Utente:Aieieprazu/sandbox3: differenze tra le versioni
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Il '''Vickers T-15''', denominazione ufficiale '''Char Léger de Reconnaissance Vickers-Carden-Loyd Modéle 1934 T.15''''', era un [[carro armato leggero]] da 4 tonnellate dell'[[Esercito belga]]. Venne prodotto dalla [[Vickers-Armstrong]] nel [[Regno Unito]] sulla base del [[Vickers_tankette#Light_tank_Mark_III|Light Tank Mark III]] e equipaggiato con armamenti belgi dalla [[Fonderie Royale de Canons]] (FRC) di [[Herstal]]. Entrò in servizio nel 1935 e venne impiegato dall'esercito durante l'[[invasione tedesca del Belgio]] nel maggio 1940. L'armamento principale era costituito dalla [[mitragliera]] [[Hotchkiss Mle 1929]] in calibro [[13 mm|13,2 mm]]. Inteso come rimpiazzo del venerabile ma obsoleto [[Renault FT-17]], venne prodotto in soli 42 esemplari. |
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Il '''Somua MCL''' era un [[trattore d'artiglieria]] e veicolo da recupero [[semicingolato]] per [[carro armato|carri armati]] [[francia|francese]], impiegato durante la [[seconda guerra mondiale]]. |
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==Storia== |
==Storia== |
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Sin dalla [[prima guerra mondiale]], l'esercito belga utilizzava i carri di progettazione [[francia|francese]] [[Renault FT-17|Renault FT]], armati con una mitragliatrice o con il piccolo cannone a bassa velocità [[Puteaux SA 18]] da 37 mm<ref>Zaloga,Steven J., (2010) "French Tanks of World War 1", Osprey Publishing</ref>. Nei primi [[anni 1930|anni trenta]] il carro era ancora in servizio nei reggimenti di cavalleria belgi, ma la sua crescente obsolescenza imponeva la sostituzione degli ultimi 75 esemplari ancora in servizio. Tra i progetti di carri francesi ed inglesi (tradizionali alleati fin dalla Grande Guerra), l'esercito belga aveva già esperienza con i [[tankette]] [[Carden-Loyd Mk VI tankette|Vickers Carden-Loyd]] (nella versione [[cacciacarri]] [[Carden-Loyd Mk VI tankette#SA FRC 47 mm|SA FRC 47 mm]]) e si interessò quindi ad altri progetti dell'azienda inglese. Vennero considerati anche carri di produzione o di origine francese, con l'acquisizione del [[Renault]] [[AMC 35]] nel 1935. |
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===Trattore d'artiglieria=== |
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L'azienda [[SOMUA]], forte del successo ottenuto con il trattore medio [[Somua MCG]] per il pezzo [[Schneider 155 mm C Mle. 1917]] e [[Schneider 105 mm L Mle 1936]], presentò nel settembre 1934 un prototipo di trattore per il traino del più pesante pezzo da [[155 mm L Mle 1917 GPF]], derivato da tale progetto e denominato ''CG'', ''CG 5'', ''CL 5'' ed infine ''M22 CL 5'': la sigla M22 si riferiva al motore da 80 hp, l'identificativo 5 invece, secondo la denominazione aziendale adottata poi anche sul MCG, indicava i mezzi ad attacco diretto con cassone telonato (mentre il numero 11 indicava il trattore con attacco a [[semirimorchio]] con [[ralla]])<ref name= VT216>Vauvillier e Touraine, p. 216.</ref><ref name= VT207>Vauvillier e Touraine, p. 207.</ref>. Nel 1935 vennero sviluppate due versioni: |
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*'''MCL 5''' (ex-''M22 CL 5'') - trattore per il 155 GPF (''tracteur de 155 GPF''), con cabina metallica chiusa e cassone posteriore telonato, con gancio di traino per l'attacco diretto dell'[[avantreno (artiglieria)|avantreno]], che non era solo un accessorio per il trasferimento su strada ma che contribuiva anche alla messa in batteria del pezzo. Il prototipo pressoché definitivo venne presentato in aprile 1936, dopo che a fine 1935 era stata ordinata una piccola serie per la sperimentazione sul campo. |
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*'''MCL 11''' - trattore per il traino a semirimorchio, presentato nel 1935, con ralla nella parte posteriore del telaio alla quale si agganciavano le code dell'[[affusto]]. L'assenza di avantreno richiese l'installazione di un voluminoso apparecchio per l'aggancio e la messa in batteria del pezzo, sperimentato nel settembre dello stesso anno. |
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Il ''MCL 11'' venne testato dall'[[Armée de terre]] nel 1937 ma non venne acquisito e rimase a livello di prototipo. Le prestazioni del ''MCL 5 tracteur'' vennero giudicate molto inferiori a quelle del trattore ruotato 6×6 [[Laffly S35T]], così il primo lotto di 15 esemplari rimase senza seguito e venne utilizzato per equipaggiare un solo [[battaglione|gruppo]] da 155 GPF (12 mezzi)<ref name= VT216/>. |
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Uno dei progetti inglesi presi in considerazione fu il famoso [[Vickers 6-Ton]]. Sulla scorta dell'esperienza polacca, che aveva dimostrato la tendenza al surriscaldamento del motore da 80 hp raffreddato ad aria, l'esercito belga richiese un prototipo con motore [[Rolls-Royce Limited|Rolls-Royce]] raffreddato ad acqua, che per ragioni di spazio dovette essere riposizionato sul lato sinistro del carro, costringendo i progettisti a spostare in dietro e a destra la torrett<ref>Miller, David "The Great Book of Tanks" MBI Publishing Co. 2002</ref>. Questa versione, designata Mark F, venne esportata in altri paesi ma non venne infine prescelta dai belgi. Non si sa se la scelta fu dovuta vincoli progettuali o a problemi finanziari, ma è stato anche osservato che il governo belga era esitante nell'acquisto di carri armati, considerati un'arma offensiva: il [[Germania nazista|vicino tedesco]] non andava provocato e la posizione ufficiale di [[Bruxelles]] nel teatro europeo era improntato alla neutralità<ref>Charles Cheney Hyde, 'Belgium and Neutrality', The American Journal of International Law, Vol. 31, No. 1. (January 1937), p. 82</ref>. Probabilmente la dottrina di neutralità ebbe il suo peso nella decisione di optare per un veicolo più leggero. Di fatto, le definizioni "corazzata", "blindata" o "meccanizzata" non venivano mai utilizzate nelle designazioni ufficiali delle unità, preferendo la classificazione storica di "cavalleria". |
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===Recupero carri=== |
