Classe Calvi: differenze tra le versioni
→Tazzoli: refusi |
→Calvi: carriera |
||
Riga 52: | Riga 52: | ||
== Unità == |
== Unità == |
||
=== Calvi === |
=== Calvi === |
||
Dal 20 dicembre 1940 al 15 luglio 1942 nelle sua varie crociere sotto due comandanti, Caridi e Olivieri, il battello affondò 5 navi alleate<ref>http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/Calvi/Calvi.html</ref> fino al suo autoaffondamento sotto l'attacco dello [[sloop-of-war]] HMS Lulworth (Y 60)<ref>http://www.uboat.net/allies/warships/ship/45.html</ref>, ex cutter della [[USCG]] ceduto agli inglesi sotto la [[legge Affitti e Prestiti]], che lo aveva già danneggiato con cariche di profondità. |
|||
=== Finzi === |
=== Finzi === |
Versione delle 16:54, 6 mar 2010
Classe Calvi | |
---|---|
voci di navi presenti su Wikipedia |
La Classe Calvi era una classe di sommergibili oceanici della Regia Marina derivata dalla classe Balilla costruiti in 3 esemplari ed entrati tutti in servizio nel 1935. L'unità che diede il nome alla classe, il Pietro Calvi si autoaffondò nel 1942 sotto l'attacco del cacciatorpediniere Lulworth.
Unità
Calvi
Dal 20 dicembre 1940 al 15 luglio 1942 nelle sua varie crociere sotto due comandanti, Caridi e Olivieri, il battello affondò 5 navi alleate[1] fino al suo autoaffondamento sotto l'attacco dello sloop-of-war HMS Lulworth (Y 60)[2], ex cutter della USCG ceduto agli inglesi sotto la legge Affitti e Prestiti, che lo aveva già danneggiato con cariche di profondità.
Finzi
Tazzoli
Durante la guerra di Spagna il Tazzoli fu attaccato da parte di una unità navale repubblicana, senza riportare alcun danno[3]. Affondò un totale 18 navi alleate ed abbattè un bimotore Bristol Beaufort, risultando una delle unità subacque italiane di maggior successo. Tra i suoi comandanti Carlo Fecia di Cossato[4]. Nella primavera 1943, dopo essere stato modificato per il trasporto di materiali, necessari ai fini strategici, salpò con un carico per l’Estremo Oriente al comando del capitano di corvetta Giuseppe Gaito, ma non comunicò più dopo la sua partenza. Si suppone che sia affondato il 16 maggio 1943 per urto contro una mina, senza superstiti[5].
Voci correlate
Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale