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Mauro Benedetti (Lastra a Signa (FI) 21 maggio 1925Perugia 21 marzo 2010)

Mauro Benedetti è stato il pioniere italiano degli imballaggi in cartone ondulato, il primo, in Italia, ad aver capito la forza innovativa e l’economicità del cartone ondulato, rispetto ad altri materiali d’imballaggio. È nato a Lastra a Signa (FI) il 21 maggio 1925 da Agostino Benedetti e Olga Marinesi, primo di quattro figli, due maschi e due femmine.

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Benedetti, fin dal XIX° secolo, pur avendo quale attività principale la coltivazione della terra, produceva anche le botti per il vino. Inizialmente la produzione era soltanto per le proprie esigenze, poi, nella seconda metà del ‘800, grazie all'ottima qualità delle loro botti, iniziarono a produrre anche per conto terzi. L’attività di bottaio divenne talmente redditizia che il lavoro nelle campagne venne progressivamente abbandonato per avviare un’attività di produzione e commercio di botti in legno che, per la natura del prodotto e le richieste ricevute, costrinse i Benedetti a specializzarsi come artigiani bottai. La visione lungimirante, caratteristica della famiglia Benedetti, consentì al padre di Mauro Benedetti, Agostino, nei primi anni del XX° secolo, di allargare la produzione dalle sole botti, alle casse in legno per i più disparati utilizzi. La fama degli imballaggi in legno di Agostino Benedetti si estese oltre i confini regionali toscani, arrivando in Umbria, alla Perugina -una delle aziende più solide del tempo la quale, anche per i prodotti commercializzati, aveva resistito alla crisi economica seguita alla fine della Grande Guerra-, Perugina che divenne cliente dei Benedetti, utilizzando le casse in legno per imballare i propri prodotti dolciari. Agostino Benedetti, alla fine degli anni ’20 del secolo scorso, sempre grazie alla lungimiranza che contraddistingue la Famiglia Benedetti, decise di lasciare la provincia di Firenze e trasferirsi con l’azienda e tutta la famiglia a Perugia per essere vicino a quello che era diventato il suo principale cliente. Agostino Benedetti iniziò a produrre imballaggi in legno per i prodotti dell’azienda dolciaria nell’originaria falegnameria che sorgeva vicino allo storico stabilimento della Perugina nella zona di Fontivegge. Tale fu il gradimento degli imballaggi in legno da parte della Perugina, che dopo poco tempo l’originaria falegnameria diventò insufficiente e venne ingrandita, trasferendo la produzione e l’amministrazione in altra area, sempre adiacente all’originario stabilimento Perugina. Nella falegnameria i maschi della famiglia Benedetti, compreso il titolare Agostino erano impiegati attivamente nella produzione intesa come manovalanza di base. Pur avvalendosi di collaboratori esperti, infatti, operativamente non c’era differenza fra la direzione e gli operai, in uno spirito di collaborazione per un risultato comune e importante per tutti.

La giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Fin da bambino Mauro Benedetti aveva dimostrato di avere una mente brillante, dotata di curiosità per l’innovazione e, nel 1941, e trovandosi -da una parte- ristretto nel ruolo aziendale e -dall’altra- rendendosi conto che la crescita dell’azienda passava per la conquista di nuovi mercati ed il prezzo delle materie prime, anche a causa della tragica scomparsa del fratello minore Domenico, a soli 16 anni si fece emancipare dai genitori, per poter girare l’Italia a trattare gli affari aziendali per conto del padre, soprattutto per la compravendita del legname. Alla fine della seconda guerra mondiale, in un’Italia che stava faticosamente riemergendo dal disastro bellico, Mauro Benedetti iniziò a parlare di esportazione della produzione e di affari con l’estero, concetto impensabile per quell’epoca, soprattutto in una mentalità provinciale e chiusa come quella che si era creata ed era stata volutamente mantenuta nella falegnameria.

