Arcidiocesi di Calabar

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Arcidiocesi di Calabar
Archidioecesis Calabarensis
Chiesa latina
Diocesi suffraganee
Ikot Ekpene, Ogoja, Port Harcourt, Uyo
 
Arcivescovo metropolitaJoseph Effiong Ekuwem
AusiliariChristopher Naseri Naseri[1]
Presbiteri94, di cui 82 secolari e 12 regolari
3.085 battezzati per presbitero
Religiosi19 uomini, 56 donne
 
Abitanti1.590.200
Battezzati290.000 (18,2% del totale)
StatoNigeria
Superficie7.754 km²
Parrocchie51
 
Erezione9 luglio 1934
Ritoromano
IndirizzoP.M.B. 1044, Bishop Moynagh Ave., Calabar, Cross River State, Nigeria
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Nigeria

L'arcidiocesi di Calabar (in latino: Archidioecesis Calabarensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Nigeria. Nel 2021 contava 290.000 battezzati su 1.590.200 abitanti. È retta dall'arcivescovo Joseph Effiong Ekuwem.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi comprende sette Local Government Areas dello Stato nigeriano di Cross River: Akamkpa, Akpabuyo, Bakassi, Biase, Calabar-Municipal, Calabar-South e Odukpani.

Sede arcivescovile è la città di Calabar, dove si trovano la cattedrale del Sacro Cuore di Gesù e la procattedrale di Santa Maria.

Il territorio è suddiviso in 51 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prefettura apostolica di Calabar fu eretta il 9 luglio 1934 con la bolla Ad enascentis di papa Pio XI, ricavandone il territorio dal vicariato apostolico della Nigeria meridionale (oggi arcidiocesi di Onitsha).

Il 13 marzo 1938 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della prefettura apostolica di Ogoja (oggi diocesi).

Il 12 giugno 1947 la prefettura apostolica fu elevata a vicariato apostolico con la bolla Solet Apostolica di papa Pio XII.

Il 18 aprile 1950 il vicariato apostolico fu elevato a diocesi con la bolla Laeto accepimus dello stesso papa Pio XII. Era suffraganea dell'arcidiocesi di Onitsha.

Il 1º marzo 1963 e il 4 luglio 1989 cedette altre porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente delle diocesi di Ikot Ekpene e di Uyo.

Il 26 marzo 1994 è stata ancora elevata ad arcidiocesi metropolitana con la bolla Laetis captis di papa Giovanni Paolo II.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 1.590.200 persone contava 290.000 battezzati, corrispondenti al 18,2% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 67.707 899.503 7,5 38 1 37 1.781 34
1958 100.798 1.541.000 6,5 3 3 33.599 5 20
1970 170.632 1.920.401 8,9 12 12 14.219 119 31
1980 394.800 2.809.000 14,1 43 27 16 9.181 25 43 53
1990 150.000 2.500.000 6,0 16 13 3 9.375 3 42 17
1999 178.528 3.005.850 5,9 35 32 3 5.100 3 30 31
2000 184.585 3.505.420 5,3 37 34 3 4.988 3 39 32
2001 187.197 3.509.032 5,3 40 36 4 4.679 4 42 32
2002 189.537 2.301.762 8,2 38 34 4 4.987 4 40 35
2003 191.037 2.304.349 8,3 41 37 4 4.659 4 40 36
2004 191.004 2.303.267 8,3 46 37 9 4.152 9 52 36
2006 322.085 1.084.056 29,7 46 41 5 7.001 7 57 44
2011 413.000 1.247.000 33,1 79 73 6 5.227 6 74 47
2014 284.000 1.217.000 23,3 92 82 10 3.086 10 46 49
2019 306.740 1.641.900 18,7 88 72 16 3.485 18 48 51
2021 290.000 1.590.200 18,2 94 82 12 3.085 19 56 51

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Gurza.
  2. ^ Nominato vescovo titolare di Mageó.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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