Ammochloa

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Ammochloa
Ammochloa pungens
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidae
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Poeae
Sottotribù Ammochloinae
Genere Ammochloa
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Poeae
Sottotribù Ammochloinae
Genere Ammochloa
Boiss., 1854
Specie

Ammochloa Boiss., 1854 è un genere di piante spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (ex. Graminacee). È anche l'unico genere della sottotribù Ammochloinae Tzvelev, 1976.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva da due parole greche: ammos (= sabbia) e chloa (= erba); un'erba che cresce sulla sabbia.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico svizzero Pierre Edmond Boissier (Ginevra, 25 maggio 1810 – Valeyres-sous-Rances, 25 settembre 1875) nella pubblicazione "Diagnoses Plantarum Orientalium novarum. Lipsiae" (Diagn. Pl. Orient. ser. 1, 13: 51) del 1854.[2] Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dal botanico contemporaneo Nikolai Nikolaievich Tzvelev (1925 - 2015) nella pubblicazione "Zlaki SSSR" (Zlaki SSSR 535) del 1976.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Il portamento delle specie di questo gruppo in genere è cespuglioso e minuto (16 – 25 cm di altezza) con cicli biologici annuali. I culmi, cavi a sezione più o meno rotonda, hanno un portamento genicolato-ascendente o decombente. In queste piante non sono presenti i micropeli.[1][5][6][7][8][9][10]
  • Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.
  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto e in genere è priva di auricole. In alcune specie le guaine fogliari formano una specie di involucro (spatola) attorno all'infiorescenza.
  • Ligula: la ligula è membranosa e a volte è cigliata.
  • Lamina: la lamina ha delle forme generalmente lineari con margini cartilaginei.
  • Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, capitate, sono formate da alcune spighette ed hanno la forma di una pannocchia. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Alla fruttificazione i rami alla base sono persistenti e formano un becco.
  • Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, con peduncolo oblunghi (o sessili quelle fertili), compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 4 a 14 fiori. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla sotto ogni fiore fertile. La rachilla (sterile) si estende oltre i fiori. In A. pungens le spighette prossimali (1 o 2) sono sterili. Lunghezza delle spighette: 5 – 15 mm.
  • Glume: le glume, persistenti, carenate e con apici mucronati da ottusi a acuti, sono più corte dei fiori; possono avere una ala asimmetrica sulla carena.
  • Palea: la palea è un profillo con due venature; può essere cigliata.
  • Lemma: il lemma, con margini ampi, apice mucronato intero o con due denti, a volte è pubescente.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[5]
*, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto (non sono presenti le ledicule).
  • I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è puntiforme. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle specie di questo genere è mediterranea.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questo genere (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9 700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9 500[8]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, la sottotribù Ammochloinae è posizionata all'interno della sottofamiglia Pooideae.[1][5]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La sottotribù Ammochloinae, più precisamente, è descritta all'interno della tribù Poeae R.Br., 1814 (quest'ultima è compresa nella supertribù Poodae L. Liu, 1980). La tribù Poeae (formata da diverse sottotribù suddivise in alcune supersottotribù) è l'ultimo nodo della sottofamiglia Pooideae ad essersi evoluto (gli altri precedenti sono la tribù Brachyelytreae, e le supertribù Nardodae, Melicodae, Stipodae e Triticodae).

La sottotribù Ammochloinae appartiene al gruppo con le sequenze dei plastidi di tipo "Poeae" (definito "Poeae chloroplast groups 2 "[11]) ed è circoscritta nella supersottotribù Loliodinae Soreng, 2017 comprendente anche le sottotribù Loliinae, Cynosurinae, Dactylidinae e Parapholiinae.[12] All'interno della supersottotribù la sottotribù di questa voce forma un "gruppo fratello" con la sottotribù Dactylidinae. Insieme costituiscono un clade denominato "AD" definito in base alle analisi del DNA dei plastidi e caratterizzato morfologicamente dalle spighette disposte in densi gruppi. Ulteriori studi sono necessari per avere informazioni più dettagliate e precise.[13]

Le seguenti sinapomorfie sono relative a tutta la sottofamiglia (Pooideae):[1]

  • la fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli;
  • le spighette sono compresse lateralmente;
  • i margini embrionali della foglia non si sovrappongono;
  • l'embrione è privo della fessura scutellare.

Le sinapomorfie relative alla tribù Poeae sono:[1]

Per la sottotribù Ammochloinae è descritta la seguente sinapomorfia: alla fruttificazione i rami alla base dell'infiorescenza sono persistenti e formano un becco.[1]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Ammochloa è composto dalle tre seguenti specie:[14][15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Kellogg 2015, pag. 243.
  2. ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 30 dicembre 2019.
  3. ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 30 dicembre 2019.
  4. ^ Etymo Grasses 2007, pag. 24.
  5. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  6. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  7. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  9. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  10. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su powo.science.kew.org. URL consultato il 30 dicembre 2019.
  11. ^ PeerJ 2018, pag. 22.
  12. ^ Soreng et al. 2017, pag.285.
  13. ^ Tkach et al. 2019.
  14. ^ The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 31 dicembre 2019.
  15. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 31 dicembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]