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Il prototipo ''M22 CL 5'' già nel 1935 venne acquisito dalle forze corazzate francesi, come capostipite di una versione più duratura e prolifica di quella d'artiglieria. |
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Alla vigilia della [[seconda guerra mondiale|guerra]], il recupero dei carri era affidato, in ogni battaglione di carri leggeri, a 3 [[Laffly S45T]] ed un [[Berliet GPE 4]], mentre i battaglioni di [[Char B1]] e |
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I primi trattori da recupero (''tracteurs de dèpannage des chars'') in servizio nelle batterie da [[75 mm Mle. 1897]] furono alcuni [[Citroën-Kégresse P14]] muniti di verricello e gru, fino a quando questo ruolo venne assegnato ai trattori ''MCG 4'' e ''MCG 5''. La maggior parte fu fornita all'artiglieria motorizzata, in ragione di 1 per ogni batteria da [[47 mm Mle 1937]], da 75 mm, da 105 L 36 e da 155 CS, ma anche alle unità di carri leggeri, con un mezzo per [[compagnia (unità militare)|compagnia]] (quindi 3 per ogni battaglione corazzato). |
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Infine venne scelto un altro prodotto della Vickers, il [[Vickers_tankette#Light_tank_Mark_III|4-Ton Light Tank Mark III]],, il cui prototipo era stato presentato al [[British Army]] senza poi entrare in produzione di serie per quest'ultimo<ref>Chamberlain, Peter; Ellis, Chris (2001). ''British and American Tanks of World War Two: The complete illustrated history of British, American, and Commonwealth tanks 1933–1945''. Cassell & Company.</ref>. |
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==Bibliografia== |
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* François Vauvillier et J.-M. Touraine, ''L'automobile sous l'uniforme 1939-40'', Massin, 1992, ISBN 2-7072-0197-9 |
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* Fiche technique : le Somua MCG en version dépanneur de chars, Blindés & Matériel 74, novembre 2006. |
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* Jean-Denis G.G. Lepage, German Military Vehicles of World War II : An Illustrated Guide to Cars, Trucks, Half-Tracks, Motorcycles, Amphibious Vehicles and Others, McFarland, 2007, p. 161 et 163. |
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* Pierre-François Aujas, La DCA légère sur tous terrains de l'armée de l'air, Blindés & Matériel N° 86 janvier 2009, p. 48-53. |
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* Stéphane Bonnaud et Régis Potié, Le 22e BCC au combat, 1939-1940, Blindés & Matériel 108, avril 2014, p. 79. |
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* John Carroll, Peter James Davies, Complete Book Tractors and Trucks, Hermes House, 2007, p. 56. |
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I belgi erano soddisfatti dalla struttura generale del prototipo Mk III, ma chiesero alla Vickers una diversa [[torretta (cannone)|torretta]] conica monoposto, con scudo frontale fuso e saldato e retro rivettato. Le armi proposte dall'azienda, la [[mitragliatrice]] [[Vickers (mitragliatrice)|Vickers]] da [[.303 British|.303 (7,62 mm)]] o [[Vickers .50]] da 12,7 mm, vennero entrambe rifiutate, preferendo ad esse la più pesante mitragliera francese [[Hotchkiss Mle 1929]] in calibro 12,7 mm. La FRC si occupò dell'integrazione dell'arma in una nuova torretta, che sviluppò anche l'installazione antiaerea per la [[FN Herstal]] [[M1918 Browning Automatic Rifle]], che non era dotazione standard ma venne montata su parte degli ''T-15''. |
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== Altri progetti == |
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{{interprogetto}} |
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A causa delle ristrettezze di bilancio dei primi anni trenta, dovute agli effetti della [[grande depressioen]], l'acquisizione del carro venne divisa in due lotti: le prime 18 unità furono ordinate il 10 marzo 1934 e consegnate in due gruppi di nove il 15 ed il 22 febbraio 1935. Il secondo lotto di 24 unità venne ordinato il 16 aprile 1935 e consegnato tra il 15 novembre ed il 28 dicembre dello stesso anno<ref name="tanks-encyclopedia1">{{cite web|url=http://www.tanks-encyclopedia.com/ww2/belgium/Belgian_T15.php |title=T15 Belgian Light Tank |publisher=Tanks-encyclopedia.com |date= |accessdate=2015-02-27}}</ref>. |
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==Tecnica== |
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[[File:IWM-KID-333-Light-tank-MkIII.jpg|thumb|right|Il prototipo Vickers 5-Ton Mk III sul quale era basato il ''T-15''.]] |
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Il progetto del ''T-15'' era ovviamente simile al prototipo del Mark III. Le sospensioni erano del [[sospensione Horstmann|tipo Horstmann]] a molla elicoidale, con carrelli su due ruote cerchiate in gomma. Questo sistema, progettato da Sidney Horstmann ed utilizzato solo su veicoli leggeri, era impieato anche sul [[Vickers Mk VI]] del British Army. Oltre ad essere relativamente facili da produrre, compatte e leggere, queste sospensioni avevano il vantaggio di una lunga durata e di una facile manutenzione sul campo<ref>{{cite web|url=http://www.horstman.co.uk/about/history/index.html |title=History : About Us : Horstman Defence Systems |publisher=Horstman.co.uk |date= |accessdate=2015-02-27}}</ref>. Il treno di rotolamento era costituito dalla ruota motrice anteriore, dalla ruota folle posteriore, due carrelli ognuno con due ruote portanti e due rulli reggicingolo. Il motore era un Meadows esacilindrico a benzina, erogante 88 hp, con cambio a 3 marce con preselettore. La sterzata era comandata da una combinazione di frizioni di sterzo e freni indipendenti per ridurre il raggio. Il brandeggio della torretta era azionato elettricamente<ref>Chamberlain, Peter; Ellis, Chris (2001). ''British and American Tanks of World War Two: The complete illustrated history of British, American, and Commonwealth tanks 1933–1945''. Cassell & Company.</ref> The T-15s were not equipped with a radio.<ref name="tanks-encyclopedia1"/>. |
