Twenty Four Hours: differenze tra le versioni

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Per questo motivo nel [[1998]] la band si mette alla ricerca di un nuovo contratto discografico o di una collaborazione, incontrando difficoltà enormi. Quando ormai sembra deciso che il nuovo album, che è già pronto da un anno e che viene registrato in 15 giorni in un [[trullo]] durante le ferie estive e mixato interamente a casa del chitarrista Antonio Paparelli, debba essere pubblicato come autoproduzione, ai quattro viene in mente di riprovarci con la MUSEA, soprattutto perchè Oval Dreams, questo il titolo del nuovo lavoro, è molto più [[Progressive]] dei precedenti.
Per questo motivo nel [[1998]] la band si mette alla ricerca di un nuovo contratto discografico o di una collaborazione, incontrando difficoltà enormi. Quando ormai sembra deciso che il nuovo album, che è già pronto da un anno e che viene registrato in 15 giorni in un [[trullo]] durante le ferie estive e mixato interamente a casa del chitarrista Antonio Paparelli, debba essere pubblicato come autoproduzione, ai quattro viene in mente di riprovarci con la MUSEA, soprattutto perchè Oval Dreams, questo il titolo del nuovo lavoro, è molto più [[Progressive]] dei precedenti.


Del tutto inaspettatamente, Bernard Gueffier e Alain Robert, dopo aver ascoltato il Demo del CD si dichiarano molto interessati alla produzione di Oval Dreams che pertanto esce, nel giro di pochi mesi per la prestigiosa etichetta francese (Marzo 1999). Per la band si tratta di un salto di qualità notevole, distribuzione e pubblicità sono capillari ed efficienti ed il nuovo disco vende più di quanto i membri della band, abituati ai numeri italiani, fossero leciti aspettarsi, superando di gran lunga la somma dei tre dischi pubblicati fino ad allora. Tuttavia, la mancanza di un tour promozionale e gli impegni familiari e di lavoro, ammortizzano le potenzialità promozionali della MUSEA che si dichiara complessivamente "non entusiasta" dal numero di vendite. La critica italiana (Rockerilla e Mucchio Selvaggio soprattutto) apprezzano molto il nuovo lavoro della band e per la prima volta, oltre alle rispettive recensioni, entrambe molto positive <ref>[Recensione di "Oval Dreams" a cura di Federico Guglielmi, Mucchio Selvaggio N°367, 5-11 Ottobre 1999, pag. 38 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.XII)]</ref> <ref>[Recensione di Oval Dreams a cura di Enrico Ramunni, Rockerilla N° 230, Ottobre 1999, pag. 54]</ref>, le due testate dedicano un intero articolo ai Twenty Four Hours e alla loro musica <ref>[Mucchio Selvaggio N°379, 11-17 Gennaio 2000, pag. 33 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.VII)]</ref> <ref>[Rockerilla N° 233, Gennaio 2000, pagg. 44 e 45]</ref>.
Del tutto inaspettatamente, Bernard Gueffier e Alain Robert, dopo aver ascoltato il Demo del CD si dichiarano molto interessati alla produzione di Oval Dreams che pertanto esce, nel giro di pochi mesi per la prestigiosa etichetta francese (Marzo 1999). Per la band si tratta di un salto di qualità notevole, distribuzione e pubblicità sono capillari ed efficienti ed il nuovo disco vende più di quanto i membri della band, abituati ai numeri italiani, fossero leciti aspettarsi, superando di gran lunga la somma dei tre dischi pubblicati fino ad allora. Tuttavia, la mancanza di un tour promozionale e gli impegni familiari e di lavoro, ammortizzano le potenzialità promozionali della MUSEA che si dichiara complessivamente "non entusiasta" dal numero di vendite. La critica italiana (Rockerilla e Mucchio Selvaggio soprattutto) apprezzano molto il nuovo lavoro della band e per la prima volta, oltre alle rispettive recensioni, entrambe molto positive <ref>[Recensione di "Oval Dreams" a cura di Federico Guglielmi, Mucchio Selvaggio N°367, 5-11 Ottobre 1999, pag. 38 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.XII)]</ref> <ref>[Recensione di Oval Dreams a cura di Enrico Ramunni, Rockerilla N° 230, Ottobre 1999, pag. 54]</ref>, le due testate dedicano un intero articolo ai Twenty Four Hours e alla loro musica <ref>[http://utenti.lycos.it/twentyfourhours/TFHmucchio.html Articolo del Mucchio in formato html sui Twenty Four Hours]</ref> <ref>[Mucchio Selvaggio N°379, 11-17 Gennaio 2000, pag. 33 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.VII)]</ref> <ref>[Rockerilla N° 233, Gennaio 2000, pagg. 44 e 45]</ref> <ref>[[http://utenti.lycos.it/twentyfourhours/TFHrockerilla1.JPG Articolo di Rockerilla in formato jpg (pag 44) sui Twenty Four Hours]]</ref> <ref>[[http://utenti.lycos.it/twentyfourhours/TFHrockerilla2.JPG Articolo di Rockerilla in formato jpg (pag 45) sui Twenty Four Hours]]</ref>.


