Murex pecten

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Murex pecten
Un esemplare di M. pecten fotografato nella baia di Manado
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Gastropoda
Sottoclasse Caenogastropoda
Ordine Neogastropoda
Superfamiglia Muricoidea
Famiglia Muricidae
Sottofamiglia Muricinae
Genere Murex
Specie M. pecten
Nomenclatura binomiale
Murex pecten
(Lightfoot, 1786)
Sinonimi

Aranea gracilis Perry, 1810
Murex duplicatus Mörch, 1852
Murex histrix Roding, 1798

Nomi comuni

pettine di Venere

Il pettine di Venere (Murex pecten Lightfoot, 1786) è un gasteropode marino del genere Murex.[1]

Distribuzione ed habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa nell'area indo-pacifica, prevalentemente nella fascia tropicale. L'habitat tipico è quello di barriera corallina ad una profondità compresa tra 0 e 340 m (Sealifebase.org, 2010). Lo stato di conservazione della specie non è stato valutato dallo IUCN, ma non sembra destare preoccupazioni.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Il canale sifonale estremamente lungo e le numerose spine laterali sono le caratteristiche più evidenti del guscio di questo mollusco che raggiunge, per gli esemplari adulti, una lunghezza compresa tra i 10 e 15 cm.[3] Le spine fungono da protezione nei confronti dei predatori ed evitano l'affondamento dell'animale nei fondali fangosi.[3]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Come altre specie dello stesso genere, M. pecten è un gasteropode predatore che si nutre di altri molluschi.

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Per le sue caratteristiche estetiche, la conchiglia di questo mollusco riveste un certo interesse collezionistico.[4]

Radiografia di una conchiglia di M. pecten.
Conchiglia di M. pecten (15 cm). La foto evidenzia l'apertura e il canale sifonale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Murex pecten, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 23 settembre 2020.
  2. ^ La vulnerabilità della specie è considerata bassa (low vulnerability), in base ad analisi statistiche sulla lunghezza massima (Lmax) e il tasso di crescita (K), dai seguenti autori: Cheung, W.W.L., T.J. Pitcher and D. Pauly 2005. A fuzzy logic expert system to estimate intrinsic extinction vulnerabilities of marine fishes to fishing Biol. Conserv. 124:97-111.
  3. ^ a b Poutiers, J.M. 1998. Gastropods. p. 363 - 648. In: Carpenter, K. E. and V. H. Niem. 1998. FAO species identification guide for fishery purposes. The living marine resources of the Western Central Pacific. Volume 1. Seaweeds, corals, bivalves, and gastropods. Rome, FAO.
  4. ^ Stefan Gössling, Timo Kunkel, Kim Schumacher, Maiken Zilger. Use of molluscs, fish, and other marine taxa by tourism in Zanzibar, Tanzania, Biodiversity and Conservation vol. 13, n° 14, Springer Netherlands, dicembre 2004.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (ENIT) M. pecten, scheda su sealifebase.org
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