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La corazzatura della versione belga del ''T-15'' era considerevolmente inferiore a quella del progetto originale Mark III: le piastre di acciaio, invece di 12-14 mm, erano spesse solo 7-9 mm<ref name="tanks-encyclopedia1"/>. Questo significa che l'equipaggio del carro era protetto completamente solo da esplosioni indirette e schegge di granata e, ragionevolmente, contro le pallottole di armi da fuoco portatili (se non a bruciapelo perpendicolari alla corazza), ma non dai colpi di armi controcarro leggere, come il proiettile da [[12,7 × 99 mm NATO|.50 BMG]], quello da .55 inch del [[Fucile anticarro Boys]], il [[13,2 mm TuF]] tedesco o addirittura il 13,2 mm Hotchkiss. Quindi, anche per gli standard europei del tempo, il carro si poteva considerare non corazzato. In compenso, a parte il politicamente corretto, il mezzo aveva un'eccellente mobilità: con un peso di sole 3,8 t ed una potenza di 88 hp, il ''T-15'' raggiungeva la ragguardevole velocità massima di 64 km/h, che ben si prestava alle tattiche di cavalleria<ref name="ReferenceA">''Western Allied Tanks 1939-45'', David Porter, 2009</ref>. Tale caratteristica indirettamente ne favoriva la protezione. |
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L'armamento primario del carro era costituito dalla mitragliera [[Hotchkiss Mle 1929]] in calibro [[13,2 × 96 mm]], già in dotazione alla [[Componente aerea dell'armata belga|forza aerea belga]] come [[cannone antiaereo]] leggero. Nata per il ruolo antiaereo, l'arma dimostrò discrete qualità anticarro, potendo penetrare 13 mm di acciaio a 500 m di distanza<ref name="tanks-encyclopedia1"/>. La [[canna (armi)|canna]] era lunga 992 mm, alimentata da caricatori da 25 o 30 colpi, con un [[rateo di fuoco]] di 450 colpi al minuto<ref>{{cite web|url=http://world.guns.ru/machine/fr/hotchkiss-m1930-e.html |title=Modern Firearms - Hotchkiss M1930 13.2mm |publisher=World.guns.ru |date= |accessdate=2015-02-27}}</ref>. Ciò consentiva al carro belga la capacità teorica di mettere fuori combattimento la maggior parte di [[autoblindo]], [[veicolo semicingolato|semicingolati]] e veicoli blindati leggeri del nemico in servizio all'inizio della guerra. Tuttavia, a parte il [[Panzer I]], l'armamento del ''T-15'' non poteva competere con i più pesanti carri tedeschi, né era destinato ad esserlo. L'armamento secondario consisteva di una sola [[mitragliatrice leggera]] [[M1918 Browning Automatic Rifle|M1918 BAR]] montata su affusto a candeliere, destinata alla difesa antiaerea. Per impiegare l'arma, il capocarro/cannoniere doveva esporsi all'esterno della torretta e, con una gittata difficilmente utile contro gli aerei nemici, il concetto venne contestato e l'installazione non venne adottata su tutti i mezzi. |
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==Impiego operativo== |
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A giudicare dal fatto che non vennero schierati più di 42 ''T-15'', rispetto ai ben più numerosi [[cacciacarri]][[T-13 (cacciacarri)|T-13]], e che le consegne terminarono nel 1938, ben prima dello scoppio della guerra, appare chiaro che l'esercito belga non era particolarmente soddisfatto del carro. Solo le truppe di montagna d'élite, gli [[Chasseurs ardennais]], ed i reggimenti di cavalleria impiegarono operativamente il carro come segue: 16 carri per ognuna delle due divisioni di cavalleria (combinati con i cacciacarri T-13 ed altri blindati cingolati e ruotati)<ref name="wikispaces1">{{cite web|url=http://18daagseveldtocht.wikispaces.com/Cavalerie |title=De Achttiendaagse Veldtocht - Cavalerie |publisher=18daagseveldtocht.wikispaces.com |date= |accessdate=2015-02-27}}</ref>, tre ciascuno per il 1º, il 2º ed il 3º Reggimento di Chasseurs ardennais (ma non per i 4º, 5º e 6º)<ref>{{cite web|url=http://18daagseveldtocht.wikispaces.com/Ardeense+Jagers |title=De Achttiendaagse Veldtocht - Ardeense Jagers |publisher=18daagseveldtocht.wikispaces.com |date=1940-04-01 |accessdate=2015-02-27}}</ref>, uno per la scuola di pilotaggio. |
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Nonostante i carri ''T-15'' non venissero mai schierati da soli ma sempre in combinazione con i cacciacarri, le forze armate belghe, ad eccezione delle unità di cavalleria, seguivano l'inefficace dottrina francese dello spacchettamento delle forze corazzate. Invece di impiegare quelle corazzate come unità indipendenti, sfruttandone al massimo le loro doti di velocità e mobilità, i carri venivano distribuiti ed impiegati per rinforzare le unità di [[fanteria]], adattandoli ad una tattica difensiva lineare e poco flessibile, penalizzandone l'efficacia sul campo di battaglia<ref name="ReferenceA"/><ref name="ReferenceB">Liddel, Hart ''The Second World War'', London, 1970</ref>. Tale dispersione creava anche un problema "psicologico" nei comandati della fanteria, che erano restii a rischiare in battaglia i pochi mezzi corazzati loro assegnati<ref name="ReferenceB"/>. |
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But also from a technical point of view the T-15 showed shortcomings: apart from being hardly fit to deal with opposing armored units because of its versatile but light armament and from being rather underarmored, stability problems when on the move made [[gun-laying]] difficult and slow: the suspension was too soft which led to excessive forward pitching when braking.<ref name="tanks-encyclopedia1"/> This made the high speed of the T-15's a lot less important and effective. Technical and reliability problems were not uncommon either: since the Vickers light tank Mark III was not adopted by any other customer, finetuning and overcoming theething problems was to be done by the Belgian armed forces. At least two T-15's got sent to the repair depot in Brussels during the first four days of the [[Battle of Belgium]], while at least two others had to be left behind due to technical difficulties: one of those had a broken clutch.<ref name="wikispaces1"/> |