All'uscita di Oval Dreams, seguirà un periodo di pausa di 2 anni, fino all'estate del 2001 quando tre dei componenti si riuniranno a Fano, attuale residenza del tastierista Paolo Lippe, orfani del bassista Nico Colucci che per motivi personali non potrà partecipare all'incontro. I brani composti dai tre, che vedono tastierista e chitarrista avvicendarsi nel ruolo di bassisti, risentono fortemente delle atmosfere soffuse e dilatate degli ascolti di quel periodo ([[Kid A]] e [[Amnesiac]] dei [[Radiohead]] in testa, ma anche [[Brian Eno]]/[[Peter Schwalm]] e [[Massive Attack]]). Ne risulta un album differente dai precedenti, molto elettronico e sperimentale, le cui caratteristiche vengono descritte fedelmente nelle 2 principali recensioni italiane (Enrico Ramunni su Rockerilla e Federico Guglielmi su Mucchio Selvaggio) <ref>[http://utenti.lycos.it/twentyfourhours/TFHSleepsellerrockerilla2004.html Testi delle recensioni di "The Sleepseller" su Rockerilla e Mucchio Selvaggio]</ref> <ref>[Recensione di "The Sleepseller" a cura di Federico Guglielmi, Mucchio Selvaggio N°590, 7-13 Settembre 2004, pag. 39 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.XIII)]</ref> <ref>[Recensione di "The Sleepseller" a cura di Enrico Ramunni, Rockerilla N° 287-288, Luglio-Agosto 2004, pag. 56]</ref>. L'album viene autoprodotto, mentre la distribuzione è affidata alla MUSEA che, in piena crisi del supporto CD, non se la sente di rinnovare il contratto di produzione alla band. Ed in effetti, la crisi si sente tutta anche per questo "The Sleepseller" (letteralmente, il venditore di sonno), ultimo album ufficiale della band che viene pubblicato nel Giugno 2004 e che riesce a vendere meno della metà del suo predecessore.
All'uscita di Oval Dreams, seguirà un periodo di pausa di 2 anni, fino all'estate del 2001 quando tre dei componenti si riuniranno a Fano, attuale residenza del tastierista Paolo Lippe, orfani del bassista Nico Colucci che per motivi personali non potrà partecipare all'incontro. I brani composti dai tre, che vedono tastierista e chitarrista avvicendarsi nel ruolo di bassisti, risentono fortemente delle atmosfere soffuse e dilatate degli ascolti di quel periodo ([[Kid A]] e [[Amnesiac]] dei [[Radiohead]] in testa, ma anche [[Brian Eno]]/[[Peter Schwalm]] e [[Massive Attack]]). Ne risulta un album differente dai precedenti, molto elettronico e sperimentale, le cui caratteristiche vengono descritte fedelmente nelle 2 principali recensioni italiane (Enrico Ramunni su Rockerilla e Federico Guglielmi su Mucchio Selvaggio) <ref>[http://utenti.lycos.it/twentyfourhours/TFHSleepsellerrockerilla2004.html Testi delle recensioni di "The Sleepseller" su Rockerilla e Mucchio Selvaggio]</ref> <ref>[Recensione di "The Sleepseller" a cura di Federico Guglielmi, Mucchio Selvaggio N°590, 7-13 Settembre 2004, pag. 39 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.XIII)]</ref> <ref>[Recensione di "The Sleepseller" a cura di Enrico Ramunni, Rockerilla N° 287-288, Luglio-Agosto 2004, pag. 56]</ref>. L'album viene autoprodotto, mentre la distribuzione è affidata alla MUSEA che, in piena crisi del supporto CD, non se la sente di rinnovare il contratto di produzione alla band. Ed in effetti, la crisi si sente tutta anche per questo "The Sleepseller" (letteralmente, il venditore di sonno), ultimo album ufficiale della band che viene pubblicato nel Giugno 2004 e che riesce a vendere meno della metà del suo predecessore.

