Aiglun (Alpi dell'Alta Provenza)

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Aiglun
comune
Aiglun – Veduta
Aiglun – Veduta
Chiesa di Santa Maria Maddalena
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Dipartimento Alpi dell'Alta Provenza
ArrondissementDigne-les-Bains
CantoneDigne-les-Bains-2
Amministrazione
SindacoMichel Audran (DVD) dal 03/2001
Territorio
Coordinate44°04′N 6°08′E / 44.066667°N 6.133333°E44.066667; 6.133333 (Aiglun)
Altitudine507 m s.l.m.
Superficie14,87 km²
Abitanti1 298[1] (2009)
Densità87,29 ab./km²
Comuni confinantiChamptercier, Digne-les-Bains, Le Chaffaut-Saint-Jurson, Mallemoisson, Mirabeau, Barras
Altre informazioni
Cod. postale04510
Fuso orarioUTC+1
Codice INSEE04001
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Aiglun
Aiglun
Sito istituzionale

Aiglun è un comune francese di 1.298 abitanti situato nel dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria Maddalena (agosto 2016)

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il comune, in origine Agleduno[2], dipendeva in epoca romana dall'oppidum Dignensis.

Dall'antichità, i Bodiontici popolavano la valle della Bléone ed erano dunque il popolo gallo che viveva nell'attuale comune di Aiglun. I Bodiontici, che furono vinti da Augusto, mentre gli altri popoli presenti sul Trofeo delle Alpi (tra il 23 a. C. e il 14 a. C.), furono annessi alla provincia delle Alpi Marittime al momento della sua creazione[3]. La via romana che collegava Segustero (Sisteron) a Vintium (Vence) attraversava il territorio dell'attuale comune[4]. Sono state ritrovate alcune tombe gallo-romane[5].

Estratto del catasto detto napoleonico del comune di Aiglun (sezione A foglio 1), archivi dipartimentali delle Alpes-de-Haute-Provence, 1808.

Nel medioevo, la comunità di Aiglun fu rilevata dal vicariato di Digne[4], e la sua chiesa del vescovo di Digne che percepiva i benefici connessi alla chiesa e che ne fece dono ai suoi canonici[6]. Da parte laica, il villaggio era diviso tra molti signori, che arrivarono a un totale di 22 nel 1315[7]. Il villaggio è un'antica piazzaforte, denominata castrum de Aglenio nel medioevo[5].

Le colpo di Stato in Francia del 1851, compiuto da Luigi-Napoleone Bonaparte contro la Seconda repubblica provocò una sollevazione armata nelle Basse Alpi, in difesa della Costituzione. Dopo lo scacco di quest'insurrezione, una severa repressione perseguì coloro che si erano levati in difesa della Repubblica: Aiglun partecipò al movimento e vide due suoi abitanti tradotti davanti alla commissione mista[8].

Nel XIX secolo, Aiglun fu uno degli ultimi comuni della regione a dotarsi di una scuola: nell'inchiesta del 1863, esso figurava tra i diciassette comuni del dipartimento (su 245) a non averne[9] e attese le leggi Jules Ferry per istruire i bambini[10].

Alla fine della seconda guerra mondiale, la liberazione di Aiglun fu segnata dal passaggio di una colonna della 36ª divisione di fanteria americana, il 19 agosto 1944, proveniente da Malijai e portandosi a rinforzo di una colonna secondaria fermata a Digne-les-Bains, al fine di prendere alle spalle la guarnigione tedesca della città[11].

Monumento ai caduti del comune di Aiglun.

Fino alla metà del XX secolo, la vite era coltivata nel comune su una superficie di 55 ha, per il consumo locale. Une parte della produzione era venduta a Digne. Questa coltura a tutt'oggi non esiste più[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ INSEE popolazione legale totale 2009.
  2. ^ Super User, Historique, su commune-aiglun04.fr. URL consultato il 2016 agosto 27.
  3. ^ (FR) Brigitte Beaujard, « Les cités de la Gaule méridionale du IIIe} au VIIe s. », Gallia, 63, 2006, CNRS éditions, p. 22
  4. ^ a b (FR) Daniel Thiery, Aiglun. », Archeo Provence, publié le 22 décembre 2011, consulté le 25 juin 2012
  5. ^ a b (FR) Michel de La Torre, Alpes-de-Haute-Provence : le guide complet des 200 communes, Paris, Deslogis-Lacoste, coll. « Villes et villages de France », 1989, Relié, 72 p. (non-paginé) ISBN 2-7399-5004-7
  6. ^ (FR) Daniel Thiery, «  Essai de datation (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013). », Archeo Provence, publié le 7 février 2012, consulté le 25 juin 2012
  7. ^ (FR) Thierry Pécout, «  Noblesse provençale et pouvoir comtal. URL consultato il 31 agosto 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2008). », Rives nord-méditerranéennes, Aspects du pouvoir seigneurial de la Catalogne à l'Italie (IXe – XIVe siècles), mis en ligne le 22 juillet 2005. Consulté le 26 janvier 2008
  8. ^ (FR) Henri Joannet, Jean-Pierre Pinatel, "Arrestations-condamnations", 1851-Pour mémoire, Les Mées : Les Amis des Mées, 2001, p. 72.
  9. ^ (FR) Jean-Christophe Labadie (directeur), Les Maisons d’école, Digne-les-Bains, Archives départementales des Alpes-de-Haute-Provence, 2013, ISBN 978-2-86-004-015-0, p. 9.
  10. ^ Labadie, op. cit., p. 11.
  11. ^ (FR) Henri Julien (directeur de publication), Guide du débarquement de Provence, 15 août 1944, Digne-les-Bains, Éditions de Haute-Provence, 1994, ISBN 2-909800-68-7, p. 126
  12. ^ (FR) M. Réparaz, «  Terroirs perdus, terroirs constants, terroirs conquis : vigne et olivier en Haute-Provence XIXe-XXIe siècles. », Méditerranée, 109 2007, p. 58

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