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On the other hand, the T-15s were also involved in some successful counterattacks. In one of these accounts, the 7th 'eskadron pantserwagens'/'escadron voitures blindés', part of the first cavalry division, 2nd regiment Lancers, equipped with both T-13s and T-15s, battled on 12 May 1940 with six German tanks at the small town of Hannuit. Although the 7th had two of its tanks knocked out, it also succeeded in knocking out two German tanks.<ref name="wikispaces1"/><ref name="autogenerated1">Stassin, G., date of publication unknown, Cavalerie Motorisée, Brussel: Tank Museum</ref> Another account tells of the successful but ultimately futile counterattack in the town of Knesselare, the day before the Belgian capitulation. The 1st and 4th 'eskadron cyclisten'/'escadron cyclistes' (motorcycle cavalry) of the 1st regiment 'jagers te paard'/'chasseurs sur chevaux' tried to retake the town after a German infantry unit equipped with [[Pak 36]]s had infiltrated Knesselare from the east. At 15:00 hours, a group of T-13 and T-15 tanks attacked under the command of colonel Morel, and retook the town, taking 150 German soldiers as prisoners of war.<ref name="wikispaces1"/><ref name="autogenerated1"/> However, later in the evening, after being surrounded and attacked by a much more cautiously operating tank group, the Belgian army had to retreat from Knesselare. |
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After the [[battle of Belgium]] ended, the few surviving T-15s were taken over by the German armed forces under the designation "Panzerspahwagen VCL 701 (b)" (reconnaissance light tank).<ref>{{cite web|url=http://www.achtungpanzer.com/captured-tanks-used-by-the-german-armed-force.htm |title=Captured tanks used by the German Armed Forces |publisher=Achtungpanzer.com |date=2011-03-14 |accessdate=2015-02-27}}</ref> Since the number of surviving T-15s was small and because the machines were fully imported with only a limited amount of spare parts available, it seems unlikely the German T-15s ever left Belgium. They were likely used for driver training and target practise, light support duties, airfield security, counterinsurgency and possibly as part of the [[Atlantikwall]] coastal defences. There are no known surviving vehicles today. |
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==Storia== |
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Negli [[anni 1930|anni trenta]], l'esercito belga era impegnato nella meccanizzazione delle sue forze di cavalleria ed il comando supremo belga si interessò all'[[autoblindo]] semicingolata [[AMC Schneider P16]]. Tuttavia, nel clima protezionistico dei primi anni di quel decennio, l'acquisto diretto del mezzo venne infine bloccato<ref>Georges E. Mazy, 2008, "Les Autos Blindés Lourds du Corps de Cavalerie Belge 1940", Histoire de Guerre, Blindés & Matériel, N°84, p. 19</ref>. Si optò invece per la produzione su licenza di un derivato del [[Citroën-Kégresse P14]], con il primo prototipo presentato nel 1934. La struttura interna del '''Minerva-FN-Kégresse 3T''' era largamente ispirata a quella dell'autocarro [[Minerva CM-3]], mentre componenti meccaniche e motore, un Minerva 36 esacilindrico a benzina da 55 hp, vennero realizzate appositamente dagli stabilimenti della [[Minerva (casa automobilistica)|Minerva]]; nel [[telaio (meccanica)|telaio]] e nella carrozzeria era invece simile al P14. La [[Fabrique Nationale de Herstal|FN Herstal]] aveva acquistato la licenza di produzione del cingolo [[Citroën-Kégresse]] e si occupava dell'assemblaggio finale<ref>http://ww2drawings.jexiste.fr/Files/1-Vehicles/Allies/5-Others/03-Belgium/3-MilitaryVehicles/FN-Kegresse3T.htm</ref>. |
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Per i bassi ordinativi di questa prima versione ed a causa dell'acquisto diretto dei P14 francesi da parte dell'esercito belga, si rese necessaria una parziale riprogettazione. Venne così introdotta la seconda serie di mezzi, con un più potente motore da 60 hp ad 8 cilindri FN 63T<ref>Kotschnew ED H / / Encyclopedia of military vehicles. - 2nd ed., Ext.. en rev. - M: behind the wheel, 2008.</ref>, molto simile a quello dell'autocarro [[FN 63C/4RM]], in uso alle forze armate belghe<ref>http://18daagseveldtocht.wikispaces.com/20e+Artillerie</ref>. La produzione di questo nuovo modello '''FN-Kégresse 3T''' iniziò nel 1938. |
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==Impiego operativo== |
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A causa dell'inizio della produzione della seconda versione poco prima dello scoppio della guerra, la produzione totale rimase limitata: furono realizzati 130 ''FN-Kégresse 3T'', dei quali circa 100 effettivamente consegnati al 10 maggio 1940, data di inizio della [[campagna di Francia]]. Questi erano gli unici trattori di artiglieria tutto-terreno in servizio in Belgio, a parte un piccolo lotto di P14 e circa 300 veicoli completamente cingolati. Erano in suo anche veicoli e trattori ruotati: tra gli altri il CM-3, il FN 63RMT, [[Latil M2 TL6]] e [[Brossel TL]], la maggior parte dei quali in uso ai [[reggimento|reggimenti]] cavalleria<ref>http://18daagseveldtocht.wikispaces.com/</ref>. Nonostante ciò, con oltre 1.200 pezzi di [[artiglieria campale]] (esclusi i pezzi in riserva, quelli in fortificazioni fisse e le [[cannone ferroviario|artiglierie ferroviarie]]), 222 [[artiglieria contraerea|cannoni antiaerei]] ed oltre 750 [[artiglieria controcarriF|cannoni controcarro]]<ref>http://18daagseveldtocht.wikispaces.com/</ref>, le forze armate belghe allo scoppio della guerra facevano ancora largamente affidamento sui cavalli da tiro. Per esempio, il 14A (il 14º Reggimento d'artiglieria), facente parte del 1º [[Corpo d'armata]], disponeva di solo 32 semicingolati Kégresse per il traino dei suoi 68 cannoni, con i restanti ippotrainati. |
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Rispetto ai veicoli completamente cingolati, i semicingolati avevano alcuni evidenti vantaggi: la produzione era relativamente semplice ed economica, poiché la sterzata avveniva grazie alle ruote anteriori (come nei normali veicoli ruotati) e non erano necessarie le frizioni di sterzo ed i freni indipendenti necessari nei veicoli cingolati; era necessaria una minore manutenzione, anche se superiore a quella di un normale veicolo ruotato: per esempio gli pneumatici avevano una durata di 80.000 km, contro i soli 10.000 km dei cingoli; altro vantaggio era nell'addestramento del conduttore, simile a quello dei ruotati e quindi abbastanza breve e semplice. Il principale svantaggio era costituito ovviamente dalla minore mobilità su fango o sabbia, compensata in parte dalla relativamente vasta e ben sviluppata rete belga di strade asfaltate. |
