Antonio Cioci

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Antonio Cioci (Firenze, 1722Firenze (presunto), dopo il 1792[1]) è stato un pittore, incisore e decoratore italiano.

Antonio Cioci, Vasi cinesi, etruschi e fiori, 1780 (Opificio delle pietre dure)

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si hanno scarse notizie biografiche di questo artista fiorentino. Agli Uffizi c'è una serie di quattro tele, con scene di festa e con gare sportive in piazze fiorentine, rappresentate da Antonio Ciocci con dovizia di particolari minuti. Le tele, dipinte fra il 1789 e il 1791, sono tra le ultime opere di questo artista fiorentino. I soggetti sono:: Corsa dei fantini nell'antica piazza di Santa Maria Novella, Palio dei Cocchi nell'antica piazza di Santa Maria Novella, Festa in piazza della Signoria e Corsa de Barberi in Firenze con veduta dell'antica via del Prato.[2] In questa ultima tela, datata 1791, si vede il palco con il granduca Ferdinando III di Lorena e la consorte Maria Luisa di Borbone che assistono alla corsa.

Villa del Barone, Sala delle Marine con tempere di Antonio Cioci

Nella Collezione di autoritratti agli Uffizi sono compresi due autoritratti di Antonio Cioci, che sono stati acquistati nel 1969 e nel 1925 sul mercato antiquario; uno è stato a lui attribuito e l'altro è firmato A. C. F., sigla che è stata interpretata: Antonio Cioci fecit. Nel dipinto si vede l'autoritratto di Cioci, poggiato su un cavalletto ed ambientato nello studio del pittore.[3]

Dal 1771 egli ebbe contatti con l'Opificio delle pietre dure e nel locale museo si conserva un tavolo settecentesco, con la struttura in legno intagliato e dorato e il piano di porfido rosso, sul quale è stata riprodotta, a commesso di pietre dure, una Natura morta di Cioci. È lì presente anche una sua la tela, con una Natura morta molto simile a quella del tavolo. A palazzo Pitti c'è un tavolo, con ripiano in commesso di pietre dure, in cui sono rappresentati vasi etruschi e cinesi, realizzati su disegno di Antonio Cioci. Altri due tavoli, a Pitti, hanno sul ripiano conchiglie, i cui modelli, dipinti da Cioci, si conservano nel Museo dell'Opificio di pietre dure.

Nella Villa del Barone a Montemurlo (Prato) la Sala delle Marine è interamente decorata con vedute di porti, di approdi con barche, di paesaggi con cascataː vedute in stile neoclassico, dipinte a tempera da Antonio Cioci nel 1765-1766 e incorniciate dai leggeri stucchi bianchi di Carlo Socci. Cioci eseguì anche paesaggi in monocromia, in un salotto al secondo piano.

Villa del Barone, Sala delle Marine, tempera di Antonio Cioci (1765-1766)

Altre vedute di fantasia, dipinte ad affresco, nel salone della villa La Tana a Candeli (Firenze), gli furono commissionate dal barone Leon Francesco Pasquale Ricasoli, nel 1772. Intorno al 1780, nella Villa Medicea del Poggio Imperiale, Antonio Cioci ha decorato con marine le sovrapporte dell'ala neoclassica.

Manifattura granducale, piano di tavolo con vasi etruschi e fiori, da Antonio Cioci, 1792 (Galleria Palatina)[4]

Antonio Cioci, pittore di nature morte, è stato valorizzato dagli studi di Mina Gregori che ha curato mostre, in cui erano presenti anche opere di questo artista.[5]

Incisioni[modifica | modifica wikitesto]

I granduchi Pietro Leopoldo e Maria Luisa assistono al Palio dal Circolo degli Uniti, 14 Maggio 1767[6]

Altri dipinti[modifica | modifica wikitesto]

  • Paesaggio marino con torre e figure
  • Vanitas con strumenti d'astronomia, sculture e libri
  • Trompe l'oeil su legno, con pagine e rose
  • Vanitas con vaso di fiori, tavolozza e ritratto in ovale
  • Trompe l'oeil con fogli incisi e strumenti per la scrittura
  • Natura morta con oggetti in ceramica, con brocca , caffettiera , tazza , tazzina , zuccheriera, vaso.[8]
  • Festa davanti al Quirinale, 1767

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cioci, Antonio, su treccani.it. URL consultato il 19 luglio 2018.
  2. ^ Uffizi1979,  pp. 221-222. Le tele erano state trasferite dagli Uffizi al Museo di Firenze com'era che è stato chiuso nel 2010. Vedi: Museo di Firenze com'era,  pp. 88-89.
  3. ^ Uffizi1979,  p. 840.
  4. ^ Esposto nel 2016. Vedi: Winckelmann.
  5. ^ Mina Gregori.
  6. ^ Si tratta del Palio di Siena. Il Circolo degli Uniti è il più antico club d'Italia.
  7. ^ Incisa su rame all'acquaforte e stampata da Francesco Rossi, su quattro fogli in sequenza. Al margine inferiore sinistro si legge: Ant. Cioci Florent. delin. et sculpsit anno 1750.
  8. ^ Alla Fondazione Zeri si conserva la foto di questo dipinto, con descrizione e bibliografia: olio su tela, cm 77×169, Firenze, Opificio delle pietre dure, inv. 929. Vedi: Opificio delle pietre dure,  pp. 327-328, n. 544, Luigi Salerno,  p. 384 e Francesco Poezio,  p. 606.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Magi, Firenze di una volta: nei dipinti, nei disegni e nelle incisioni del Museo di Firenze com'era, Firenze, Bonechi, 1973, SBN IT\ICCU\SBL\0599737.
  • Annamaria Giusti, Paolo Mazzoni, Annapaula Martelli Pampaloni (a cura di), Il museo dell'Opificio delle pietre dure a Firenze, Firenze, Cassa di risparmio di Firenze, 1978, SBN IT\ICCU\SBL\0330572.
  • Gallerie degli Uffizi, Gli Uffizi: Catalogo generale, Firenze, Centro Di, 1980, pp. 765-1044 [1979], SBN IT\ICCU\RAV\0060995.
  • Luigi Salerno, La natura morta italiana, 1560-1805, Roma, U. Bozzi, 1984, SBN IT\ICCU\CFI\0072413.
  • Francesco Poezio (a cura di), La natura morta in Italia, Milano, Electa, SBN IT\ICCU\MIL\0004054. Direzione scientifica di Federico Zeri.
  • Mina Gregori, La Natura morta italiana: tra Cinquecento e Settecento, Milano-München-Firenze, Electa-Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung-Firenze Mostre, 2003, SBN IT\ICCU\UMC\0781441.
  • Barbara Arbeid, Stefano Bruni, Mario Iozzo (a cura di), Winckelmann, Firenze e gli Etruschi: il padre dell'archeologia in Toscana: catalogo della Mostra, Firenze, Museo archeologico nazionale, 26 maggio 2016-30 gennaio 2017, Pisa, ETS, SBN IT\ICCU\CFI\0935470.

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