Ribollita: differenze tra le versioni

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Come tutte le altre minestre di verdura anche la ribollita diventa sempre più gustosa ogni volta che viene "ribollita" sul fuoco.
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==Voci correlate==

== Note ==

<references/>

== Bibliografia ==

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* {{cita libro|autore=Pamela Sheldon Johns|titolo=Williams-Sonoma Collection: Italian|editore=Simon and Schuster|ISBN=074324995-X|anno=2004|pagina=18|url=http://books.google.it/books?id=J66AU5NfUd4C&pg=PA18&dq=ribollita&hl=it&sa=X&ei=haRjU7HrGoOb0AX9wYBQ&ved=0CEQQ6AEwAw#v=onepage|lingua=en}}

== Voci correlate ==


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*[[Pappa al pomodoro]]
* [[Pappa al pomodoro]]


== Altri progetti ==
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Versione delle 16:24, 2 mag 2014

Ribollita
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
Zona di produzionePiana di Pisa, Firenze e Arezzo
Dettagli
Categoriaprimo piatto
Ingredienti principali
  • verza
  • cavolo nero
  • fagioli
  • pane
  • olio
  • pomodori
  • patate
Minestra o zuppa di pane
Ribollita casalinga

La Ribollita è un piatto che deriva dalla tipica zuppa di pane raffermo e verdure che si prepara tradizionalmente in alcune zone della Toscana, in particolare nella Piana di Pisa, nella zona di Firenze e Arezzo. È un tipico piatto "povero" di origine contadina, il cui nome deriva dal fatto che un tempo le contadine ne cucinavano una gran quantità (soprattutto il venerdì, essendo piatto magro) e quindi veniva "ribollito" in padella nei giorni successivi, da qui che prende il nome di ribollita, perché la vera zuppa si riscalda due volte, altrimenti sarebbe una banalissima zuppa di pane e verdure (da non confondersi dunque con la minestra di pane)[1].

Come tutte le altre minestre di verdura anche la ribollita diventa sempre più gustosa ogni volta che viene "ribollita" sul fuoco.

Gli ingredienti fondamentali sono il cavolo nero e i fagioli (borlotti, toscanelli o cannellini). La ribollita è un piatto invernale di aspetto semisolido. Per rendere migliore la zuppa è necessario che il cavolo nero abbia "preso il ghiaccio", che sia passato cioè da una o più gelate invernali che ne ammorbidiscano le foglie.

La cosa migliore è "ribollire" la zuppa nel forno a legna comunque in un tegame con un buon fondo spesso per evitare che si attacchi e si bruci al fondo.

Si usa aggiungere alla "ribollita" un filo d'olio extravergine e affettarci una cipollina fresca.

Nella cucina toscana vi era anche una zuppa di pane estiva, oggi quasi irrealizzata, nella quale il cavolo nero era sostituito dalle patate, mentre l'aspetto finale, decisamente più liquido, la rendeva più simile ad un minestrone.

Le prime tracce di questa preparazione risalgono al 1910 nel libro L'arte cucinaria in Italia di Alberto Cougnet[2].

Note

  1. ^ Ricetta Ribollita, su GialloZafferano.it. URL consultato il 02/05/2014.
  2. ^ Paolo Petroni, Il grande libro della vera cucina toscana, Giunti Editore, 2010, ISBN 880975434-4.

Bibliografia

Voci correlate

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