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Quando l'[[invasione tedesca del Belgio]] terminò con la resa del Paese, tutti i ''FN-Kégresse 3T'' sopravvissuti ancora operativi furono requisiti dallo [[Heer (Wehrmacht)|Heer]], così come tutti gli armamenti leggeri e pesanti e tutti gli altri veicoli a motore. Ma a causa del rifiuto della FN Herstal di collaborare con l'occupante, gli impianti vennero saccheggiati e bruciati e le parti di ricambio scarseggiavano<ref>http://www.transportmuseum.be/fn.htm</ref>. Nonostante ciò, per l'enorme bisogno di mezzi meccanizzati sul [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] a partire dal 1941, i mezzi belgi vennero comunque impiegati dai tedeschi, sotto la denominazione '''Minerva-FN-Kegresse bzw. Zugkraftwagen P 302(b)'''<ref>http://www.kfzderwehrmacht.de/Hauptseite_deutsch/Kraftfahrzeuge/Zugmaschinen/Halbkettenfahrzeuge/halbkettenfahrzeuge.html</ref>. |
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==Tecnica== |
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La ''FN-Kégresse 3T'' era un semicingolato con cabina di guida a due posti e robusta piattaforma di carico, attrezzato per il traino di rimorchi pesanti e pezzi d'artiglieria. Il treno di rotolamento era del tipo Citroën-Kégresse, con sospensioni a [[balestra (meccanica)|balestra]], formato da due carrelli portanti a due ruote ciascuno, collegati alla stessa barra connessa con la ruota di rinvio folle posteriore; il moto era trasferito dalla ruota frontale. Le sospensioni dell'asse ruotato frontale, a balestra, erano le stesse dell'autocarro Minerva CM-3<ref>Kotschnew ED H / / Encyclopedia of military vehicles. - 2nd ed., Ext.. en rev. - M: behind the wheel, 2008.</ref>. |
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Il primo motore adottato fu un Minerva 36, un esacilindrico a benzina, raffreddato ad acqua, da 3 litri di [[cilindrata]] e 55 hp di potenza. Il secondo propulsore fu invece un più potente FN 63T, 8 cilindri a benzina, raffreddato ad acqua, da 4 litri di cilindrata e 60 hp di potenza<ref>http://www.transportmuseum.be/fnb.htm.</ref>. Come il Minerva CM-3, il semicingolato montava una trasmissione a 4 velocità, con blocco differenziale, ed un'autonomia di 400 km<ref>Kotschnew ED H / / Encyclopedia of military vehicles. - 2nd ed., Ext.. en rev. - M: behind the wheel, 2008.</ref>. |
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Come il ''P14'', il semicingolato belga era dotato di rullo frontale per il superamento degli ostacoli. Il verricello era posizionato sotto alla cabina di guida. Su entrambi i lati del pianale di carico erano posizionati diversi vani di carico, accessibili dall'esterno, per equipaggiamenti di piccole dimensioni. La cabina di guida a due posti aveva il volante sul lato sinistro ed era aperta su entrambi i lati, con semplici portiere di tela. Tutti i veicoli erano privi di blindatura e disarmati, ad eccezione delle armi individuali dell'equipaggio. |
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Il traino dei cannoni non avveniva tramite [[avantreno]] ma a [[semirimorchio]], tramite un gancio al centro del pianale posteriore al quale si agganciavano le code dell'[[affusto]]. |
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==Note== |
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==Voci correlate== |
==Voci correlate== |
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*[[Citroën-Kégresse]] |
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*[[Citroën-Kégresse P14]] |
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==Collegamenti esterni== |
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* [http://www.taringa.net/posts/hazlo-tu-mismo/12031229/FN-Kegresse-3T.html FN-Kégresse 3T - fotografie e disegni] |
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Versione delle 22:03, 30 mar 2017
Vickers T-15 | |
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Leopoldo III del Belgio passa in rivista carri T-15 nel 1940 | |
Descrizione | |
Tipo | carro armato leggero |
Costruttore | Vickers-Armstrongs e Fonderie Royale des Canons (FRC) |
Data impostazione | 1934 |
Data entrata in servizio | 1936 |
Data ritiro dal servizio | 1945 |
Utilizzatore principale | Belgio Armée belge |
Altri utilizzatori | Wehrmacht |
Esemplari | 42 |
Dimensioni e peso | |
Lunghezza | 3,63 m |
Larghezza | 1,89 m |
Altezza | 1,90 m |
Peso | 3,8 t |
Propulsione e tecnica | |
Motore | Meadows 6-cilindri a benzina |
Potenza | 88 hp |
Rapporto peso/potenza | 23,16 hp/ton |
Trazione | cingolata |
Sospensioni | tipo Horstmann |
Prestazioni | |
Velocità max | 64 km/h |
Autonomia | 230 km |
Armamento e corazzatura | |
Armamento primario | 1 × Hotchkiss Mle 1929 cal. 13,2 mm |
Armamento secondario | 1 × FN Mle 1930 cal. 7,65 mm |
Corazzatura | 7-9 mm |
voci di carri armati presenti su Wikipedia |
Il Vickers T-15, denominazione ufficiale Char Léger de Reconnaissance Vickers-Carden-Loyd Modéle 1934 T.15, era un carro armato leggero da 4 tonnellate dell'Esercito belga. Venne prodotto dalla Vickers-Armstrong nel Regno Unito sulla base del Light Tank Mark III e equipaggiato con armamenti belgi dalla Fonderie Royale de Canons (FRC) di Herstal. Entrò in servizio nel 1935 e venne impiegato dall'esercito durante l'invasione tedesca del Belgio nel maggio 1940. L'armamento principale era costituito dalla mitragliera Hotchkiss Mle 1929 in calibro 13,2 mm. Inteso come rimpiazzo del venerabile ma obsoleto Renault FT-17, venne prodotto in soli 42 esemplari.
Storia
Sin dalla prima guerra mondiale, l'esercito belga utilizzava i carri di progettazione francese Renault FT, armati con una mitragliatrice o con il piccolo cannone a bassa velocità Puteaux SA 18 da 37 mm[1]. Nei primi anni trenta il carro era ancora in servizio nei reggimenti di cavalleria belgi, ma la sua crescente obsolescenza imponeva la sostituzione degli ultimi 75 esemplari ancora in servizio. Tra i progetti di carri francesi ed inglesi (tradizionali alleati fin dalla Grande Guerra), l'esercito belga aveva già esperienza con i tankette Vickers Carden-Loyd (nella versione cacciacarri SA FRC 47 mm) e si interessò quindi ad altri progetti dell'azienda inglese. Vennero considerati anche carri di produzione o di origine francese, con l'acquisizione del Renault AMC 35 nel 1935.
