Coordinate: 46°44′37.86″N 11°38′54.06″E

Abbazia di Novacella

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Abbazia di Novacella
Cortile dell'Abbazia di Novacella
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàVarna
IndirizzoVia Abbazia, 1 - Varna/Vahrn, Via Abbazia 1, 39040 Varna/vahrn e Via Abbazia, Varna
Coordinate46°44′37.86″N 11°38′54.06″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
ReligioneCattolica
OrdineCanonici regolari della Congregazione lateranense austriaca
DiocesiBolzano-Bressanone
Consacrazione1142
Sito webwww.abbazianovacella.it
Veduta dell'abbazia
Vista dell'abbazia da nord

L'abbazia agostiniana di Novacella (in tedesco Augustiner-Chorherrenstift Neustift), nel comune di Varna, nelle immediate vicinanze di Bressanone, nella Provincia Autonoma di Bolzano, è una delle più prestigiose abbazie del nord Italia e dell'Arco Alpino, oltre che un grandioso complesso di edifici religiosi e civili.

La storia dell'Abbazia

Il convento di Novacella è stato fondato nel 1142 dal vescovo della diocesi di Bressanone beato Hartmann, già preposito dell'abbazia di Klosterneuburg, con l'aiuto del burgravio di Sabiona Reginbert e della sua consorte Christina. L'abbazia appartiene alla Congregazione Lateranense Austriaca dei Canonici Regolari di San Agostino.

L'edificio è stato diverse volte ricostruito e ampliato fino a tutto il Settecento. L'Abbazia, fin dalla sua fondazione, è stata un luogo di ricovero per i pellegrini provenienti dal Nord Europa e diretti verso Roma e la Terrasanta, dopo la dura prova dell'attraversamento dei valichi alpini.

Nel 1445 vi fu sepolto il noto poeta tardomedievale Oswald von Wolkenstein.

A seguito della soppressione degli ordini religiosi, voluta dalla rivoluzione francese e attuata da Napoleone, molte abbazie vennero soppresse in Europa. L'Abbazia di Novacella fu soppressa dal governo bavarese, allora regnante nel Tirolo, nel 1807.

Con la riunificazione del Tirolo all'Austria l'Abbazia fu ripristinata e reinvestita dei suoi diritti e beni con l'editto dell'Imperatore Francesco I (1816).

Da quasi mille anni i Canonici Regolari di Sant'Agostino si occupano dell'educazione dei ragazzi. Infatti l'Abbazia è tuttora sede di un collegio con scuola media frequentato da studenti provenienti da Bressanone e da varie parti della provincia di Bolzano.

Da ormai più di trent'anni la vocazione educativa si rivolge anche alle persone più adulte, infatti dal 1970 nell'abbazia esiste un Centro Convegni. È inoltre stato istituito un centro per la pastorale del turismo e per l'apostolato biblico, oltre ad un centro ecologico (ÖZN - Ökozentrum Neustift) fondato nel 1988.

Oggi si visitano la grande chiesa barocca dedicata alla Madonna, ricca di opere d'arte, e gli stupendi saloni della Prelatura.

Edifici che compongono il complesso

L'interno della basilica di Santa Maria Assunta
Il "Pozzo delle Meraviglie"

Il complesso fortificato, al quale si accede tramite un piccolo ponte coperto, è costituito da diversi edifici di diverse epoche e stili differenti (campanile in stile romanico, coro e presbiterio della chiesa e chiostro in stile gotico, chiesa e biblioteca in forme barocche e rococò) coesistono armoniosamente in uno spazio ben definito. Ancora oggi Novacella mostra l'impianto originario del XII secolo.

La chiesa di Santa Maria Assunta è stata interamente rifatta nel Settecento in stile barocco da Giuseppe Delai, mantenendo il presbiterio gotico. La chiesa conserva numerosi pregevoli dipinti e affreschi, alcuni di Matthäus Günther[1]. Costituisce un tipico esempio del Barocco Alpino e Bavarese.

Al centro del cortile principale dell'abbazia si trova il pozzo rinascimentale, detto “pozzo delle meraviglie” perché sovrastato da un'edicola ottagonale sui cui lati sono raffigurate le sette meraviglie dell'antichità e sull'ottavo lato, orgogliosamente, l'abbazia stessa.

