Bernardino Branca (imprenditore 1802)

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Bernardino Branca (Pallanza, 14 agosto 1802Milano, 29 gennaio 1886) è stato un imprenditore italiano inventore del Fernet Branca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Marchio di fabbrica Fernet-Branca dei fratelli Branca di Milano fornitori di S.M. il re d'Italia.[1]

Nasce a Pallanza il 14 agosto 1802, da una famiglia originaria di Cannobio dove gestisce il locale Il caffè del Portighetto[2][3]. Qui si sposa a il 23 maggio 1831 con Carolina Erba, con cui avrà cinque figli[4][5].

Si occupa degli affari del fratello Carlo, che sebbene residente a Milano, possedeva una cava di granito sul Montorfano a Mergozzo, tenta la strada della speculazione edilizia, costruendo villette da rivendere (sul sito della prima si trova l'attuale Villa Giulia a Verbania, mentre la seconda è Villa Rusconi-Clerici)[6].

Vende successivamente il caffè e apre un laboratorio per la tessitura meccanica, ma gli affari non vanno bene, e si trasferisce prima a Lugano, quindi a Milano[6], dove da farmacista autodidatta, mette a punto nel 1845 la ricetta di un amaro tonico a base di erbe officinali che inizia a produrre in un laboratorio in Porta Nuova a Milano e a commercializzare come rimedio medicamentoso con il nome di Fernet-Branca. A questo scopo fonda la società in nome collettivo Fratelli Branca, inizialmente con un mercato limitato a Milano e a poche altre città dell'Italia settentrionale, ma che si sviluppa seguendo il completamento del processo di unificazione del Paese[7].

La ditta riceve la medaglia d'oro all'Esposizione Nazionale di Firenze del 1861, ed analoghi riconoscimenti alle Esposizioni internazionali di Londra (1862), Parigi (1867) e Vienna (1873). Si diffonde anche sui mercati europei e su quelli d'oltreoceano, in particolare in Paesi come gli Stati Uniti e l'Argentina, verso i quali s'indirizza in maniera prevalente l'emigrazione italiana[7].

Muore a Milano il 29 gennaio 1886[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ACS, Ministero dell'Industria Commercio e Artigianato, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, Serie Marchi, fasc. 1397, 1887.
  2. ^ Agostino de Antonis, Pallanza - Il caffè del Portighetto (PDF), in La Gazzetta, n. 55, 9 luglio 1927 (archiviato il 2 dicembre 2018). Ospitato su verbanensia.org.
  3. ^ de Vierno 2000, pp. 188 e 194.
  4. ^ Branca, Carolina n. Erba, su Società dei Verbanisti. URL consultato il 1º dicembre 2018 (archiviato il 2 dicembre 2018).
  5. ^ de Vierno 2000, p. 188.
  6. ^ a b Paracchini 2011, p. 11.
  7. ^ a b Branca, Bernardino, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 23 febbraio 2018.
  8. ^ de Vierno 2000, p. 194.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marc'Alvise de Vierno, L'albero dei Branca ha radici nel Verbano, in Società dei Verbanisti (a cura di), Verbanus - Rassegna per la cultura, l'arte, la storia del lago, n. 21, Intra, Alberti Editore, 2000, ISBN =88-7245-090-X.
  • Leonardo Parachini, Villa Giulia a Pallanza, 2011.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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