Tagliole
Tagliole frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Pievepelago |
Territorio | |
Coordinate | 44°09′59″N 10°36′05″E |
Altitudine | 1 158 m s.l.m. |
Abitanti | 43 (2014) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 41027 |
Prefisso | 0536 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | taiolari |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Le Tagliole sono una frazione del comune di Pievepelago, in provincia di Modena; formata da gruppi di case, definite "Casolari", con diversi nomi che danno vita ad un piccolo paese.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Le Tagliole distano 5 km dal lago Santo modenese, il paese si trova nella Valle delle Tagliole, in un paesaggio, pieno di boschi, molto caratteristico. La località è attraversata dal Rio delle Tagliole, proveniente da Foce a Giovo, nel quale si immettono numerosi affluenti, emissari dei laghi della zona, quali lago Baccio, lago Torbido, lago Turchino e lago Santo. La foce del Rio delle Tagliole, viene considerata per il calcolo della lunghezza del Fiume Panaro, secondo fiume della provincia di Modena per portata.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il versante su cui sorge l'abitato delle Tagliole può essere schematicamente suddiviso in due grandi aree: la separazione tra le due è data dalla modesta linea di cresta, disposta in direzione E-W, su cui sorge il nucleo principale (e più antico) dell'abitato; questo elemento morfologico assume dimensioni molto più rilevanti procedendo a quote maggiori, in direzione del Monte Nuda, dove produce scarpate di altezza superiore ai 50–60 m.
La geologia dell'area risulta essere piuttosto complessa: le aree poste a quote superiori ai 1.500 m, quindi i versanti posti ad est del Monte Nuda, sono occupate dalle Arenarie di Monte Modino; queste arenarie affiorano estesamente anche nella parte bassa del versante, a quote inferiori ai 1.350–1.400 m s.l.m. e fino in prossimità del fondovalle del Rio delle Tagliole, a sua volta occupato da affioramenti di brecce argillose. Tra le due fasce di arenarie, a quote comprese tra i 1.350-1.500 m s.l.m., si rinviene un complesso assemblaggio di litologie meccanicamente deboli, quali le Argille di Fiumalbo, le Marne di Marmoreto, le Argille del Fosso del Cà.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/64/Strina.jpg/220px-Strina.jpg)
Possiamo inoltre reperire estesi affioramenti di Marne di Marmoreto anche nelle aree poste a sud di Fatalcina.
Tutta l'area di studio mostra segni evidenti di fenomeni glaciali o ad essi associati; un fatto inevitabile, viste le quote piuttosto elevate. In particolare, i versanti posti a monte di Fatalcina offrono estesi affioramenti di depositi morenici; la continuità di tali coperture è notevole (si noti che erano state chiaramente riconosciute anche nei documenti cartografici precedenti).
Anche i versanti posti a monte del centro abitato delle Tagliole sono quasi interamente occupati da depositi simili, anche se in parte coinvolti in successivi fenomeni franosi.
I dissesti di dimensioni maggiori si rinvengono nell'area compresa tra il Fosso dei Molini, il Monte Nuda e Cà di Matteo; si tratta di una successione di frane in senso stretto, sia attive che quiescenti e di scivolamenti in roccia (capaci di conservare un minimo ordinamento interno) che coinvolgono le litologie più resistenti. I dissesti presenti nei dintorni delle Tagliole, pur se di dimensioni minori, sono in grado di arrecare danni rilevanti agli edifici; si è scelto di perimetrare come tali solo le aree che offrono evidenze sicure di riattivazioni (da documenti o da rilevamento). Si noti che esistono segni di probabili dissesti anche a quote elevate a monte del paese, ma le forme osservate potrebbero anche essere di origine glaciale. Gli estesi affioramenti di depositi compatibili con fenomeni glaciali inducono a ritenere consistente anche questa ipotesi, almeno per parte delle superfici in esame.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Tra i luoghi di interesse vi è la chiesa dedicata a san Giovanni e sant'Ignazio, risalente al 1613 e ristrutturata a partire dal 1870, con un campanile che domina tutto il paesaggio, oltre all'olmo secolare con a fianco a una piccola cappella.
In località Casa Mordini si trova l'Olmo montano più vecchio d'Italia di fianco ad un piccolo oratorio dedicato alla Madonna di Montenero (Lu)
Economia
[modifica | modifica wikitesto]È sviluppato il turismo ambientale: è presente un sentiero "Antiche orme", gestito dal parco del Frignano, tre ristoranti ed un albergo, oltre ad una piccola azienda che trasforma i prodotti del sottobosco.
Dai primi anni 2000, è sorta una associazione turistica, composta da residenti e non, che in pochi anni ha dato vita ad una importante sagra paesana, ormai da molti considerata come la più importante del Comune di Pievepelago, per offerta/qualità del menù e per le numerose attrazioni e spettacoli ad essa associati. Il turista può partecipare a questa sagra denominata "La Valle dei Briganti in Festa" solitamente nel periodo dal 10 al 14 agosto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il paese è stato per alcuni anni sotto il dominio del ducato di Ferrara, come si può notare in una cartina del 1580.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La valle delle Tagliole, su letagliole.com.