Versione delle 13:33, 24 lug 2009

Twenty Four Hours
Twenty Four Hours (Bloom, Milano 1994)
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereRock psichedelico
Rock progressivo
Periodo di attività musicale1985 – in attività
EtichettaMUSEA, Mellow Records
[[1] [2] Sito ufficiale]
La prima formazione in concerto, l'8 Giugno 1986, all'Auditorium Nino Rota del Conservatorio di Bari: da sinistra Michele De Florio, Marco Lippe, Fabrizio Bobba, Roberto Aufiero, Paolo Lippe.
Manifesto pubblicitario del primo album "The Smell of The Rainy Air.
File:Smellrainy.jpg
La cover del primo album "The Smell of The Rainy Air"
Twenty Four Hours in concerto: da sinistra, Paolo Lippe e Antonio Paparelli
I Twenty Four Hours all'epoca dei Demo-Tapes
In concerto allo Spleen di Bari: da sinistra, Marco Lippe e Antonio Paparelli
La cover del terzo album "Oval Dreams"
La band al completo durante una pausa dell'Intolerance Tour, Bergamo, 1994: da sinistra, Nico Colucci, Tonio Paparelli, Paolo e Marco Lippe
File:Pubbli3.JPG
Manifesto pubblicitario del secondo album "Intolerance".
File:Eyewitness.JPG
Interno della cover della compilation "Eyewitness - A Tribute to Van Der Graaf Generator", Mellow Records, 2005.

I Twenty Four Hours sono un gruppo musicale italiano di Rock Progressivo con contaminazioni varie di cui, quella Psichedelica rappresenta l'elemento predominante. Dopo il primo album "The Smell Of The Rainy Air" [1], vinile autoprodotto nel Gennaio 1991 (pubblicato proprio il giorno dopo lo scoppio della prima guerra USA-Iraq), il gruppo ha acquisito una certa notorietà anche grazie all'accoglienza della critica musicale specializzata che segnalò all'epoca l'esordio della band tra le migliori uscite del 1991 [2]

In seguito a questo piccolo e inaspettato successo, la band fu scritturata nel 1992 dalla Mellow Records di Sanremo [3], etichetta specializzata in Progressive Rock, e successivamente dalla prestigiosa casa discografica francese MUSEA [4]. La Mellow pubblicò nel 1994 il secondo album della band "Intolerance" [5] e ristampò in CD "The Smell Of The Rainy Air" [6], mentre la MUSEA pubblicò, nel 1999, il terzo album "Oval Dreams" che è anche quello che ha raggiunto la maggiore diffusione [7]. La band ha anche partecipato ad alcune compilations di Rock Progressivo e ha pubblicato con licenza Creative Commons una raccolta di brani inediti registrati prima della pubblicazione del primo album ufficiale ed intitolata "Before and After The Boundary" [8]. L'ultimo album della band "The Sleepseller" è stato pubblicato nel 2004 in collaborazione con la MUSEA che ne ha curato anche la distribuzione. Tutti i lavori della band sono disponibili per il download legale su Jamendo [9], e possono essere acquistati nel formato CD dalla Musea [10].

