Antonio Diogene
Antonio Diogene (in greco antico: Ἀντώνιος Διογένης, Antónios Dioghénes; ... – II secolo circa) è stato un romanziere greco antico.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Le sole informazioni che abbiamo su di lui riguardano il suo romanzo Le incredibili meraviglie al di là di Thule (τῶν ὑπὲρ Θούλην ἀπίστων λόγοι κδʹ).
L'autore viene collocato tra I e II secolo d.C., in ambito romano, come indicato dal prenome Antonio e il nome del dedicatario della lettera prefatoria, un certo Faustino, e in quanto già gli antichi ritenevano che avesse influenzato La storia vera di Luciano.
Le incredibili meraviglie al di là di Thule[modifica | modifica wikitesto]
Il romanzo di Antonio Diogene, in 24 libri, è perduto, ma, oltre ad alcuni frammenti[1], ne resta l'epitome che Fozio ne ha fatto nella Biblioteca[2]:
«Si introduce a parlare un certo Dinia, come la storia richiedeva, insieme con suo figlio Democare. Profughi entrambi dal loro paese, andati, per il Ponto al Mar Caspio e Ircano, di là andarono ai monti chiamati Rifei. Avevano visto prima le foci del Tanai e, costretti dai grandi rigori del freddo, voltisi all'oceano scitico, e di là all'orientale, giunsero alle parti del sol levante; sicchè, fatto una specie di circolo, girarono intorno al mare esterno per lungo tempo e con vari spostamenti. In questi trovarono compagni Carmane, Menisco ed Azuli, e finalmente si diressero all'isola di Thule, come luogo di riposo. |
(Fozio, Biblioteca, cod. 166, trad. A. D'Andria) |
Caratteristiche del romanzo[modifica | modifica wikitesto]
La narrazione (a doppia cornice, con un sapiente movimento narratologico che possiamo solo intuire dal faticoso riassunto di Fozio) intreccia storie d'amore - seppure molto sullo sfondo - con elementi tipici della paradossografia, raccontando un viaggio immaginario attraverso l'Oriente, l'Europa, l'isola di Tule e luoghi ancora più lontani e meravigliosi: tra l'altro, i viaggi erano presentati in termini realistici e per rendere il racconto più attendibile l'autore aveva inserito numerose citazioni.
Tuttavia, per quanto riguarda l'interpretazione e classificazione dell'opera, gli studiosi si sono posti principalmente due domande correlate.
In primo luogo, per quanto riguarda la natura del romanzo, è ovvio che gli insegnamenti dei pitagorici giochino un certo ruolo nel romanzo. Questo un estratto, riportato appunto da Porfirio:
«10. Diogene, nel suo trattato sulle Incredibili le cose oltre Thule, ha trattato le cose su Pitagora con tanta accuratezza che non posso ometterle. Dice che il Tirreno Mnesarco era della razza degli abitanti di Lemno, Imbro e Sciro e che partì di là per visitare molte città e terre diverse. Durante i suoi viaggi trovò un bambino che giaceva sotto un grande albero di pioppo. Avvicinandosi, vide che giaceva sulla schiena, guardando costantemente il sole senza strizzare gli occhi. Nella sua bocca c'era un'esile canna, attraverso la quale il bambino era stato nutrito dalle gocce di rugiada che distillavano dall'albero. Questa grande meraviglia prevalse su di lui a tal punto da prendere il bambino, credendo che fosse di origine divina. Il bambino fu allevato da un nativo di quel paese, di nome Androcles, che in seguito lo avrebbe adottato, e gli avrebbe affidato la gestione degli affari. Divenuto ricco, Mnesarco educò il ragazzo, chiamandolo Astreo, e crescendolo con i suoi tre figli, Eunosto, Tyrrheno e Pitagora. 11. Androcles mandò il ragazzo a studiare con un musico, un lottatore e un pittore. Più tardi lo mandò da Anassimandro a Mileto, per imparare la geometria e l'astronomia. Poi Pitagora visitò gli Egiziani, gli Arabi, i Caldei e gli Ebrei, dai quali acquisì esperienza nell'interpretazione dei sogni, e fu il primo ad utilizzare l'incenso nel culto della divinità. (...) 13. Astreo fu da Mnesarco affidato a Pitagora, che lo accolse, e, dopo aver studiato la sua fisionomia e le emozioni del suo corpo, lo istruì. Prima studiò accuratamente la scienza sulla natura dell'uomo, discernendo la disposizione di tutti quelli che incontrava.» |
(Porfirio, Vita di Pitagora, 10-13, con tagli) |
Ma il problema, anche in base a queste digressioni, è quello di come leggere il romanzo: come un romanzo di iniziazione, come una storia d'amore, o anche come un racconto di viaggi incredibili. Gli Apista di Antonio Diogene, secondo Rohde, sarebbero un romanzo di formazione pitagorica, quindi di tipo religioso-sacrale.
In secondo luogo, si pone un'altra domanda: il rapporto tra la Storia Vera di Luciano e gli Apista è indiscusso: ma qual è la natura della parodia lucianea? È il ridicolo diretto contro il genere di viaggio pseudostorico o è contro la particolare connotazione religiosa del romanzo? E se è così, Luciano avrebbe offerto una parodia critica del pitagorismo, o di altre dottrine? Klaus Reyhl, esaminando la dipendenza del romanzo lucianeo dagli Apista, sostiene che è possibile ricostruire il romanzo diogeneo almeno in parte in base a Luciano.[3].
Note[modifica | modifica wikitesto]
Edizioni[modifica | modifica wikitesto]
- Photius, Bibliothéque, texte établi et traduit par R. Henry, tome II, Paris 1960 (Collection des Universités de France, G142)
- Antonio Diogene, Le meraviglie di là da Tule, trad. e note di R. Nuti, in Il romanzo antico greco e latino, a cura di Q. Cataudella, Milano 1958, pp. 17–28, 1369-1371 (prima edizione italiana novecentesca del riassunto di Fozio).
- Antonio Diogene, Le incredibili avventure al di là di Tule, Palermo 1990, a cura di M. Fusillo (testo greco a fronte).
- Tutti i frammenti sono pubblicati in S. Stephens-J. Winkler, Ancient Greek novels: the fragments, Princeton 1995, pp. 101–178.
- Antonio Diogene, Le incredibili avventure al di là di Thule, a cura di R. Sevieri, Milano 2013 (Saturnalia, 30).
- Carlo Gallavotti, Frammento di Antonio Diogene?, in Studi Italiani di Filologia Classica, vol. 8, 1990, pp. 247-57.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikisource contiene una pagina dedicata a Antonio Diogene
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Antònio Diògene, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giorgio Pasquali, ANTONIO Diogene, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- (EN) Opere di Antonio Diogene, su Open Library, Internet Archive.
- Bibliografia italiana di Antonio Diogene, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- (EN) L’epitome del romanzo di Antonio Diogene, su tertullian.org.
- Fozio, Biblioteca, trad. di G. Compagnoni (1836), su books.google.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 34029342 · ISNI (EN) 0000 0000 4352 2563 · SBN CFIV100389 · BAV 495/55056 · CERL cnp00397244 · LCCN (EN) no93021477 · GND (DE) 118645390 · BNF (FR) cb13197873q (data) · J9U (EN, HE) 987007270543405171 |
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