Vai al contenuto

Bart Layton

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bartholomew Nicholas Layton, meglio noto come Bart Layton (Londra, 1975), è un regista e sceneggiatore britannico.

Layton è nato nel 1975 nel quartiere londinese di Hammersmith da due genitori artisti: uno scultore e una pittrice e direttrice di teatro.[1] Dopo aver collaborato nella realizzazione di una serie di documentari televisivi, tra cui alcuni episodi della serie Prigionieri di viaggio, nel 2012 Layton ha fatto il suo debutto nel mondo del cinema dirigendo il documentario L'impostore - The Imposter su Frédéric Bourdin, un uomo francese che aveva rubato l'identità, tra gli altri, a un adolescente disperso nel Texas.[2] Il documentario è stato premiato ai premi BAFTA 2013 come miglior esordio di un regista, sceneggiatore o produttore britannico e ai British Independent Film Awards come miglior documentario e miglior regia di un esordiente.[3][4][5]

In seguito ha scritto e diretto il film American Animals, ispirato alla vera storia di una rapina avvenuta alla Transylvania University di Lexington nel 2004, scoperta da Layton leggendo una rivista.[2][6][7][8] Il film, uscito nelle sale nel 2018, intervalla scene recitate da attori (Evan Peters, Barry Keoghan, Blake Jenner e Jared Abrahamson) con interviste a persone reali, tra cui gli organizzatori stessi della rapina.[9]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  • 2012British Independent Film Awards[5][11]
    • Miglior documentario, per L'impostore – The Imposter
    • Premio Douglas Hickox al miglior regista esordiente, per L'impostore – The Imposter
    • Candidatura al miglior film, per L'impostore – The Imposter
    • Candidatura al miglior regista, per L'impostore – The Imposter
  • 2013 – Kansas City Film Critics Circle Awards[13]
    • Miglior documentario, per L'impostore – The Imposter
  1. ^ (EN) Bart Layton: Q&A, su guru.bafta.org, BAFTA Guru, 7 febbraio 2013. URL consultato il 24 febbraio 2020.
  2. ^ a b (EN) Studio 360, American Animals: Bart Layton’s New Breed of True Crime, su slate.com, Slate, 29 maggio 2018. URL consultato il 21 febbraio 2020.
  3. ^ (EN) Joe Utichi, ‘American Animals’ Director Bart Layton Signs With CAA, su deadline.com, Deadline, 9 maggio 2018. URL consultato il 21 febbraio 2020.
  4. ^ a b (EN) Bart Layton wins BAFTA, su unitedagents.co.uk, United Agents, 11 febbraio 2013. URL consultato il 21 febbraio 2020.
  5. ^ a b (EN) Winners Nominations · BIFA · British Independent Film Awards, su bifa.film. URL consultato il 21 febbraio 2020.
  6. ^ (EN) Chris Lee, The Real-life Heist Caper Behind American Animals, su vulture.com, 1º giugno 2018. URL consultato il 3 giugno 2018.
  7. ^ (EN) Kiko Martinez, Filmmaker Bart Layton Presents American Animals as a Unique, Genre-Bending Heist Movie, su sacurrent.com, SA Current, 18 giugno 2018. URL consultato il 21 febbraio 2020.
  8. ^ (EN) Richard Whittaker, Bart Layton on Secrets, Lies, and American Animals, su austinchronicle.com, The Austin Chronicle, 14 giugno 2018.
  9. ^ (EN) Hunter Harris, American Animals Director Bart Layton on His ‘Slick As F*ck’ Heist Movie", su vulture.com, Vulture, 31 maggio 2018. URL consultato il 21 febbraio 2020.
  10. ^ (EN) 2012 Sundance Film Festival Announces Films in Competition, su sundance.org, 30 novembre 2011. URL consultato il 24 febbraio 2020.
  11. ^ (EN) NOMINATIONS, HOST AND JURY REVEALED FOR THE 15th ANNUAL MOËT BRITISH INDEPENDENT FILM AWARDS, su bifa.org.uk, 5 novembre 2012. URL consultato il 14 maggio 2013 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2013).
  12. ^ (EN) Baftas 2013: full list of nominations, su theguardian.com, The Guardian, 9 gennaio 2013. URL consultato il 9 gennaio 2013.
  13. ^ (EN) Peter Knegt, ‘The Master’ Leads Kansas City Film Critics’ Winners, su indiewire.com, IndieWire, 17 dicembre 2012. URL consultato il 24 febbraio 2020.
  14. ^ (EN) David Ehrlich, ‘American Animals’ Review: A True Heist Story About Four Idiot Kids Who Fowled Up — Sundance 2018, su indiewire.com, IndieWire, 20 gennaio 2018. URL consultato il 24 febbraio 2020.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN295887656 · ISNI (EN0000 0004 0014 6376 · LCCN (ENno2013007354 · BNE (ESXX5606626 (data) · J9U (ENHE987007522697805171