109P/Swift-Tuttle

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109P/Swift-Tuttle
Stella madreSole
Scoperta16 luglio 1862
ScopritoriLewis Swift
Horace Parnell Tuttle
ClassificazioneCometa
Designazioni
alternative
1737 N1; 1737 II; 1862 O1;
1862 III; 1992 S2; 1992 XXVIII
Parametri orbitali
(all'epoca
10 ottobre 1995 (JD 2450000.5))
Semiasse maggiore26,092 UA
Perielio0,9595 UA
Afelio51,225 UA
Periodo orbitale133,28 anni
Inclinazione orbitale113° 27'
Eccentricità0,9632
Longitudine del
nodo ascendente
139,381°
Argom. del perielio152,982°
Par. Tisserand (TJ)-0,280 (calcolato)
Ultimo perielio11 dicembre 1992
Prossimo perielio12 luglio 2126
MOID da Terra0,000892135 UA
Dati fisici
Dimensioni26 km (diametro)
Dati osservativi
Magnitudine ass.4,5
Magnitudine ass.
  • 4,5 (totale)
  • 8,5 (del nucleo)

La Cometa Swift-Tuttle, formalmente designata come 109P/Swift-Tuttle, è una cometa periodica del sistema solare, appartenente alla famiglia cometaria della cometa di Halley[1]. È il corpo progenitore dello sciame meteorico delle Perseidi, tra i più conosciuti e regolari: tale legame fu scoperto da Giovanni Schiaparelli nel 1866, a seguito del passaggio al perielio della cometa del 1862, come riportato in un suo scambio epistolare con padre Angelo Secchi.

È stata scoperta indipendentemente da Lewis Swift il 16 luglio del 1862 e da Horace Parnell Tuttle il successivo 19 luglio. Alcuni astronomi italiani la scoprirono indipendentemente: Antonio Pacinotti e Carlo Toussaint da Firenze il 22 luglio 1862, padre Paolo Rosa il 25 luglio 1862 da Roma [2]. La cometa ha fatto ritorno nel 1992, riscoperta dall'astrofilo giapponese Tsuruhiko Kiuchi il 27 settembre di quell'anno.

Pericolo di collisione

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La cometa descrive un'orbita che ha alte probabilità di entrare in collisione con la Terra o la Luna in futuro: questo evento, però, sembra per fortuna scongiurato almeno per tutto il millennio corrente.[3]

L'allarme venne lanciato dopo il ritorno della cometa del 1992: in quella occasione, il passaggio al perielio si verificò con 17 giorni di ritardo rispetto a quanto preventivato. Si calcolò allora che, se anche il successivo passaggio al perielio, previsto per il 12 luglio 2126, si verificasse con un ritardo quasi analogo, più precisamente di 15 giorni, la cometa avrebbe potuto colpire la Terra o la Luna il 14 agosto di quello stesso anno.

Successivamente, il calcolo della traiettoria dell'orbita è stato migliorato grazie all'identificazione di tre precedenti passaggi (nel 1737, nel 188 e nel 69 a.C.): l'orbita si è rivelata più stabile di quanto ipotizzato, facendo svanire il timore di una minaccia almeno per i prossimi ritorni della cometa.[4]

La minima distanza tra l'orbita della cometa 109P/Swift-Tuttle e quella terrestre (minimum orbital intersection distance o MOID[5]) è attualmente di 0,00089 unità astronomiche (133 000 km). La cometa ha un'orbita retrograda, come si evince dal fatto che essa presenta una inclinazione superiore ai 90° e precisamente di 113° 27'.

  1. ^ (EN) List of Jupiter-Family and Halley-Family Comets, su physics.ucf.edu. URL consultato il 7 settembre 2008.
  2. ^ (FR) Angelo Secchi, Schreiben des Herrn Professors Secchi an den Herausgeber, Astronomische Nachrichten, vol. 58, n. 1374, pag. 95-96, agosto 1862
  3. ^ (EN) David L. Chandler, Comet put on list of potential Earth impactors (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2008). NewScientist.com 1º giugno 2005 - URL consultato il 6 aprile 2008
  4. ^ (EN) Sally Stephens, What about the comet that's supposed to hit the Earth in 130 years? (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2012). Astronomical Society of the Pacific - URL consultato il 6 aprile 2008
  5. ^ definizione di minimum orbital intersection distance, su lowell.edu. URL consultato il 6 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2015).

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