Vairano (Gambarogno)

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Vairano
frazione
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLocarno
ComuneGambarogno
Territorio
Coordinate46°07′54″N 8°48′41″E / 46.131667°N 8.811389°E46.131667; 8.811389 (Vairano)
Altitudine392 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale6575
Fuso orarioUTC+1
TargaTI
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Vairano
Vairano
Sito istituzionale

Vairano è una frazione del comune svizzero di Gambarogno, nel Canton Ticino (distretto di Locarno).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il paese si affaccia sul Lago Maggiore.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Vairano prima degli accorpamenti comunali del 1929

Già comune autonomo, nel 1929 è stato accorpato all'altro comune soppresso di Casenzano per formare il comune di San Nazzaro, il quale a sua volta nel 2010 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Caviano, Contone, Gerra Gambarogno, Indemini, Magadino, Piazzogna, Sant'Abbondio e Vira Gambarogno per formare il comune di Gambarogno. La fusione è stata decisa dal Consiglio di Stato il 16 aprile 2008 e approvata dal Gran Consiglio ticinese il 23 giugno successivo[1].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Oratorio di San Rocco, del XVII secolo[senza fonte];
  • Parco botanico del Gambarogno, creato da Otto Eisenhut[senza fonte].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Respinto il ricorso del Comune di San Nazzaro contro la nascita del nuovo Comune del Gambarogno (PDF), in Bollettino stampa informativo del Consiglio di Stato, 4 settembre 2009. URL consultato il 24 settembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 151.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 157.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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