Austin A60 Cambridge

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Austin A60 Cambridge
Descrizione generale
CostruttoreBandiera del Regno Unito British Motor Corporation
Tipo principaleBerlina
Altre versioniStation wagon
Produzionedal 1961 al 1969
Sostituisce laAustin A55 Cambridge
Sostituita daRiley 4/72
Esemplari prodotti276.354[senza fonte]
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza4432 mm
Larghezza1613 mm
Passo2548 mm
Massa1118 kg
Altro
StilePininfarina
Altre erediWolseley 16/60
Morris Marina

La A60 Cambridge è un'automobile prodotta dalla British Motor Corporation tra il 1961 ed il 1969 e commercializzata col marchio Austin.

Il contesto[modifica | modifica wikitesto]

Rispetto alla precedente A55 Cambridge, da cui derivava, la A60 presentava una carrozzeria ristilizzata (opera di Pininfarina), un pianale dal passo allungato e un motore dalla cilindrata aumentata da 1489 a 1622 cm³. Quest'ultimo propulsore venne per la prima volta installato sulla MG A. Nessuna novità, invece, per il resto della meccanica, assai tradizionale: motore anteriore longitudinale con albero a camme laterale e distribuzione ad aste e bilancieri, trazione posteriore, freni a tamburo su tutte le ruote, avantreno a ruote indipendenti e retrotreno ad assale rigido. I cambiamenti stilistici includevano invece delle strisce cromate laterali - in alcuni esemplari con riempimenti di colori a contrasto - e pinne di dimensioni ridotte sui parafanghi posteriori.

I 61 cv erogati dal motore e trasmessi alle ruote posteriori da una trasmissione manuale a 4 rapporti (in opzione c'era anche un cambio automatico Borg-Warmer a 3 rapporti con il selettore sul piantone dello sterzo), consentivano prestazioni modeste (appena 129 km/h di velocità massima) a causa anche del peso di 1120 kg.

Vista posteriore della station wagon A55 MKII

Disponibile in 2 allestimenti (standard e De Luxe, quest'ultimo riconoscibile per le finiture più curate e la verniciatura bicolore) e 2 varianti di carrozzeria (berlina 4 porte e Estate, cioè station wagon), la A60 venne prodotta con modesti cambiamenti (mascherina anteriore e dettagli interni) fino al 1969 in un totale di 276.354 esemplari.

Quando (1964) nel listino Austin comparve la più moderna e sofisticata 1800, la A60 Cambridge continuò a soddisfare la clientela più tradizionale, che apprezzava la sua linea elegante e la meccanica semplice e robusta. La sua vera erede può, in questo senso, essere considerata la Morris Marina.

Come d'abitudine per la BMC questo modello venne prodotto anche con altri marchi del gruppo, Riley, Wolseley MG e Morris, creando un equilibrio di marketing assai complesso e, talvolta, contraddittorio. È il caso delle varianti Austin e Morris, praticamente identiche, proposte a prezzi simili, ma distribuite da reti di vendita separate ed in concorrenza tra loro.

L'Austin A60 Cambridge, che "visse" 2 anni meno della Morris Oxford Farina, generò poi la Riley 4/72, mentre la Morris "partorì" la Wolseley 16/60 e la MG Magnette. Nella mente degli uomini di marketing BMC Austin e Morris rappresentavano le versioni d'accesso, MG quella sportiva (con motore potenziato a 72cv), Wolseley quella di lusso e Riley quella Top (stesso motore della MG e finiture lussuose)

Sostanzialmente nel 1961 il posizionamento dei vari modelli offerti dalla BMC comprendeva:

    • Austin A60 Cambridge (61cv) - prezzo di lancio £ 854
    • Morris Oxford Farina (61cv) - prezzo di lancio £ 869
    • Wolseley 16/60 (61cv) (61cv) - prezzo di lancio £ 993
    • MG Magnette (72cv) - prezzo di lancio £ 1059
    • Riley 4/72 (72cv) - prezzo di lancio £ 1088

A complicare il quadro c'erano poi le versioni De Luxe di Austin e Morris che, di fatto, si sovrapponevano soprattutto alle Wolseley. La confusione di marchi e allestimenti sarebbe cessata solo alla fine degli anni sessanta con il passaggio da BMC a British Leyland e la soppressione di alcuni badge.

Dall'A60 Cambridge derivò l'Austin Freeway, che fu venduta in Australia.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) La Cambridge 60 su Austinmemories, su austinmemories.com. URL consultato il 16 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2008).
  • (EN) Owners Club Inglese, su co-oc.org. URL consultato il 28 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2009).
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