Storia del gruppo

Del primo nucleo della band fanno parte Roberto Aufiero e Fabrizio Bobba alle chitarre, Michele De Florio al basso, Marco Lippe alla batteria e Paolo Lippe alla voce e sintetizzatori. Il progetto prende forma a Bari nel Natale del 1985 dalle ceneri degli "Onyx Marker" e di "The Pause", due esperienze sotterranee dell'epoca scolare pre-universitaria. Con questa formazione i Twenty Four Hours suonano in numerosissimi locali Baresi registrando tutti i concerti in presa diretta.

Extasy [11], The Dawn [12] e Deuce [13] divengono i brani più apprezzati e richiesti dal pubblico barese durante quelle live sessions. Anche tutte le prove del gruppo vengono registrate in presa diretta con un mixer a otto canali ed un registratore a cassette. Nonostante l'impegno dei musicisti, i numerosi concerti e l'evidente approvazione del pubblico, la critica locale non apprezza il sound del gruppo ritenendolo superato e anacronistico; siamo in piena esplosione punk-wave-dark e la cultura giovanile pugliese è molto sensibile soprattutto alla dark-wave. Sono di quegli anni le performances live pugliesi di Sound, New Order, Bauhaus, Virgin Prunes.

Nel 1987 il primo nucleo della band si smembra per contrasti legati soprattutto ad impegni Universitari che rendono sempre più difficoltosi gli incontri per le prove. Il batterista Marco Lippe, sicuramente il più attivo dell'ensemble in virtù dei suoi successivi numerosi progetti musicali (Hide and Seek, Nirnaeth) e delle collaborazioni (Locus, Seaweed degli Ozric Tentacles) [14], conosce all'Accademia di Belle Arti di Bari Nico Colucci, estroso appassionato di pittura, grafica e musica. Questi lo introduce ad un ambiente giovanile differente ove conosce Antonio Paparelli, chitarrista di impostazione dark-wave: ai severi e rigorosi impegni Universitari ad indirizzo scientifico, si sostituiscono i tempi e gli spazi più dilatati ed elastici degli studi artistici. È in questo scenario che si formano gli "Edain Danse" con Antonio Paparelli alla chitarra, Nico Colucci al basso e Marco Lippe alla batteria. Questa nuova band strizza chiaramente l'occhiolino ai Joy Division, ai Cure e ai Danse Society (di quì il nome) e inizia a comporre un gran numero di brani che verranno presentati al pubblico barese del Re Artù e del Pellicano nei due unici concerti della formazione. Complice anche il periodo "darkofilo", gli Edain Danse riscuotono un successo di pubblico straordinario.

Nonostante il favore incontrato dalla nuova formazione ed in chiara controtendenza rispetto al "trend" musicale dell'epoca, il progetto "Twenty Four Hours" rimane prioritario nei desideri dei due membri superstiti della band, i fratelli Lippe. Il progetto Edain Danse viene accantonato e Nel Luglio del 1987 i nuovi Twenty Four Hours (Edain Danse + Paolo Lippe) compongono il loro primo brano, "The Bastards" [15], una lunga ballata psichedelica con chiari riferimenti Floydiani. Questo lungo brano costituirà fino agli ultimi concerti del 1994, il pezzo di chiusura di tutte le esibizioni live della band e verrà publicato proprio nell'album di maggior successo, quell'Oval Dreams che la francese MUSEA pubblicherà nel 1999.