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Nel contempo Mauro Benedetti si rese conto che poteva esserci, ed in effetti già veniva prodotto da tempo in U.S.A. ed in Canada, un metodo più moderno, più economico e più efficace del legno per fare imballaggi. La modernità arrivò da una materia per imballaggi, assolutamente nuova per l’Italia, il cartone ondulato, prodotto proprio grazie al legno e alla carta riciclata Il materiale era stato inventato da un certo J.H. Thompson e brevettato nel 1875 negli U.S.A., evolvendo un precedente brevetto del 1871, la “carta ondulata”, già utilizzata all’interno delle casse in legno o in metallo, quale imbottitura, per proteggere gli oggetti dagli urti. Il cartone ondulato, come lo conosciamo noi, è costituito da due superfici di carta tesa, dette “copertine”, che vengono incollate, tramite amidi atossici sopra e sotto la carta ondulata, racchiudendola all’interno e conferendo stabilità e resistenza all’insieme in modo da creare un imballaggio ottimale, sia sotto il profilo della tenuta, sia sotto quello dell’isolamento. L’Italia e, tantopiù Perugia, erano ancora decisamente insufficienti come terreno di studio: l’immediato dopo-guerra era un periodo difficilissimo in cui la produzione industriale italiana era stata pesantemente colpita dai bombardamenti e dal passaggio del Fronte e gran parte della nazione era arretrata e rurale. Nell’immediato dopoguerra, Mauro Benedetti, grazie ad uno spirito pionieristico fuori del comune per quei tempi, partì per Israele, al tempo all’avanguardia nella produzione del cartone ondulato, alla ricerca delle produzioni già esistenti per studiare i meccanismi di lavorazione della materia e di produzione per importarli in Italia. Tornato da Israele con un una notevole esperienza nella produzione del cartone ondulato, nel 1954 il giovane Benedetti si ricavò uno spazio all’interno dell’azienda paterna ed iniziò la produzione di scatole di cartone ondulato.

L’azienda[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1958, con l’acquisto all’asta di un vecchio impianto del fallito Ondulato Centro Italia, Mauro Benedetti iniziò a produrre il cartone ondulato, fondando l’Industria Cartone Ondulato (ICO). Come per il padre, la presenza della Perugina, che si dimostrò da subito interessata al nuovo materiale, più leggero e più economico del legno, ma che garantiva gli stessi standards di imballaggio, fu importante e, quando l’azienda dolciaria si trasferì nell’attuale sede di Sant’Andrea delle Fratte, alle porte di Perugia, Mauro Benedetti, lasciò la sede all’interno della falegnameria del padre, per costruire il nuovo stabilimento di fronte a quello della Perugina, a poche centinaia di metri da questa.

L'espansione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1969 l’azienda, cresciuta esponenzialmente e trasformata nella “Mauro Benedetti S.p.A.”, si dotò di una Cartiera a Salerno per incrementare la materia prima e supportare la produzione di cartone ondulato. I primi anni ’70 furono dedicati alla sperimentazione, in varie parti d’Italia, di carte diverse dal cartone: per motivi contingenti Mauro Benedetti decise di non diversificare la produzione e di dedicarsi unicamente al cartone ondulato. Nel 1973 l’azienda si ingrandì ulteriormente con l’apertura dello stabilimento di Arzano (NA), dove operano ben due ondulatori per la produzione del cartone e dove si iniziarono a produrre e stampare scatole, cosa che verrà poi allargata a tutti gli stabilimenti del Gruppo. Nel decennio a cavallo degli anni ’70 e ’80 Mauro Benedetti si affacciò a nuovi settori merceologici e lo spirito imprenditoriale e la sua innata curiosità gli fecero ottenere discreti successi anche in altri ambiti imprenditoriali (tessile, ceramica, materiali elettrici), ma il cartone ondulato rappresentò la sua vera ed unica passione. Alla fine del 1984 venne acquistato lo Scatolificio Ambrosiano di Carnate, in Brianza che diventa subito parte integrante del gruppo e nel 1999 nacque un nuovo stabilimento di produzione a Modugno, in provincia di Bari, creato per supportare le unità operative già esistenti.

