Utente:Smashfanful/Il Romanzo dei Faraoni - Cheope. L'immortale

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Il romanzo dei Faraoni - Cheope. L'immortale
Altri titoliCheope. L'immortale
AutoreLuigi Brasili e Vincenzo Vizzini
1ª ed. originale23 maggio 2018
Genereromanzo
Sottogenereromanzo storico
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneEgitto
ProtagonistiCheope
CoprotagonistiHusani, Hetepheres
SerieIl romanzo dei Faraoni
Seguito daAkhenaton. L'eretico

Il romanzo dei Faraoni - Cheope. L'immortale[1] è il primo volume della serie Il romanzo dei Faraoni[2][3], scritto da Luigi Brasili e Vincenzo Vizzini, entrambi autori appartenenti al collettivo Valery Esperian[4][5].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

All'età di tredici anni, Cheope, insieme ai fratellastri Rahotep e Ranefer, abbandona il santuario di Eliopoli, dove vi era cresciuto, per ritornare a Menfi e seguire il padre Snefru nella sua spedizione in Nubia. Lo seguono il carovaniere Husani, suo protettore in nome della regina Hetepheres, madre di Cheope, il fedele servo Pal, il visir nubiano Kagemni e il principe Nefermaat, altro fratellastro di Cheope. Dopo la vittoriosa spedizione in Nubia, Cheope, stufo delle angherie inflittegli dai fratellastri Rahotep e Ranefer (i quali al contrario di lui sono figli di primo letto del Faraone, agili e abili con le armi), pensa bene di conquistare le loro sorelle Meritetes, Nefrektau e Henutsen; il piano funziona fortunosamente, anche se non come lui aveva programmato, dato che le tre avevano anticipato il suo piano e l'avevano assecondato apposta. In compenso, Cheope, oltre ad aver umiliato i due fratellastri ed avergli precluso parte della successione al padre, si guadagna anche l'appoggio delle tre sorelle. Tuttavia, Cheope ha spesso dei sogni riguardanti il leggendario e misterioso santuario di Thoth, stando a lui instillatogli dal dio ibis stesso. Per ricavarne informazioni e diventare un successore al padre come si deve, Cheope ritorna a Eliopoli, dove trova, nel tempio, delle pergamene in stato avanzato d'invecchiamento che contengono tutto il sapere dei loro antenati. Le pergamene, però, trattano soltanto di medicina e di matematica, o parlano del regno di Djoser, sotto il quale si trovava il leggendario architetto e mago Imhotep, autore di tutti quanti i papiri. Nel vano segreto della scatola, però, trova dei rotoli segreti contenenti i segreti più reconditi di Imhotep in persona. Cheope li sfrutta quindi in occasione della costruzione della piramide che sarà dedicata a Snefru, i cui cantieri si stanno svolgendo a Dashur. Non riuscendo a ottenere dal padre il permesso di raggiungere il cantiere, Cheope vi arriva ugualmente con l'aiuto di Kagemni. Contrastando efficacemente la crudeltà con cui Ranefer, assistito da Rahotep tratta i suoi operai e schiavi, e il tremendo scetticismo dei fratellastri, Cheope mostra a tutti i presenti gli errori della costruzione della piramide, prendendo come esempio il fallimento della costruzione di quella a Meidium. Saputo della trasgressione del figlio, Snefru lo punisce mandandolo in esilio a Eliopoli.

L'esilio dura tre anni, durante i quali Cheope si pone sotto la guida del sacerdote Bennu. Viene infine convocato a Menfi, dove, approfittando del matrimonio tra la sorella Nefrektau e Khufukhaf, Cheope sposerà Meritetes, ma prenderà anche la sorella Henutsen e la principessa Rakhetra come mogli. Da queste unioni nasceranno molti figli, tra cui Kawab, Chefren, Redjedef, Mikaf e Baufre. Dieci anni dopo, però, alla corte del Faraone Snefru appare anche un nubiano pieno di cicatrici, probabilmente agli ordini di Ranefer in quanto il nubiano ha reso omaggio a lui invece che al Faraone e all'erede Nefermaat. Sembra, effettivamente, che i due fratellastri Ranefer e Rahotep stiano tramando contro il principe Nefermaat, aiutati da Neferet, madre di quest'ultimo e concubina di Snefru. Poco dopo, però, Cheope stesso riceve notizia che Nefermaat è stato trovato morto nel burrone. Durante l'imbalsamazione della salma del fratello, Cheope riceve da Bennu un piccolo pezzo della pietra benben, grazie alla quale Cheope può comunicare con l'anima del fratello. A quanto pare, la pietra sarebbe mandata dal cielo da Atum, e si troverebbe in un'oasi nel deserto, probabilmente dove si trova il mitico santuario di Thoth. Fatto sta che, grazie alla pietra, Cheope riesce a parlare con lo spirito di Nefermaat, e, insieme a Husani, il suo servo Paki e il fedele Nassor, comprende, grazie a un esame del cadavere del principe, che quest'ultimo è stato assassinato. Stando alle informazioni donate da Paki a Cheope, il nubiano si chiama Khalid, ed è il capo di alcuni libici al seguito di Ranefer. Oltre a quest'ultimo e Rahotep, esecutori materiali dell'omicidio, vi è anche presente un sacerdote ignoto. Deciso a vendicarsi, Cheope rompe gli indugi e si allea con le sorelle e la madre Hetepheres per distruggere i due fratellastri. Dopo che Rahotep viene avvelenato da Hetepheres, Cheope raggiunge il cantiere comandato da Ranefer, insieme a Husani, Kagemni, Nefermaat (zio di Cheope e omonimo al principe assassinato) e Kanefer (maestro d'armi e altro fratellastro di Cheope); i quattro vengono affiancati prima da Tjuneroy, fratello di Khalid e figlio di Kagemni (di cui Khalid è in realtà il figlioccio), e poi da Abasi, un capocantiere al servizio di Ranefer ma violentemente sfruttato da quest'ultimo. Abasi attira Ranefer e Khalid in una trappola, dove questi ultimi due trovano la morte, ma non prima che Ranefer, nel tentativo di uccidere Cheope, colpisca invece mortalmente Kagemni con lo stesso stiletto usato per finire Nefermaat, per poi venire catturato e lapidato a morte da Cheope, Tjuneroy e Abasi. Kagemni muore tra le braccia di Cheope, ma al gruppo vittorioso si aggiunge Beja, uno schiavo kushita costretto a servire Ranefer. Poco dopo, anche Snefru muore sul suo capezzale, e Cheope gli succede come Faraone dopo aver compiuto la sua corsa intorno alle bianche mura di Menfi, all'età di 34 anni.