Uno dei progetti inglesi presi in considerazione fu il famoso Vickers 6-Ton. Sulla scorta dell'esperienza polacca, che aveva dimostrato la tendenza al surriscaldamento del motore da 80 hp raffreddato ad aria, l'esercito belga richiese un prototipo con motore Rolls-Royce raffreddato ad acqua, che per ragioni di spazio dovette essere riposizionato sul lato sinistro del carro, costringendo i progettisti a spostare in dietro e a destra la torrett[2]. Questa versione, designata Mark F, venne esportata in altri paesi ma non venne infine prescelta dai belgi. Non si sa se la scelta fu dovuta vincoli progettuali o a problemi finanziari, ma è stato anche osservato che il governo belga era esitante nell'acquisto di carri armati, considerati un'arma offensiva: il vicino tedesco non andava provocato e la posizione ufficiale di Bruxelles nel teatro europeo era improntato alla neutralità[3]. Probabilmente la dottrina di neutralità ebbe il suo peso nella decisione di optare per un veicolo più leggero. Di fatto, le definizioni "corazzata", "blindata" o "meccanizzata" non venivano mai utilizzate nelle designazioni ufficiali delle unità, preferendo la classificazione storica di "cavalleria".
Infine venne scelto un altro prodotto della Vickers, il 4-Ton Light Tank Mark III,, il cui prototipo era stato presentato al British Army senza poi entrare in produzione di serie per quest'ultimo[4].
I belgi erano soddisfatti dalla struttura generale del prototipo Mk III, ma chiesero alla Vickers una diversa torretta conica monoposto, con scudo frontale fuso e saldato e retro rivettato. Le armi proposte dall'azienda, la mitragliatrice Vickers da .303 (7,62 mm) o Vickers .50 da 12,7 mm, vennero entrambe rifiutate, preferendo ad esse la più pesante mitragliera francese Hotchkiss Mle 1929 in calibro 12,7 mm. La FRC si occupò dell'integrazione dell'arma in una nuova torretta, che sviluppò anche l'installazione antiaerea per la FN Herstal M1918 Browning Automatic Rifle, che non era dotazione standard ma venne montata su parte degli T-15.
A causa delle ristrettezze di bilancio dei primi anni trenta, dovute agli effetti della grande depressioen, l'acquisizione del carro venne divisa in due lotti: le prime 18 unità furono ordinate il 10 marzo 1934 e consegnate in due gruppi di nove il 15 ed il 22 febbraio 1935. Il secondo lotto di 24 unità venne ordinato il 16 aprile 1935 e consegnato tra il 15 novembre ed il 28 dicembre dello stesso anno[5].
Tecnica
Il progetto del T-15 era ovviamente simile al prototipo del Mark III. Le sospensioni erano del tipo Horstmann a molla elicoidale, con carrelli su due ruote cerchiate in gomma. Questo sistema, progettato da Sidney Horstmann ed utilizzato solo su veicoli leggeri, era impieato anche sul Vickers Mk VI del British Army. Oltre ad essere relativamente facili da produrre, compatte e leggere, queste sospensioni avevano il vantaggio di una lunga durata e di una facile manutenzione sul campo[6]. Il treno di rotolamento era costituito dalla ruota motrice anteriore, dalla ruota folle posteriore, due carrelli ognuno con due ruote portanti e due rulli reggicingolo. Il motore era un Meadows esacilindrico a benzina, erogante 88 hp, con cambio a 3 marce con preselettore. La sterzata era comandata da una combinazione di frizioni di sterzo e freni indipendenti per ridurre il raggio. Il brandeggio della torretta era azionato elettricamente[7] The T-15s were not equipped with a radio.[5].
La corazzatura della versione belga del T-15 era considerevolmente inferiore a quella del progetto originale Mark III: le piastre di acciaio, invece di 12-14 mm, erano spesse solo 7-9 mm[5]. Questo significa che l'equipaggio del carro era protetto completamente solo da esplosioni indirette e schegge di granata e, ragionevolmente, contro le pallottole di armi da fuoco portatili (se non a bruciapelo perpendicolari alla corazza), ma non dai colpi di armi controcarro leggere, come il proiettile da .50 BMG, quello da .55 inch del Fucile anticarro Boys, il 13,2 mm TuF tedesco o addirittura il 13,2 mm Hotchkiss. Quindi, anche per gli standard europei del tempo, il carro si poteva considerare non corazzato. In compenso, a parte il politicamente corretto, il mezzo aveva un'eccellente mobilità: con un peso di sole 3,8 t ed una potenza di 88 hp, il T-15 raggiungeva la ragguardevole velocità massima di 64 km/h, che ben si prestava alle tattiche di cavalleria[8]. Tale caratteristica indirettamente ne favoriva la protezione.
L'armamento primario del carro era costituito dalla mitragliera Hotchkiss Mle 1929 in calibro 13,2 × 96 mm, già in dotazione alla forza aerea belga come cannone antiaereo leggero. Nata per il ruolo antiaereo, l'arma dimostrò discrete qualità anticarro, potendo penetrare 13 mm di acciaio a 500 m di distanza[5]. La canna era lunga 992 mm, alimentata da caricatori da 25 o 30 colpi, con un rateo di fuoco di 450 colpi al minuto[9]. Ciò consentiva al carro belga la capacità teorica di mettere fuori combattimento la maggior parte di autoblindo, semicingolati e veicoli blindati leggeri del nemico in servizio all'inizio della guerra. Tuttavia, a parte il Panzer I, l'armamento del T-15 non poteva competere con i più pesanti carri tedeschi, né era destinato ad esserlo. L'armamento secondario consisteva di una sola mitragliatrice leggera M1918 BAR montata su affusto a candeliere, destinata alla difesa antiaerea. Per impiegare l'arma, il capocarro/cannoniere doveva esporsi all'esterno della torretta e, con una gittata difficilmente utile contro gli aerei nemici, il concetto venne contestato e l'installazione non venne adottata su tutti i mezzi.
