Aztec (videogioco 1999)

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Aztec: Maledizione nel cuore della città d'oro
videogioco
Titolo originaleAztec: Malédiction au cœur de la cité d'or
PiattaformaMicrosoft Windows, PlayStation, iOS
Data di pubblicazioneWindows:
2000
Zona PAL 11 ottobre 1999

PlayStation:
Zona PAL 27 ottobre 2000
iOS:
Mondo/non specificato 28 settembre 2012

GenereAvventura grafica
TemaImpero azteco
OrigineFrancia
SviluppoCryo Interactive
PubblicazioneCryo Interactive (Europa), Wanadoo Edition, DreamCatcher Interactive (Nord America), Microïds (iOS)
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputTastiera, mouse, DualShock, touch screen
Supporto4 CD-ROM
Requisiti di sistemaMinimi: Windows 95 o 98, CPU 166 MHz, RAM 32 MB, Scheda video Pentium 166, HD 100 MB

Consigliati: Windows 95 o 98, CPU 166 MHz, RAM 32 MB, Scheda video Pentium 200 MMX, Scheda audio scheda audio 16-bit, HD 100 MB

Fascia di etàELSPA: 3+ · ESRBE · USK: 0

Aztec: Maledizione nel cuore della città d'oro (nome originale Aztec : Malédiction au cœur de la cité d'or in francese) è un videogioco d'avventura punta e clicca progettato per PlayStation e Windows, sviluppato dalla Cryo Interactive e co-distribuito dalla Cryo e dalla Wanadoo Edition[1] (e dalla Microïds per la versione iOS).

Piccolo Serpente è un giovane cacciatore che abita nel villaggio di Atoyac, vicino a Tenochtitlán. Durante una battuta di caccia, il ragazzo vede un nobile venire mortalmente assalito a un guerriero otomi. Prima di morire, il nobile gli dona la sua collana ornata da due serpenti che circondano un cerchio di ossidiana e il nome del poeta Tlatli. Il ragazzo viene però subito notato dall'assassino e dai suoi compagni e viene a sua volta dato per assassino; riesce a sfuggire e a tornare al suo villaggio, ma scopre che i suoi genitori sono stati rapiti e che una strana malattia sta colpendo la regione.

Si reca quindi nel quartiere commerciale di Tlatelolco, dove viene a sapere da uno schiavo del poeta Tlatli che il suo padrone è deceduto; prima di morire, il suo padrone possedeva la stessa collana donata dal nobile a Piccolo Serpente inizio del gioco, e tramite quel nobile aveva chiesto allo stesso Piccolo Serpente di andare al quartiere degli artigiani per cercare una certa Turchese. Nel quartiere degli artigiani, Piccolo Serpente incontra un giovane guerriero di nome Chimali, che rivela che Turchese è una giovane cortigiana che vive nelle vicinanze, e viene a sapere che Tlatli stava lasciando la regione con l'artigiano Chacoatl. A poco a poco, sembra anche che i due omicidi siano legati al male che sta devastando il paese: Tlatli è stato infatti anche lui assassinato, in quanto era in possesso di una pergamena che menzionava questo male.

Con l'aiuto di Chacoatl, Piccolo Serpente raggiunge il palazzo dell'imperatore Montezuma e incontra il suo consigliere Serpente Donna, ma questi lo fa imprigionare all'istante; ritrovatosi in cella, Piccolo Serpente rivede i suoi genitori, e scopre che l'imprigionamento era in realtà volto a impedire che l'incontro fosse noto ai nemici dell'imperatore. Capendo che l'unico modo per salvare i suoi genitori è scoprire l'origine del male che affligge il paese, Piccolo Serpente raggiunge Tenochtitlan, dove viene raggiunto da un mendicante che gli dona un bracciale d'oro in cambio di qualche fagiolo.

Tornato al quartiere degli artigiani, il ragazzo rintraccia il produttore delle collane di ossidiana, che afferma che in tutto sono state realizzate cinque collane, tutte donate a Tre Conigli. Uno schiavo del palazzo del nobile gli spiega che il signore era solito recarsi in un tempio del centro cerimoniale. Con l'aiuto di Turchese, Piccolo Serpente s'infiltra nel tempio e scopre che il nobile e la sacerdotessa Papatzin complottano per avvelenare l'acqua della città e screditare l'imperatore, che verrà così deposto avendo perso il favore degli dei.