La nuova formazione non avrà comunque vita facile. Ci troviamo alla fine degli anni '80 ed il fenomeno dark sta cedendo il passo a favore di un revival psichedelico, il che sembra apparentemente favorire il gruppo. Tuttavia, nessuna delle etichette italiane di psichedelia (Electric Eye, Toast, Contempo) sembra interessata al sound della band. Ancora una volta, la critica musicale barese ne definisce la musica fuori moda, anacronstica, "né carne né pesce". Il demo-tape "Elephant Killer" del 1988 è completamente ignorato dalle radio underground che trasmettono rare volte solo il brano "Harold & Maps" [16]. I concerti invece vanno molto bene e la band attira sempre un pubblico numeroso, come accade nel concerto di spalla ai "Breathless", ove ottiene consensi ben superiori a quelli del gruppo inglese. Ma non basta. Entro la fine del 1989 il vocalist-tastierista Paolo Lippe ha già programmato un trasferimento all'Università di Chieti ove ha intenzione di proseguire gli studi. C'è tempo comunque per produrre e promuovere il nuovo demo-tape "Trip of Rains" che, inaspettatamente, ottiene anche l'approvazione della critica locale che inizia a trasmetterlo per radio. In particolare, il brano "What's on My Back?" [17] sembra essere il preferito dalle radio baresi che iniziano a tasmetterlo con una disceta frequenza. Tutti i sei brani del nuovo demo-tape faranno parte del primo LP della band che esce, autoprodotto, due anni dopo a causa delle difficoltà legate alla lontananza dei membri del gruppo che, dal 1991 in poi vivranno costantemente in tre diverse città d'Italia. Anche Marco Lippe lascia Bari, tornando a vivere a Bergamo, sua città natale. "The Smell of The Rainy Air" viene, per questo motivo, registrato e mixato fra Bari, Francavilla al Mare e Chieti. L'LP vende in pochi mesi tutte le 500 copie "limitate" prodotte e viene recensito positivamente dalle riviste musicali Rockerilla [18], Urlo [19] e Ciao 2001 [20] ed inserito fra gli esordi più interessanti del 1991 nel Reader's Poll di Rockerilla al n° 17 [21]

Grazie al piccolo successo di "The Smell of The Rainy Air" la band riesce ad ottenere 2 audizioni, la prima con Bernard Gueffier della MUSEA (che non va a buon fine a causa del genere "troppo poco progressivo" del primo album) e la seconda con Mauro Moroni, leggendario collezionista di dischi e Patron della Mellow Records, la principale etichetta italiana di Progressive [22]. Moroni apprezza il sound "non convenzionale" del gruppo e propone subito un contratto discografico per la publicazione del secondo album "Intolerance" che vedrà la luce nel Marzo del 1994. La recensione di Intolerance apparsa su Rockerilla a firma di Beppe Riva ne parla come di un disco di assoluta priorità da confrontare vantaggiosamente con il meglio della produzione progressive internazionale. La Mellow ristamperà anche The Smell su CD, ma entrambi i prodotti soffriranno di gravi carenze di distribuzione e pubblicità, rivelandosi autentici "flop" commerciali.

Per questo motivo nel 1998 la band si mette alla ricerca di un nuovo contratto discografico o di una collaborazione, incontrando difficoltà enormi. Quando ormai sembra deciso che il nuovo album, che è già pronto da un anno e che viene registrato in 15 giorni in un trullo durante le ferie estive e mixato interamente a casa del chitarrista Antonio Paparelli, debba essere pubblicato come autoproduzione, ai quattro viene in mente di riprovarci con la MUSEA, soprattutto perchè Oval Dreams, questo il titolo del nuovo lavoro, è molto più Progressive dei precedenti.

Del tutto inaspettatamente, Bernard Gueffier e Alain Robert, dopo aver ascoltato il Demo del CD si dichiarano molto interessati alla produzione di Oval Dreams che pertanto esce, nel giro di pochi mesi per la prestigiosa etichetta francese (Marzo 1999). Per la band si tratta di un salto di qualità notevole, distribuzione e pubblicità sono capillari ed efficienti ed il nuovo disco vende più di quanto i membri della band, abituati ai numeri italiani, fossero leciti aspettarsi, superando di gran lunga la somma dei tre dischi pubblicati fino ad allora. Tuttavia, la mancanza di un tour promozionale e gli impegni familiari e di lavoro, ammortizzano le potenzialità promozionali della MUSEA che si dichiara complessivamente "non entusiasta" dal numero di vendite. La critica italiana (Rockerilla e Mucchio Selvaggio soprattutto) apprezzano molto il nuovo lavoro della band e per la prima volta, oltre alle rispettive recensioni, entrambe molto positive [23] [24], le due testate dedicano un intero articolo ai Twenty Four Hours e alla loro musica [25] [26] [27] [28] [29].