Impiego operativo
A giudicare dal fatto che non vennero schierati più di 42 T-15, rispetto ai ben più numerosi cacciacarriT-13, e che le consegne terminarono nel 1938, ben prima dello scoppio della guerra, appare chiaro che l'esercito belga non era particolarmente soddisfatto del carro. Solo le truppe di montagna d'élite, gli Chasseurs ardennais, ed i reggimenti di cavalleria impiegarono operativamente il carro come segue: 16 carri per ognuna delle due divisioni di cavalleria (combinati con i cacciacarri T-13 ed altri blindati cingolati e ruotati)[10], tre ciascuno per il 1º, il 2º ed il 3º Reggimento di Chasseurs ardennais (ma non per i 4º, 5º e 6º)[11], uno per la scuola di pilotaggio.
Nonostante i carri T-15 non venissero mai schierati da soli ma sempre in combinazione con i cacciacarri, le forze armate belghe, ad eccezione delle unità di cavalleria, seguivano l'inefficace dottrina francese dello spacchettamento delle forze corazzate. Invece di impiegare quelle corazzate come unità indipendenti, sfruttandone al massimo le loro doti di velocità e mobilità, i carri venivano distribuiti ed impiegati per rinforzare le unità di fanteria, adattandoli ad una tattica difensiva lineare e poco flessibile, penalizzandone l'efficacia sul campo di battaglia[8][12]. Tale dispersione creava anche un problema "psicologico" nei comandati della fanteria, che erano restii a rischiare in battaglia i pochi mezzi corazzati loro assegnati[12].
But also from a technical point of view the T-15 showed shortcomings: apart from being hardly fit to deal with opposing armored units because of its versatile but light armament and from being rather underarmored, stability problems when on the move made gun-laying difficult and slow: the suspension was too soft which led to excessive forward pitching when braking.[5] This made the high speed of the T-15's a lot less important and effective. Technical and reliability problems were not uncommon either: since the Vickers light tank Mark III was not adopted by any other customer, finetuning and overcoming theething problems was to be done by the Belgian armed forces. At least two T-15's got sent to the repair depot in Brussels during the first four days of the Battle of Belgium, while at least two others had to be left behind due to technical difficulties: one of those had a broken clutch.[10]
On the other hand, the T-15s were also involved in some successful counterattacks. In one of these accounts, the 7th 'eskadron pantserwagens'/'escadron voitures blindés', part of the first cavalry division, 2nd regiment Lancers, equipped with both T-13s and T-15s, battled on 12 May 1940 with six German tanks at the small town of Hannuit. Although the 7th had two of its tanks knocked out, it also succeeded in knocking out two German tanks.[10][13] Another account tells of the successful but ultimately futile counterattack in the town of Knesselare, the day before the Belgian capitulation. The 1st and 4th 'eskadron cyclisten'/'escadron cyclistes' (motorcycle cavalry) of the 1st regiment 'jagers te paard'/'chasseurs sur chevaux' tried to retake the town after a German infantry unit equipped with Pak 36s had infiltrated Knesselare from the east. At 15:00 hours, a group of T-13 and T-15 tanks attacked under the command of colonel Morel, and retook the town, taking 150 German soldiers as prisoners of war.[10][13] However, later in the evening, after being surrounded and attacked by a much more cautiously operating tank group, the Belgian army had to retreat from Knesselare.
After the battle of Belgium ended, the few surviving T-15s were taken over by the German armed forces under the designation "Panzerspahwagen VCL 701 (b)" (reconnaissance light tank).[14] Since the number of surviving T-15s was small and because the machines were fully imported with only a limited amount of spare parts available, it seems unlikely the German T-15s ever left Belgium. They were likely used for driver training and target practise, light support duties, airfield security, counterinsurgency and possibly as part of the Atlantikwall coastal defences. There are no known surviving vehicles today.
Storia
Negli anni trenta, l'esercito belga era impegnato nella meccanizzazione delle sue forze di cavalleria ed il comando supremo belga si interessò all'autoblindo semicingolata AMC Schneider P16. Tuttavia, nel clima protezionistico dei primi anni di quel decennio, l'acquisto diretto del mezzo venne infine bloccato[15]. Si optò invece per la produzione su licenza di un derivato del Citroën-Kégresse P14, con il primo prototipo presentato nel 1934. La struttura interna del Minerva-FN-Kégresse 3T era largamente ispirata a quella dell'autocarro Minerva CM-3, mentre componenti meccaniche e motore, un Minerva 36 esacilindrico a benzina da 55 hp, vennero realizzate appositamente dagli stabilimenti della Minerva; nel telaio e nella carrozzeria era invece simile al P14. La FN Herstal aveva acquistato la licenza di produzione del cingolo Citroën-Kégresse e si occupava dell'assemblaggio finale[16].
Per i bassi ordinativi di questa prima versione ed a causa dell'acquisto diretto dei P14 francesi da parte dell'esercito belga, si rese necessaria una parziale riprogettazione. Venne così introdotta la seconda serie di mezzi, con un più potente motore da 60 hp ad 8 cilindri FN 63T[17], molto simile a quello dell'autocarro FN 63C/4RM, in uso alle forze armate belghe[18]. La produzione di questo nuovo modello FN-Kégresse 3T iniziò nel 1938.
Impiego operativo
A causa dell'inizio della produzione della seconda versione poco prima dello scoppio della guerra, la produzione totale rimase limitata: furono realizzati 130 FN-Kégresse 3T, dei quali circa 100 effettivamente consegnati al 10 maggio 1940, data di inizio della campagna di Francia. Questi erano gli unici trattori di artiglieria tutto-terreno in servizio in Belgio, a parte un piccolo lotto di P14 e circa 300 veicoli completamente cingolati. Erano in suo anche veicoli e trattori ruotati: tra gli altri il CM-3, il FN 63RMT, Latil M2 TL6 e Brossel TL, la maggior parte dei quali in uso ai reggimenti cavalleria[19]. Nonostante ciò, con oltre 1.200 pezzi di artiglieria campale (esclusi i pezzi in riserva, quelli in fortificazioni fisse e le artiglierie ferroviarie), 222 cannoni antiaerei ed oltre 750 cannoni controcarro[20], le forze armate belghe allo scoppio della guerra facevano ancora largamente affidamento sui cavalli da tiro. Per esempio, il 14A (il 14º Reggimento d'artiglieria), facente parte del 1º Corpo d'armata, disponeva di solo 32 semicingolati Kégresse per il traino dei suoi 68 cannoni, con i restanti ippotrainati.
