Coordinate: 45°42′23.47″N 9°39′18.07″E

Chiesa di Santa Grata in Columnellis: differenze tra le versioni

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Chiesa di Santa Grata in Columnellis
esterno chiesa Santa Grata
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
LocalitàBergamo
IndirizzoVia Arena
Coordinate45°42′23.47″N 9°39′18.07″E
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
Diocesi Bergamo
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzioneXIV secolo
Completamento[[]]
Bergamo, portale del convento di s. grata, madonna col bambino, s. alessandro e s. grata con la testa di s. alessandro, xvi secolo

La chiesa di Santa Grata in Columnellis o come viene oggi chiamata in Chiesa di Santa Grata in Via Arena per distinguerla con quella di Santa Grata inter Vites che si trova in Via Borgo Canale, è una chiesa di Bergamo che si trova in via Arena. Se la via dove è collocata diventa il nome attuale, il nome antico Colmnellis riporta alle colonne del porticato esterno della chiesa primaria presente prima dei restauri del XVI secolo.

Storia

La costruzione della chiesa risale al XIV secolo edificata dove santa Grata, raccolte le spoglie del martire sant'Alessandro compose nei terreni di sua proprietà[1]. Santa Grata è stata una matrona cristiana vissuta tra III e IV secolo a Bergamo; ebbe in questa città una devozione tanto viva da far costruire due chiese a lei dedicate, quella chiamata Santa Grata inter Vites e quella in Via Arena. I restauri hanno portato alla luce parte del primo edificio che venne poi modificato nel XVI secolo sul progetto di Pietro Ragnolo.

Bergamo, portale del convento di s. grata

E' del 1640 la costruzione dell'attuale portale, e sebbene la chiesa fosse stata consacrata nel 1600 i lavori di decorazione interna non terminarono prima del 1620, comunque vennero sospesi a causa della Peste del 1630. Lavori di stuccatura e doratura proseguirono durante tutta la seconda metà XVIII secolo.
Il monastero di Santa Grata sembra invece risalire al 1027 [2] con l'intruduzione della regola di San Benedetto[3], anno della traslazione delle reliquie della santa dalla Chiesa Santa Grata a quello della chiesa di Santa Maria Vetus di origine longobarda, grazie alla volontà dell'Abbadessa Donna Officia[4][5]. Il monastero venne soppresso e riaperto più volte, fino alla riapertura definitiva del 1817[6].

Architettura

Sulla parete esterna alla chiesa, quella che si trova in via Arena, si sono resi visibili sei archi a sesto acuto con due capitelli corinzi murati e alcune parti di affresco a testimonianza di un antico porticato, murato nel XVI secolo per poter ampliare la chiesa su progetto di Pietro Rognolo. Sui pennacchi degli archi vi sono dipinti dei medaglioni raffiguranti l’effige di Sant’Alessandro con la spada, un santo che potrebbe essere Santo Stefano e uno con il piviale e il pastorale che potrebbe essere San Benedetto. Mentre la parte superiore è una ricca decorazione di toni del rosso e del blu costituita da girali e animaletti. Vi sono alternati tritoni che sorreggono medaglioni raffiguranti Santa Grata che tiene la testa di Sant’Alessandro appena decapitato, Santa Agata con la spada e i seni simboli del suo martirio. Sulla coda del tritone è raffigurata l’effige di un putto e colombe. Raffigurazioni di scuola bramantesca, Bramante era stato molto presente nel 1477 durante la decorazione del Palazzo della Ragione<ref< Palazzo Vecchio o della Ragione, su guide.travelitalia.com, Travel Italia. URL consultato il 29 maggio 2016.</ref>. Si possono trovare questi tipi di affreschi in tante facciate di case bergamasche segno di una importante circolazione di disegni tanto da farne diventare una moda della fine del XV secolo. Il portaleè iniziato nel 1649 , è composto da due lesene laterali che terminano con due grandi telamoni che sorreggono tratti di trabeazione sormontati da tati da volute. Sulla mensola del timpano curvilineo vi erano un tempo tre putti ora spostati all’interno della chiesa per conservarne l’integrità, detti putti teneva i simboli dei due santi e un cartegio con scritto ‘’HIS TUTAE PRAESIDIIS’’. Nella cavità centrale sono ora presenti le due statue di Sant’Alessandro e Santa Grata che tiene nella destra la testa del santo e nella sinistra le carte della città, al centro la Madonna con il bambino, questa opera è attribuita a Giovanni Antonio Sanz. Il portale non porta all’interno della chiesa, ma in un ambiente rococò con statue dorate opera forse dei Camuzio nel 1770.

Note

  1. ^ I 12 splendidi luoghi bergamaschi da visitare per le giornate del FAI, su bergamopost.it, BergamoPost. URL consultato il 29maggio2016.
  2. ^ Chiesa di Santa Grata in columnellis, su iluoghidelcuore.it, i luoghi del cuore. URL consultato il 27 maggio 2016.
  3. ^ Monastero di Santa Grata, su monasteri.org, I monasteri d'Italia. URL consultato il 29 maggio 2016.
  4. ^ Il cardinale Tettamanzi in visita al monastero benedettino di Santa Grata, su bergamonews.it, Bergamo news. URL consultato il 27 maggio 2016.
    «Il monastero di Santa Grata fu fondato in epoca longobarda, mentre l’introduzione nel monastero della regola di San Benedetto avvenne, conformemente alla tradizione nel 1026 per merito dell’Abbadessa Donna Officia.»
  5. ^ Monastero di Santa Grata, su vaticanoweb.com, Turismo religioso. URL consultato il 27 maggio 2016.
  6. ^ Monastero di Santa Grata in Columnellis, benedettine, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia beni culturali. URL consultato il 27 maggio 2016.

Bibliografia

  • Mariarosa Cortesi, L'archivio antico del monastero di Santa Grata in Columnellis, Bergamo, Edizioni dell'Ateneo, 2007, OCLC 173070990.
  • Simona Iaria, Recensione a: L’archivio antico del monastero di Santa Grata in Columnellis, Bergamo, Abazia San Paolo, 2008, OCLC 890900779.

Collegamenti esterni

Monastero di Santa Grata in Columnellis, benedettine, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia beni culturali. URL consultato il 27 maggio 2016.</ref>.

Voci correlate

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