Convento di San Pietro e San Giacomo: differenze tra le versioni

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Il convento fu fondato nel [[1332]] da [[Carlo, duca di Calabria]], per ospitare l'[[Congregazione dei celestini|ordine dei celestini]]<ref>{{cita pubblicazione |nome=Gino |cognome=Kalby |titolo=Il quartiere « Plaium montis » nel centro antico salernitano |rivista=Rivista di studi salernitani |editore= |città= |volume=2 |numero=3 |anno=1969 |mese= |p=190 |id= |pmid= |url=http://elea.unisa.it/handle/10556/1907#page/3/mode/1up |lingua= |accesso= |abstract= }}</ref>. Il convento viene soppresso nel [[1807]] per decreto napoleonico e trasformato in ospedale poi poi essere trasformato nel [[1816]] in carcere maschile. A causa della conversione in carcere la struttura fu completamente stravolta; alterato lo storico edificio conventuale e quasi del tutto distrutta la chiesa, sopravvissero solo alcuni corridoi ed ampie camere con coperture a volta a crociare, a botte, a vela e lunettate.
Il convento fu fondato nel [[1332]] da [[Carlo, duca di Calabria]], per ospitare l'[[Congregazione dei celestini|ordine dei celestini]]<ref>{{cita pubblicazione |nome=Gino |cognome=Kalby |titolo=Il quartiere « Plaium montis » nel centro antico salernitano |rivista=Rivista di studi salernitani |editore= |città= |volume=2 |numero=3 |anno=1969 |mese= |p=190 |id= |pmid= |url=http://elea.unisa.it/handle/10556/1907#page/3/mode/1up |lingua= |accesso= |abstract= }}</ref>. Il convento viene soppresso nel [[1807]] per decreto napoleonico e trasformato in ospedale poi poi essere trasformato nel [[1816]] in carcere maschile<ref name="Carella1973">{{cite book|author=Luigi Carella|title=Salerno: storia e leggenda|url=https://books.google.com/books?id=tgEwAQAAMAAJ|year=1973|publisher=Libreria antiquaria editrice W. Casari-Testaferrata|page=351}}</ref>. A causa della conversione in carcere la struttura fu completamente stravolta; alterato lo storico edificio conventuale e quasi del tutto distrutta la chiesa, sopravvissero solo alcuni corridoi ed ampie camere con coperture a volta a crociare, a botte, a vela e lunettate.


Attualmente (2015) il convento, in stato di abbandono, è in attesa di ristrutturazione sebbene nel [[1997]] fu indetto un concorso per il suo recupero.<ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/11-ottobre-2010/edifici-mondo-vecchio-tribunale-contenitori-attesa-riutilizzo-1703926096033.shtml Edifici-mondo, contenitori in attesa di riutilizzo]</ref>
Attualmente (2015) il convento, in stato di abbandono, è in attesa di ristrutturazione sebbene nel [[1997]] fu indetto un concorso per il suo recupero.<ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/11-ottobre-2010/edifici-mondo-vecchio-tribunale-contenitori-attesa-riutilizzo-1703926096033.shtml Edifici-mondo, contenitori in attesa di riutilizzo]</ref>

Versione delle 13:31, 31 gen 2017

Convento di San Pietro e San Giacomo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàSalerno
IndirizzoVia San Massimo
Informazioni generali
Condizioniabbandonato
CostruzioneXIV secolo

Il convento di S.Pietro a Maiella e S.Giacomo sorge in via San Massimo nel centro storico alto della città di Salerno.

Fa parte del complesso degli Edifici Mondo.

La storia

Il convento fu fondato nel 1332 da Carlo, duca di Calabria, per ospitare l'ordine dei celestini[1]. Il convento viene soppresso nel 1807 per decreto napoleonico e trasformato in ospedale poi poi essere trasformato nel 1816 in carcere maschile[2]. A causa della conversione in carcere la struttura fu completamente stravolta; alterato lo storico edificio conventuale e quasi del tutto distrutta la chiesa, sopravvissero solo alcuni corridoi ed ampie camere con coperture a volta a crociare, a botte, a vela e lunettate.

Attualmente (2015) il convento, in stato di abbandono, è in attesa di ristrutturazione sebbene nel 1997 fu indetto un concorso per il suo recupero.[3]

La struttura

L'edificio è composto da diversi corpi di fabbrica rettangolari a quattro piani sfalsati tra di loro; le strutture verticali sono di tufo e pietra calcarea. Il tetto è caratterizzato da tegole piane e coppi ed in alcune parti da terrazzi con cotto e granigliato. Le scale interne ed esterne hanno gradini in basalto e lava mentre la pavimentazione interna è in granigliati. Le decorazioni esterne sono costituite da fasce di travertino intorno ai finestroni e cornicioni in stucco alle gronde dei tetti; Decorazioni interne con fasce multiple sulle volte a crociera più antiche.

Note

  1. ^ Gino Kalby, Il quartiere « Plaium montis » nel centro antico salernitano, in Rivista di studi salernitani, vol. 2, n. 3, 1969, p. 190.
  2. ^ Luigi Carella, Salerno: storia e leggenda, Libreria antiquaria editrice W. Casari-Testaferrata, 1973, p. 351.
  3. ^ Edifici-mondo, contenitori in attesa di riutilizzo

Voci correlate