Andrea Ardinghelli

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Andrea Ardinghelli (Firenze, 1531L'Aquila, 1602) è stato un banchiere italiano, regio tesoriere d'Abruzzo Ultra nel XVI secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Andrea nacque a Firenze nel 1531 da Lorenzo Ardinghelli, di nobile famiglia filomedicea; era nipote dei cardinali Niccolò e Ludovico e di Giuliano Ardinghelli, legato alla famiglia Farnese.

Nel 1549 fu inviato all'Aquila dal padre per gestire le attività creditizie della famiglia in Abruzzo, dove, già dal XIV secolo, i Medici coltivavano numerose relazioni economiche legate soprattutto al commercio della lana e dello zafferano.[1] Nel 1559 si sposò con Margherita Strozzi nella chiesa di Santa Maria Paganica e nel 1561 acquistò il titolo di percettore per il regio fisco nella provincia di Abruzzo Ultra, cioè persona incaricata dal Re alla riscossione dei tributi, incarico di notevole autorità e prestigio.[1]

Nel 1572 si insediò in città la nuova governatrice Margherita d'Austria, sorella del re Filippo II di Spagna e moglie di Ottavio Farnese, con la quale in principio si crearono dei dissapori, già perché Ardinghelli si rifiutò di cedere il palazzo del Conte di Montorio — sua dimora in quanto residenza ufficiale del tesoriere, ma di proprietà di Pompeo Colonna — alla sorella del re, che prese quindi la propria residenza nel Palazzo del Capitano;[2] i rapporti, tuttavia, si distesero in poco tempo tanto: già l'anno seguente, infatti, Margherita fu la madrina di un figlio di Ardinghelli, Alessandro, e nel 1582 questi riuscì a ottenere il lascito ereditario del titolo di percettore provinciale al figlio maggiore, Pietro Maria, nonché a comprare quello di credenziere della grascia d'Abruzzo Ultra per un altro figlio, Cosimo, grazie a un'intercessione di Margherita presso il sovrano. Nonostante ciò, però, la governatrice cercò di attirare nuovi finanziatori all'Aquila, tra cui i D'Avalos, per diversificare il debito cittadino e rendere i vincoli con Ardinghelli meno stringenti, riducendone in questo modo il potere.[3]

Nel 1575 l'Ardinghelli acquisì da Camillo Antonelli i feudi di San Demetrio ne' Vestini e Rocca Santo Stefano, diventando possessore di antichi castelli della zona della media valle dell'Aterno e inserendosi così nella nobiltà locale. Morì nel 1602.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Andrea Ardinghelli fu capostipite del ramo aquilano della famiglia, che si estinse nel XVIII secolo. Dal suo matrimonio con Margherita Strozzi ebbe diversi figli:

  • Pietro Maria, succedutogli nell'ufficio di percettore;
  • Cosimo, credenziere provinciale, sposato con Laudomia di Colantonio Cocullo,con discendenza;
  • Marta, sposata con Gian Girolamo Agnifili del Cardinale;
  • Vittoria
  • Alessandro, che ebbe al battesimo come madrina Margherita d'Austria e come padrino Ludovico de Torres;
  • Vincenzo, sposato con Oridia De Rosis, con discendenza;
  • Massimino (o Massimiano), con discendenza.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Raffaele Colapietra, L'Aquila dell'Antinori. Strutture sociali e urbane della città nel Seicento e Settecento, L'Aquila, Colacchi, 2002.
  • Silvia Mantini, Margherita d'Austria (1522-1586): costruzioni politiche e diplomazia, tra corte Farnese e monarchia spagnola, Bulzoni, 2003, ISBN 9788883198410.
  • Silvia Mantini, L'Aquila spagnola (PDF), Roma, Aracne, 2008, ISBN 978-88-548-3042-4. URL consultato il 14 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
  • Giornale araldico-genealogico-diplomatico italiano, vol. 1, Fermo, 1874, pp. 165-168.
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