]

Ha un uso alimentare limitato: le foglie giovani vengono utilizzate in Liberia per condire le zuppe, e gli arilli maturi possono essere mangiati.[2]

Viene maggiormente utilizzata per il legno ed ha un ruolo importante nella medicina tradizionale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Blighia welwitschii, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  2. ^ a b c d e (EN) R. H. M. J. Lemmens, D. Louppe, A. A. Oteng-Amoako, Plant Resources of Tropical Africa 7 (2). Timbers 2, Wageningen, PROTA Foundation, 2012, pp. 128-131, ISBN 978-92-9081-495-5.
  3. ^ Blighia welwitschii, su tropical.theferns.info. URL consultato il 20 gennaio 2021.

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