All'uscita di Oval Dreams, seguirà un periodo di pausa di 2 anni, fino all'estate del 2001 quando tre dei componenti si riuniranno a Fano, attuale residenza del tastierista Paolo Lippe, orfani del bassista Nico Colucci che per motivi personali non potrà partecipare all'incontro. I brani composti dai tre, che vedono tastierista e chitarrista avvicendarsi nel ruolo di bassisti, risentono fortemente delle atmosfere soffuse e dilatate degli ascolti di quel periodo (Kid A e Amnesiac dei Radiohead in testa, ma anche Brian Eno/Peter Schwalm e Massive Attack). Ne risulta un album differente dai precedenti, molto elettronico e sperimentale, le cui caratteristiche vengono descritte fedelmente nelle 2 principali recensioni italiane (Enrico Ramunni su Rockerilla e Federico Guglielmi su Mucchio Selvaggio) [30] [31] [32]. L'album viene autoprodotto, mentre la distribuzione è affidata alla MUSEA che, in piena crisi del supporto CD, non se la sente di rinnovare il contratto di produzione alla band. Ed in effetti, la crisi si sente tutta anche per questo "The Sleepseller" (letteralmente, il venditore di sonno), ultimo album ufficiale della band che viene pubblicato nel Giugno 2004 e che riesce a vendere meno della metà del suo predecessore.

Da allora i Twenty Four Hours non sono più riusciti a riunirsi per comporre e registrare nuovi brani. Marco Lippe vive e insegna pittura e storia dell'arte a Bergamo, Antonio Paparelli è impegnato attivamente ormai da anni in una cooperativa sociale barese che si occupa di servizi alla persona, mentre Paolo Lippe lavora come oncologo medico all'ospedale di Fano. I contatti con i vecchi membri della band, specie Fabrizio Bobba, Michele De Florio e Nico Colucci sono stati mantenuti e permangono solidi rapporti di amicizia.

Note

  1. ^ Download legale dell'album "The Smell of The Rainy Air"
  2. ^ [Rockerilla N° 137, Gennaio 1992, pag. 42]
  3. ^ Attuale sito web della Mellow Records
  4. ^ Attuale sito web della MUSEA
  5. ^ L'album Intolerance in vendita su Musicstack
  6. ^ L'album The Smell of The Rainy Air in vendita su Musicstack
  7. ^ L'album Oval Dreams sul sito della MUSEA
  8. ^ Download legale di "Before and After The Boundary"
  9. ^ Gli Album ufficiali dei Twenty Four Hours scaricabili legalmente dal sito Jamendo
  10. ^ Gli Album ufficiali dei Twenty Four Hours acquistabili dal sito della MUSEA (digitare Twenty-Four)
  11. ^ Download legale di "Extasy"
  12. ^ Download legale di "The Dawn"
  13. ^ Download legale di Deuce
  14. ^ Intervista del Mucchio a Marco Lippe
  15. ^ Download legale di "The Bastards"
  16. ^ Download legale di "Harold & Maps"
  17. ^ Download legale di "What's on My Back?"
  18. ^ [Rockerilla N° 126, Febbraio 1991, pag. 71]
  19. ^ [Urlo N° 32, Febbraio 1991, pag. 32]
  20. ^ [Ciao 2001 N° 19 (1114), 14 Maggio 1991, pag. 30]
  21. ^ [Rockerilla N° 137, Gennaio 1992, pag. 42]
  22. ^ Intervista a Mauro Moroni della Mellow ove sono menzionati i Twenty Four Hours
  23. ^ [Recensione di "Oval Dreams" a cura di Federico Guglielmi, Mucchio Selvaggio N°367, 5-11 Ottobre 1999, pag. 38 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.XII)]
  24. ^ [Recensione di Oval Dreams a cura di Enrico Ramunni, Rockerilla N° 230, Ottobre 1999, pag. 54]
  25. ^ Articolo del Mucchio in formato html sui Twenty Four Hours
  26. ^ [Mucchio Selvaggio N°379, 11-17 Gennaio 2000, pag. 33 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.VII)]
  27. ^ [Rockerilla N° 233, Gennaio 2000, pagg. 44 e 45]
  28. ^ [Articolo di Rockerilla in formato jpg (pag 44) sui Twenty Four Hours]
  29. ^ [Articolo di Rockerilla in formato jpg (pag 45) sui Twenty Four Hours]
  30. ^ Testi delle recensioni di "The Sleepseller" su Rockerilla e Mucchio Selvaggio
  31. ^ [Recensione di "The Sleepseller" a cura di Federico Guglielmi, Mucchio Selvaggio N°590, 7-13 Settembre 2004, pag. 39 (Inserto "Fuori dal Mucchio" pag.XIII)]
  32. ^ [Recensione di "The Sleepseller" a cura di Enrico Ramunni, Rockerilla N° 287-288, Luglio-Agosto 2004, pag. 56]