La Biblioteca

La importante biblioteca occupa due piani del monastero, dove sono conservati circa 65.000 volumi a stampa, soprattutto opere scientifiche e teologiche, divisi in 43 argomenti, oltre a manoscritti e codici miniati. La biblioteca vanta, nella sua innumerevole collezione di libri, il più piccolo manoscritto della terra.

La sala principale della biblioteca, capolavoro del Rococò altoatesino, è stata realizzata da Antonio Giuseppe Sartori nel 1773. Con la soppressione dell'Abbazia decisa dal governo bavarese nel 1807 molte opere furono confiscate e andarono disperse o trasferite in Baviera. Parte di esse furono riscattate dal governo italiano dopo la prima guerra mondiale e restituite all'Abbazia, un'altra cospicua parte viene conservata alla Biblioteca Universitaria di Innsbruck

Castello dell'Angelo

Il Castello dell'Angelo-Engelsburg, a Novacella

Il più notevole edificio è la cappella di San Michele, detta "Castello dell'Angelo" (Engelsburg), una rotonda di epoca romanica, rimaneggiata nel coronamento ma sostanzialmente ben conservata. Edifici di questo tipo erano frequenti sulle rotte dei pellegrinaggi, richiamandosi sia ai grandi edifici romani sia alla rotonda del Santo Sepolcro di Gerusalemme. In questo caso è probabile anche una identificazione col celebre e quasi omonimo importante monumento romano.

Il vino di Novacella

L'Abbazia, ha tra le sue attività anche la produzione e la vendita di eccellenti vini bianchi, degni della migliore tradizione enologica altoatesina, che contribuiscono a garantire l'indipendenza economica del complesso. Intorno all'abbazia si stendono pregiati vigneti, le cui uve nelle cantine del convento sono trasformate nei più famosi vini DOC della Valle Isarco; la produzione vinicola dell'abbazia è famosa in particolare per il Sylvaner.

Note

  1. ^ Beatrix Holzer, Die Fresken von Matthäus Günther in der Stiftskirche der Augustiner Chorherren zu Neustift bei Brixen, ihre Ikonographie und Ikonologie, in "Der Schlern", 84, 2010, pp. 4-48.

Bibliografia

  • (DE) Hans Wagner (a cura di), Das Traditionsbuch des Augustiner-Chorrenstiftes Neustift bei Brixen, Vienna 1954 (Fontes rerum Austriacarum, II/76).
  • (DE) Max Schrott (a cura di), Liber testamentorum Conventus Neocellensis, Bolzano 1967 (Geschichtsquellen des Etschlandes, 1).
  • (DE) Herbert Theobald Innerhofer (a cura di), Das älteste Urbar des Augustinerchorherrenstiftes Neustift bei Brixen von 1278 (mit Nachträgen bis 1325), Innsbruck/Monaco 1974 (Österreichische Urbare, III/5/2).
  • (DE) Augustiner Chorherrenstift Neustift (a cura di), 850 Jahre Augustinerchorherrenstift Neustift Brixen, Novacella 1992.
  • Qui Touring, Touring Club Italiano, Settembre 1996.
  • Ivana Passamani Bonomi, La rotonda di San Michele di Novacella: geometria di una chiesa – fortezza, in: Valentino Volta (a cura di), Rotonde d'Italia, coordinamento grafico-editoriale Ivana Passamani Bonomi, ed. Jaca Book, Milano 2008.
  • (DE) Herbert Innerhofer, Das Augustiner-Chorherrenstift Neustift, in: Hannes Obermair et al. (a cura di), Dom- und Kollegiatstifte in der Region Tirol – Südtirol – Trentino / Collegialità ecclesiastica nella regione trentino-tirolese, Innsbruck, Wagner, 2006 (Schlern-Schriften, 329). ISBN 3-7030-0403-7.
  • (DE) Herbert Innerhofer, Unser Dorf Neustift - von der Urgeschichte bis zur Gegenwart, Novacella, Schützenkompanie Neustift, 2008.

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