Basilica dei Fieschi
Basilica dei Fieschi | |
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Stato | ![]() |
Regione | Liguria |
Località | San Salvatore (Cogorno) |
Indirizzo | Piazza Innocenzo IV |
Coordinate | 44°19′49.62″N 9°21′24.62″E / 44.33045°N 9.356839°E |
Religione | cattolica di rito romano |
Diocesi | Chiavari |
Stile architettonico | Romanico-Gotico |
Inizio costruzione | 1244 |
La basilica di San Salvatore dei Fieschi - conosciuta anche semplicemente come basilica dei Fieschi - è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di San Salvatore, in piazza Innocenzo IV, nel comune di Cogorno nella città metropolitana di Genova. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Chiavari-Lavagna della diocesi di Chiavari. Ha la dignità di basilica minore[1].
Prende il nome dal borgo in cui è ubicata, appunto San Salvatore dei Fieschi, e la sua edificazione intende ricordare l'antica presenza nobiliare di quella famiglia, originaria di Lavagna, nelle terre della val Fontanabuona e delle valli circostanti.
Oggi il borgo è una rinomata frazione del comune cogornese, sede tra l'altro dell'amministrazione comunale,
Storia[modifica | modifica wikitesto]

La basilica fu costruita nel 1244 ad opera del pontefice Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi, della nobile famiglia Fieschi, che per lungo tempo dominò l'intera vallata della Fontanabuona e buona parte della val d'Aveto.
La decisione sulla fondazione di un nuovo luogo di culto fu presa, secondo le fonti storiche locali, mentre il papa si trovava a Genova diretto al Concilio di Lione tenutosi nella città francese nel corso del 1245. Proprio mentre il pontefice si trovava a presiedere tale concilio, il borgo fiescano e l'intera contea furono duramente attaccati dall'imperatore Federico II di Svevia che distrusse buona parte del territorio. Il papa scomunicherà, poco dopo, direttamente dal concilio lionese, l'imperatore.
I lavori di riedificazione ripresero solo nel 1252, anno in cui fu nuovamente progettata l'intera area-piazza, erigendo nelle vicinanze della basilica un nuovo palazzo comitale - denominato in seguito palazzo dei Fieschi - con annesso oratorio. L'opera di edificazione durò per alcuni anni, tanto che l'edificio fu aperto e consacrato al culto religioso dal pontefice Adriano V, Ottobuono Fieschi, nipote dello zio-papa Sinibaldo Fieschi e salito al soglio pontificio nel 1276. Subì nel XIX secolo restauri, progettati da Maurizio Dufour e più recenti negli anni novanta.
Il polo religioso fu molto importante per lo sviluppo del territorio, anche perché il tempio fu meta-tappa dei pellegrini diretti a Roma in cammino sulla celebre via Francigena. L'importanza e la bellezza della basilica - assieme al borgo adiacente - venne inserita nel 1860 come monumento nazionale e considerata ancora oggi uno degli edifici di culto romanici tra i più pregiati e meglio conservati in Liguria.
Il 27 aprile del 2005, in occasione del 750º anniversario della morte di papa Innocenzo IV, è stato inaugurato nelle sale dell'antico palazzo comitale il "Centro Culturale Museo dei Fieschi" pienamente dedicato alla storia della nobile famiglia fliscana.
Feste religiose e altri eventi[modifica | modifica wikitesto]
Le feste solenni sono: san Salvatore (1º gennaio); la Madonna Addolorata (2ª domenica di maggio); san Bernardo (20 agosto); e tre ricorrenze che hanno in comune la devozione alla Santa Croce: l'Invenzione della Croce (3 maggio); il triduo "della Riconoscenza" (nei primi tre giorni di maggio, per ricordare la protezione da una epidemia di colera nel 1835); la Esaltazione della Croce (14 settembre).
Il 14 dicembre 1880 il papa Leone XIII concesse l'indulgenza plenaria (applicabile anche ai defunti) ai fedeli che, confessati e comunicati, avessero visitato la basilica nella settimana dal 14 al 21 settembre[2].
Nel periodo estivo, il sagrato della basilica - caratterizzato dal risseu, una composizione di minuti sassolini bianchi, neri e in questo caso anche rossi, che creano un disegno richiamante il prospetto della chiesa - diviene palcoscenico della ricorrenza dell'Addio do fantin (addio al celibato), festa tradizionale ambientata nel periodo medievale.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Esterno[modifica | modifica wikitesto]
L'edificio presenta una facciata a salienti rivestita da un paramento di ardesia [3] sormontato da fasce alternate di marmo bianco e ardesia, nello stile tipico degli edifici liguri, sia pubblici che di culto.
Paraste ed archetti pensili arricchiscono l'impianto della facciata; al suo centro si apre un grande rosone sormontato da archetti in marmo in stile gotico-romanico.
L'architrave del portale gotico reca un'iscrizione relativa alla fondazione del tempio. Nella lunetta è un affresco del XV secolo dedicato alla Crocefissione.
Il campanile si presenta come una potente torre quadrangolare con quadrifore; la cuspide centrale è accompagnata ai quattro lati da altrettante guglie.
Nel campanile è presente un concerto di sei campane in Re maggiore, fuse dalla fonderia Picasso nel 1905, la sesta rifusa ad Avegno nel 1977.
Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio presenta un impianto architettonico a tre navate, separate da filari di colonne in pietra con capitelli particolarmente decorati.
Tra le opere e reliquie conservate nella basilica, di pregio sono i frammenti della Vera Croce di Gesù[4], chiusi in una teca di cristallo ben visibili, donati al tempio da papa Adriano V.
Nella navata di destra, a pavimento, è l'organo a canne, costruito da Dell'Orto & Lanzini nel 1993 ed installato nella basilica nel 2000 in occasione del trasferimento dello strumento precedente (realizzato da Lorenzo Paoli nel 1882 e già collocato sulla cantoria in controfacciata) nell'ex oratorio di San Salvatore; a trasmissione integralmente meccanica, dispone di 5 registri su due manuali, con pedaliera priva di registri propri.[5]
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- Il 16 febbraio 2023, con 22.890 voti, la basilica si è classificata al sesto posto dell'undicesimo censimento I Luoghi del Cuore effettuato dal FAI.[6]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Catholic.org Basilicas in Italy
- ^ Informazioni sulle feste religiose dal sito della diocesi di Chiavari, su chiavari.chiesacattolica.it. URL consultato il 7 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2013).
- ^ Estratta dalle vicine cave del monte San Giacomo
- ^ Fonte inserita nel sito del Comune di Cogorno, sezione storia Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
- ^ Cogorno - Basilica di San Salvatore dei Fieschi, su amiciorganogenova.org. URL consultato l'8 marzo 2019.
- ^ I vincitori della classifica nazionale, su fondoambiente.it. URL consultato il 17 febbraio 2023.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla basilica dei Fieschi
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Cenni storici dal sito del Comune di Cogorno, su comune.cogorno.ge.it. URL consultato il 28 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
- Il Centro culturale Museo dei Fieschi, su spazioinwind.libero.it. URL consultato il 28 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2007).
- Scheda della parrocchia sul sito della diocesi di Chiavari [collegamento interrotto], su webdiocesi.chiesacattolica.it.
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