Mauro Benedetti e Perugia[modifica | modifica wikitesto]

Perugia, e la “peruginità” di Mauro Benedetti, che mai si è sentito un “figlio adottivo” della città, rimane sempre salda e presente, nonostante le ramificazioni dell’azienda nel corso degli anni. È Perugia che, ancora oggi, il perno del Gruppo: oltre alla Sede Legale ed Amministrativa è qui che vengono prese tutte le decisioni e si testano nuove idee che poi verranno estese agli altri stabilimenti. Gran parte dei dipendenti della Sede e dell’Unità Operativa di Perugia sono già la seconda generazione, segno che nel terzo millennio il vecchio spirito e la forza del gruppo della vecchia falegnameria di Agostino Benedetti non è andata persa. Mauro Benedetti è stato, inoltre, Consigliere del Perugia Calcio, facendo parte di quel magnifico gruppo di imprenditori che, nella seconda metà degli anni ’70, rese possibile il cd. “Perugia dei Miracoli” con il raggiungimento del secondo posto assoluto, dietro al Milan di Rivera, e l’imbattibilità nel campionato di serie “A” 1977/78. Nel corso dell’ultimo decennio, Mauro Benedetti, sempre saldamente alla guida del Gruppo, ha deciso di puntare nel futuro e nell’innovazione ed ha investito ingenti energie umane e finanziarie per ampliare gli stabilimenti con macchinari di ultima generazione, implementando nuove produzioni e raddoppiando così l’area di produzione rispetto a quella preesistente. La politica del Gruppo Benedetti ha sempre privilegiato il realismo rispetto alle tendenze e alle mode di un mercato sempre più volubile; anche in un momento in cui gran parte della produzione italiana di cartone ondulato è in mano ad aziende multinazionali, la Mauro Benedetti S.p.A. ha mantenuto una sua precisa individualità e una porzione di mercato statisticamente costante, risultando attualmente, nel proprio settore, la prima azienda italiana ad unica proprietà.

L’ultima generazione[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo Benedetti si identifica ancora oggi con una famiglia che ha fatto dell’imballaggio la sua storia, e che alla terza generazione lavora ancora con lo spirito e l’esperienza di chi ha preceduto ed ha insegnato. Nel 1975 Mauro Benedetti sposa la Dott.ssa Giovanna Speziali, oggi Amministratore Delegato del Gruppo, laureata in Economia e Commercio e già docente universitaria, come Assistente alla cattedra di Tecnica Industriale dell’Università di Perugia; da lei ha due figlie, la maggiore Maria Pia e la minore Francesca. Entrambe le figlie del Fondatore sono inserite ormai da tempo all’interno del Gruppo come Consiglieri di Amministrazione e curano, Maria Pia le Risorse Umane e le Pubbliche Relazioni e Francesca l’area Commerciale e Tecnica. Mauro Benedetti si è serenamente spento nella propria casa, attorniato dalla sua famiglia il 21 marzo 2010.

Gli stabilimenti e la produzione del cartone ondulato[modifica | modifica wikitesto]

Tranne la cartiera di Salerno, che produce solo carta, tutte le Unità Operative della Mauro Benedetti S.p.A. sono stabilimenti cd. “integrati”, in quanto si occupano di tutta la filiera produttiva dell’imballaggio: dal riciclo al prodotto finito. Essi sono formati da due settori: quello adibito alla produzione della materia prima (il cartone ondulato) e quello adibito alla trasformazione dei fogli di cartone ondulato in imballaggi con la stampa e la costruzione delle scatole (scatolificio). Il settore adibito alla produzione è quasi interamente occupato dal cd. “ondulatore”: in buona sostanza una macchina rotativa, interamente gestita da un computer, che, alimentata da gigantesche bobine di carta, provvede, tramite rulli di acciaio profilato, a stampare a caldo l’onda sulla carta, ad incollare sull’onda le due copertine di carta tesa ed a tagliare i fogli di cartone, secondo le specifiche immesse nel programma di gestione, in base alle esigenze del cliente. Gli scarti degli ondulatori sono inviati alla cartiera del Gruppo per essere riciclati ed utilizzati per la produzione di nuova carta. Lo scatolificio, a sua volta, è costituito di due reparti: il reparto di cliches e grafica che si occupa della progettazione delle scatole, dei loghi e delle stampe con la possibilità di personalizzare qualsiasi tipo di stampa, secondo le esigenze dei clienti e lo scatolificio vero e proprio, dove apposite macchine fustellano, stampano, formano e imballano le scatole su pallets, inviandole al magazzino prodotti finiti, il quale provvede alla spedizione delle scatole ai clienti.