Alfabeto musnad

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Storia dell'alfabeto

Media età del bronzo XIX secolo a.C.

Meroitico III secolo a.C.
Ogamico IV secolo d.C.
Scrittura mongola 1204 d.C.
Hangŭl 1443 d.C.
Sillabico canadese 1840 d.C.
Deseret 1850 d.C.
Zhuyin 1913 d.C.
Mandombe 1978 d.C.

L'alfabeto musnad, noto anche come alfabeto sud-arabico (o alfabeto arabo meridionale) è un antico alfabeto, utilizzato tra il X secolo a.C. e l'VIII secolo della nostra era, soprattutto nello Yemen e in Eritrea, per scrivere l'antica lingua sudarabica.

In realtà, anziché di alfabeto, è più corretto dire che si tratta di un abjad, infatti nel musnad vengono scritti solo le consonanti.

Da questo alfabeto è derivato l'alfabeto ge'ez.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Denominazione[modifica | modifica wikitesto]

Benché spesso ci si riferisca a questo alfabeto con la dicitura di musnad, questo termine indica la forma monumentale dell'alfabeto, esiste anche una forma corsiva detta zabûr, utilizzata per iscrizioni su bastoncini di legno[1] .

Proprietà[modifica | modifica wikitesto]

L'alfabeto musnad è un abjad, infatti i suoi grafemi servono a indicare solo i suoni consonantici e non le vocali.

Generalmente veniva scritto da destra verso sinistra, ma, a volte, poteva essere scritto da sinistra a destra; in questo caso, i caratteri venivano ruotati specularmente rispetto alla verticale.

Grafemi[modifica | modifica wikitesto]

L'alfabeto musnad utilizza un insieme di 29 grafemi, le cui forme sono simili alle lettere dell'alfabeto fenicio (le due scritture hanno un'origine simile), ma sono nettamente più geometriche.

La tabella che segue riporta i 29 grafemi del musnad, con i corrispondenti degli alfabeti fenicio, ge'ez, ebraico, arabo e somali.

Lettera Unicode Nome Trascrizione Valore Forma Corrispondenza
Fenicio ge'ez Somali ebraico arabo
𐩠 He h h Y X ח
𐩡 Lamedh l l Verticale L ל
𐩢 Heth ħ Y X ח
𐩣 Mem m m Diagonale M מ
𐩤 Qoph q q Circolare Q ק
𐩥 Waw w w Circolare W ו
𐩦 Shin s, ś, š ɬ Diagonale SH ש
𐩧 Resh r r Circolare R ר
𐩨 Beth b b Π B ב
𐩩 Taw t t Diagonale T ת
𐩪 Sat s, š, s s Π S ס
𐩫 Kaph k k Π K כ
𐩬 Nun n n Verticale N נ
𐩭 Kheth x Y KH
𐩮 Sadhe Circolare S ص
𐩯 Samekh s, s, ś Diagonale צ
𐩰 Fe f f Diagonale F ف
𐩱 Alef ʾ ʔ Π ' א
𐩲 Ayn ʿ ʕ Circolare C ע
𐩳 Dhadhe ɬˤ Rettangolare D' ض
𐩴 Gimel g ɡ Verticale G ג
𐩵 Daleth d d Diagonale D ד
𐩶 Ghayn ġ ɣ Π G غ
𐩷 Teth Rettangolare D ט
𐩸 Zayn z z Diagonale S ז
𐩹 Dhaleth ð Rettangolare DH ذ
𐩻 Thaw θ Circolare TH
𐩺 Yodh y j Circolare Y י
𐩼 Theth θˤ Circolare TH' ظ
Stele votiva con iscrizioni in Sabeo, indirizzata al dio lunare Almaqah (Yemen, verso 700 a.C.).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'alfabeto musnad fu usato principalmente nel Regno di Saba e in quello dei Minei, sulla costa sud della penisola araba, nei pressi dell'attuale Yemen. Serviva per scrivere i vari dialetti della lingua sudarabica come il sabeo, il qatabanico, l'hadramitico, il mineo o per il proto-ge'ez del regno di D'mt (nell'attuale Eritrea, Etiopia e Gibuti).

Si pensa che il musnad si sia separato dall'alfabeto proto-sinaitico probabilmente durante il XIV secolo a.C.[2]. Le più antiche iscrizioni scoperte nello Yemen sono del X secolo a.C. mentre ad Akkele Guzay in Eritrea ne sono state scoperte alcune risalenti al IX secolo a.C.[3]

L'alfabeto raggiunge la sua forma classica verso il sesto secolo a.C. e il suo uso perdurerà fino al sesto secolo d.C. Verrà quindi sostituito dall'alfabeto arabo. In Etiopia ed Eritrea, si evolverà per dare origine all'alfabeto ge'ez, che ancor'oggi è usato per scrivere l'amarico, il tigrino, il tigrè e altre lingue semitiche dell'Etiopia, Lingue cuscitiche e nilo-sahariane.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jacques Ryckmans, Walter Müller, Yusuf M. Abdallah, Textes du Yémen antique inscrits sur bois, 1994, p. 9.
  2. ^ (EN) South Arabian, Ancient Scripts.
  3. ^ (EN) Fattovich Rodolfo, Akkälä Guzay, in Encyclopaedia Aethiopica: A-C, Harrassowitz Verlag, 2003, p. 169.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Beeston Alfred Felix Landon, 2, in Arabian Sibilants, Journal of Semitic Studies, vol. 7, 1962, pp. 222–233, DOI:10.1093/jss/7.2.222.
  • (EN)Larissa Bonfante, John Chadwick, B. F. Cook, W. V. Davies, John F. Healey, J. T. Hooker, C. B. F. Walker, Reading the Past : Ancient Writing from Cuneiform to Alphabet, Paris, Seuil, 1997, 503 p. (ISBN 2-02-033453-4)
  • (EN) Stein Peter, The Ancient South Arabian Minuscule Inscriptions on Wood: A New Genre of Pre-Islamic Epigraphy, in Jaarbericht van het Vooraziatisch-Egyptisch Genootschap "Ex Oriente Lux", vol. 39, 2005, pp. 181–199.
  • (DE) Stein Peter, Die altsüdarabischen Minuskelinschriften auf Holzstäbchen aus der Bayerischen Staatsbibliothek in München, 2010, ISBN 978-3-8030-2200-4.
  • Francaviglia Romeo Vincenzo, Il trono della regina di Saba, Roma, Artemide, 2012, p. 149–155.
  • (FR) Ryckmans Jacques, Müller Walter e Abdallah Yusuf M., Textes du Yémen antique inscrits sur bois, Université catholique de Louvain, 1994, ISBN 90-6831-546-3.

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