Proseguendo nelle sue indagini, Piccolo Serpente trova e raggiunge la fonte nella quale i cospiratori avvelenano l'acqua della città, e prova a infiltrarsi nelle loro file. Il loro capo, Fiore Nero, lo costringe a scegliere tra avvelenare l'acquedotto e contribuire alla loro causa o bere il veleno e rischiare la vita. Piccolo Serpente sceglie di bere il veleno e poi salta in acqua, inseguito dai cospiratori, ma Chimali lo salva da morte certa e lo porta al villaggio. Una volta guarito, il ragazzo scopre però dall'anziano del villaggio che molti, compreso Serpente Donna, sono stati avvelenati, e sta a lui portare l'antidoto; riesce quindi a farsi preparare la medicina, raggiunge il palazzo di Tenochtitlan e dona l'antidoto a Serpente Donna, ma subito Tre Conigli lo arresta e lo fa portare all'altare sacrificale, dove presenziano anche Papatzin e lo stesso imperatore Montezuma.

Mentre Papatzin sta per sacrificare Piccolo Serpente, l'imperatore vede però il braccialetto d'oro in possesso del ragazzo e ferma il sacrificio, per poi confessare di essere lui il mendicante incontrato dal ragazzo a Tenochtitlan, in quanto usava quel travestimento per valutare la bontà della sua gente. Interviene quindi Serpente Donna, guarito dalla medicina, che rivela che i cospiratori capi sono Papatzin e Tre Conigli e li fa così arrestare. Conscio di aver rischiato di provocare l'ira degli dei a causa della sua negligenza e incapacità di discernere i fedeli dai traditori, l'imperatore scagiona il ragazzo e lo nomina notaio, perché goda insieme alla sua famiglia di tutti gli onori riservati al suo rango.

Modalità di gioco

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Come in Egypt 1156 a.C.: l'enigma della tomba reale e Cina - Crimini nella Città Proibita, anche questo gioco, oltre ad avere il suo stesso gameplay da punta e clicca a 360° gradi, contiene numerosi punti informativi sulla vita locale (gli Aztechi in questo caso), caratteristica tipica di vari giochi della Cryo Interactive. Vi è anche la modalità "Omniexpert", che consente di dare suggerimenti per le fasi più complesse.

Tra i minigiochi presenti nel gioco vi è il Patolli, gioco da tavolo caratteristico degli Aztechi stessi.

Personaggio Voce Italiana
Voce narrante Gabriele Duma
Piccolo Serpente Giuseppe Calvetti
Quilatzli
Picco di Montagna Dario Oppido
Tre Conigli Umberto Bortolani
Fiore di Pietra Grazia Verasani
Serpente Donna Umberto Bortolani
Vecchio giocatore Umberto Bortolani
Chimalli Giuseppe Calvetti
Chacoatl Riccardo Rovatti
"Turchese"/Calmecac
Cuicani
Papatzin
Qualpixque Gabriele Duma
Tlilpotonqui Umberto Bortolani
Mercante di colori Grazia Verasani
Scriba Massimo Antonio Rossi
Sacerdote Umberto Bortolani
Fiore Nero Gabriele Duma
Ayocuan
Imperatore Montezuma Massimo Antonio Rossi
Valutazioni professionali
Testata Giudizio
GameRankings (media al 30-01-2020) 67.50%[2]
AllGame [3]
Jeuxvideo.com 17/20[4]

Il gioco ha avuto un'accoglienza generalmente positiva.

  1. ^ (EN) Aztec: The Curse in the Heart of the City of Gold, su IGN. URL consultato il 30 novembre 2018.
  2. ^ (EN) The Sacred Amulet for PC, su GameRankings. URL consultato il 30 novembre 2018.
  3. ^ (EN) Matthew House, The Sacred Amulet, su AllGame. URL consultato il 30 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2014).
  4. ^ (FR) Aztec, su jeuxvideo.com. URL consultato il 30 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2004).

Collegamenti esterni

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