Rispetto ai veicoli completamente cingolati, i semicingolati avevano alcuni evidenti vantaggi: la produzione era relativamente semplice ed economica, poiché la sterzata avveniva grazie alle ruote anteriori (come nei normali veicoli ruotati) e non erano necessarie le frizioni di sterzo ed i freni indipendenti necessari nei veicoli cingolati; era necessaria una minore manutenzione, anche se superiore a quella di un normale veicolo ruotato: per esempio gli pneumatici avevano una durata di 80.000 km, contro i soli 10.000 km dei cingoli; altro vantaggio era nell'addestramento del conduttore, simile a quello dei ruotati e quindi abbastanza breve e semplice. Il principale svantaggio era costituito ovviamente dalla minore mobilità su fango o sabbia, compensata in parte dalla relativamente vasta e ben sviluppata rete belga di strade asfaltate.
Quando l'invasione tedesca del Belgio terminò con la resa del Paese, tutti i FN-Kégresse 3T sopravvissuti ancora operativi furono requisiti dallo Heer, così come tutti gli armamenti leggeri e pesanti e tutti gli altri veicoli a motore. Ma a causa del rifiuto della FN Herstal di collaborare con l'occupante, gli impianti vennero saccheggiati e bruciati e le parti di ricambio scarseggiavano[21]. Nonostante ciò, per l'enorme bisogno di mezzi meccanizzati sul fronte orientale a partire dal 1941, i mezzi belgi vennero comunque impiegati dai tedeschi, sotto la denominazione Minerva-FN-Kegresse bzw. Zugkraftwagen P 302(b)[22].
Tecnica
La FN-Kégresse 3T era un semicingolato con cabina di guida a due posti e robusta piattaforma di carico, attrezzato per il traino di rimorchi pesanti e pezzi d'artiglieria. Il treno di rotolamento era del tipo Citroën-Kégresse, con sospensioni a balestra, formato da due carrelli portanti a due ruote ciascuno, collegati alla stessa barra connessa con la ruota di rinvio folle posteriore; il moto era trasferito dalla ruota frontale. Le sospensioni dell'asse ruotato frontale, a balestra, erano le stesse dell'autocarro Minerva CM-3[23].
Il primo motore adottato fu un Minerva 36, un esacilindrico a benzina, raffreddato ad acqua, da 3 litri di cilindrata e 55 hp di potenza. Il secondo propulsore fu invece un più potente FN 63T, 8 cilindri a benzina, raffreddato ad acqua, da 4 litri di cilindrata e 60 hp di potenza[24]. Come il Minerva CM-3, il semicingolato montava una trasmissione a 4 velocità, con blocco differenziale, ed un'autonomia di 400 km[25].
Come il P14, il semicingolato belga era dotato di rullo frontale per il superamento degli ostacoli. Il verricello era posizionato sotto alla cabina di guida. Su entrambi i lati del pianale di carico erano posizionati diversi vani di carico, accessibili dall'esterno, per equipaggiamenti di piccole dimensioni. La cabina di guida a due posti aveva il volante sul lato sinistro ed era aperta su entrambi i lati, con semplici portiere di tela. Tutti i veicoli erano privi di blindatura e disarmati, ad eccezione delle armi individuali dell'equipaggio.
Il traino dei cannoni non avveniva tramite avantreno ma a semirimorchio, tramite un gancio al centro del pianale posteriore al quale si agganciavano le code dell'affusto.
Note
- ^ Zaloga,Steven J., (2010) "French Tanks of World War 1", Osprey Publishing
- ^ Miller, David "The Great Book of Tanks" MBI Publishing Co. 2002
- ^ Charles Cheney Hyde, 'Belgium and Neutrality', The American Journal of International Law, Vol. 31, No. 1. (January 1937), p. 82
- ^ Chamberlain, Peter; Ellis, Chris (2001). British and American Tanks of World War Two: The complete illustrated history of British, American, and Commonwealth tanks 1933–1945. Cassell & Company.
- ^ a b c d e T15 Belgian Light Tank, su tanks-encyclopedia.com. URL consultato il 27 febbraio 2015.
- ^ History : About Us : Horstman Defence Systems, su horstman.co.uk. URL consultato il 27 febbraio 2015.
- ^ Chamberlain, Peter; Ellis, Chris (2001). British and American Tanks of World War Two: The complete illustrated history of British, American, and Commonwealth tanks 1933–1945. Cassell & Company.
- ^ a b Western Allied Tanks 1939-45, David Porter, 2009
- ^ Modern Firearms - Hotchkiss M1930 13.2mm, su world.guns.ru. URL consultato il 27 febbraio 2015.
- ^ a b c d De Achttiendaagse Veldtocht - Cavalerie, su 18daagseveldtocht.wikispaces.com. URL consultato il 27 febbraio 2015.
- ^ De Achttiendaagse Veldtocht - Ardeense Jagers, su 18daagseveldtocht.wikispaces.com, 1º aprile 1940. URL consultato il 27 febbraio 2015.
- ^ a b Liddel, Hart The Second World War, London, 1970
- ^ a b Stassin, G., date of publication unknown, Cavalerie Motorisée, Brussel: Tank Museum
- ^ Captured tanks used by the German Armed Forces, su achtungpanzer.com, 14 marzo 2011. URL consultato il 27 febbraio 2015.
- ^ Georges E. Mazy, 2008, "Les Autos Blindés Lourds du Corps de Cavalerie Belge 1940", Histoire de Guerre, Blindés & Matériel, N°84, p. 19
- ^ http://ww2drawings.jexiste.fr/Files/1-Vehicles/Allies/5-Others/03-Belgium/3-MilitaryVehicles/FN-Kegresse3T.htm
- ^ Kotschnew ED H / / Encyclopedia of military vehicles. - 2nd ed., Ext.. en rev. - M: behind the wheel, 2008.
- ^ http://18daagseveldtocht.wikispaces.com/20e+Artillerie
- ^ http://18daagseveldtocht.wikispaces.com/
- ^ http://18daagseveldtocht.wikispaces.com/
- ^ http://www.transportmuseum.be/fn.htm
- ^ http://www.kfzderwehrmacht.de/Hauptseite_deutsch/Kraftfahrzeuge/Zugmaschinen/Halbkettenfahrzeuge/halbkettenfahrzeuge.html
- ^ Kotschnew ED H / / Encyclopedia of military vehicles. - 2nd ed., Ext.. en rev. - M: behind the wheel, 2008.
- ^ http://www.transportmuseum.be/fnb.htm.
- ^ Kotschnew ED H / / Encyclopedia of military vehicles. - 2nd ed., Ext.. en rev. - M: behind the wheel, 2008.