Formazione

Discografia

Demo-Tapes

  • 1986 - 1986, The Dawn
  • 1988 - Elephant Killer
  • 1989 - Trip of Rains

LP

  • 1991 - The Smell of The Rainy Air (Twenty Four Hours Music)

CD

  • 1994 - Intolerance (Mellow Records)
  • 1996 - The Smell of The Rainy Air (Mellow Records)
  • 1999 - Oval Dreams (MUSEA)
  • 2004 - The Sleepseller (Twenty Four Hours Music-MUSEA)

Compilation

  • 1991 - Movimenti Italiani '91 (LP autoprodotto da Piero Boccuzzi), con il brano "Tetrafase" (presente anche sulla ristampa in CD di The Smell of The Rainy Air)
  • 1995 - Eyewitness A Tribute To Vdgg (doppio CD Mellow Records), con il brano "Darkness 11/11" (presente anche nell'album Oval Dreams)
  • 2005 - Progressive Rock Covers (CD MUSEA), con il brano "Darkness 11/11" (presente anche nell'album Oval Dreams in versione differente)

Bibliografia

  • Lodovico Ellena - Storia della Musica Psichedelica Italiana, pag. 61 (Menhir Libri), 1999.

Collegamenti esterni

Past Members

  • Roberto Aufiero (Bari, 21 Febbraio 1963) - chitarra ritmica - (1986, The Dawn - Demo-Tape) (Before and After The Boundary - CD Compilation) (The Twenty Four Hours in Concert - Unofficial CD Compilation)
  • Fabrizio Bobba (Napoli, 14 Aprile 1963) - chitarra solista - (1986, The Dawn - Demo-Tape) (Before and After The Boundary - CD Compilation) (The Twenty Four Hours in Concert - Unofficial CD Compilation)
  • Michele De Florio - basso - (1986, The Dawn - Demo-Tape) (Before and After The Boundary - CD Compilation) (The Twenty Four Hours in Concert - Unofficial CD Compilation)
  • Giovanni Lombardi - chitarra solista - (Assolo su "Twenty-Four-Pink-Hot-Tentacles" da Oval Dreams, MUSEA 1999) (Alcune partecipazioni in qualità di bassista e chitarrista in esibizioni live)
  • Rudy Modenese - basso - (Una partecipazione in qualità di bassista ad un concerto del 1993 a Riva Del Garda)
Alcuni componenti della band oggi (Putignano - BA - Luglio 2009), da sinistra: Fabrizio Bobba (con la cravatta), Marco Lippe (con accanto la nipotina), Paolo Lippe e Nico Colucci
La band nel 1982 (allora Onyx Marker), da sinistra: Michele De Florio, Marco Lippe, Paolo Lippe e Fabrizio Bobba (Re Artù, Bari)