Ormai Faraone, Cheope, al suo quinto anno di regno, da inizio alla costruzione di una piramide tutta sua, e sarà talmente alta (circa trenta cubiti) da risultare colossale. Hetepheres perde però la sua collana più pregiata; Pal, il servo fedele di Cheope, ritrova l'ornamento nella camera di Neferet, ma questa ribatte che la collana l'aveva donata a sua nipote Hetepheres, la madre di Cheope, quando era ragazzina. La donna confessa quindi le vere origini di Cheope (spiegate nel prologo): Snefru, per succedere al padre Huni, sedusse con la forza la principessa Hetepheres, che era promessa in sposa a Nefermaat, usando la collana datagli da Neferet stessa, la quale maledisse Hetepheres stessa e le tre future mogli di Cheope. Molti anni dopo, muore Bennu, e gli succede Fenuku come primo sacerdote di Eliopoli. Cheope, che si autodefinisce un dio (cosa molto problematica, in quando il Faraone è un uomo ma di origine divina), ordina ai sacerdoti di Ra, compreso Fenuku, di uniformarsi al re, chiudere i loro santuari e far costruire dei templi in suo onore, nonostante le proteste generali. Ad ogni modo, dopo molti anni di costruzione, la piramide viene completata; Chefren, figlio del Faraone, durante il banchetto celebrativo, fa la conoscenza della danzatrice Adara, affiancata dal padre, il mago Senar. Quest'ultimo predice che, nonostante Kawab sia designato al trono, Chefren sarà il Faraone, e gli dona un pezzo della pietra caduta dal cielo, e gli comunica, nonostante non possieda né mappe né altri indizi a riguardo, di aver visto il santuario di Thoth, che si troverebbe in una piccola oasi nel deserto occidentale. Saputo questo, il Faraone dichiara a tutti che intende partire per il santuario di Thoth, in una spedizione composta di almeno duecento uomini e nella quale al Faraone saranno affiancati i figli Baufre, Chefren e Minkhaf, l'ex-schiavo Beja, il servo Pal, i suoi amici Kanefer, Tjuneroy e Husani, il medico Mbizi, la moglie Henutsen e anche la regina madre Hetepheres. I figli Redjedef e Kawab e le madri Rakhetra e Meritetes rimarranno invece in Egitto.

A solo un mese di viaggio, purtroppo, le cose non vanno molto bene: il primo a morire è Baufre, che si sacrifica per salvare la mdre Henutsen da dei coccodrilli. A questo punto, Senar confessa al Faraone di aver mentito a lui e al figlio Chefren, che il mago e la figlia avevano drogato nel giorno del banchetto, allo scopo di entrare nelle loro grazie. Quello che è vero, tuttavia, è che la pietra è davvero caduta dal cielo, e che lui conosceva già il luogo del santuario di Thoth fin da quando era bambino, segreto tramandatogli dal nonno e da generazioni su generazioni, e sempre da bambino aveva sognato il piccolo Cheope diventare Faraone. Cheope, misericordioso, gli permette di restare, ma a patto che rimanga sempre al suo fianco. Dopo che, nella sosta alla prima oasi, la spedizione viene attaccata da dei cobra mandati da Tahen, che mordono, tra gli altri Hetepheres, Tahen stesso, a notte fonda, rompe gli indugi e attacca Cheope; Husani interviene a fianco dell'amico di sempre, ma viene pugnalato dal libico, e Cheope, furioso, lo disarma. Sconfitto, Tahen confessa di essere stato ingaggiato da Fenuku, e quando tenta di ucciderlo, viene trafitto a morte dal servo Pal. Senar è morto salvando la vita a Heneutsen, e purtroppo, anche Husani muore, colpito dalla febbre provocata dal veleno del pugnale del libico. Dopo un ultimo sogno con il dio Thoth, Cheope guida la sua spedizione nella destinazione definitiva, seguendo delle tracce che portano tutti a una sorgente dove trovano dei pezzi delle pietre degli dei, la maggior parte dei quali viene raccolta dai membri della spedizione, che tornerà a casa il giorno dopo dato che la loro missione è finalmente conclusa. Al ritorno a Menfi, Cheope presenzia al termine dei funerali di Baufre, che è sepolto in una mastaba vicina a quella di Kagemni, ma intanto Neferet attira Fenuku nel suo tempietto e lo uccide, vendicando la morte del compagno Edou (il quale, pur avendola abbandonata, la amava ancora) ucciso da Tahen, per poi togliersi la vita avvelenandosi. Successivamente, anche Hetepheres passa a miglior vita, e sarà sepolta a Dashur, così come anche il visir Nefermaat, malato da tempo. Saputo della morte del visir, Redjedef esige al padre di succedergli in tale carica, e quando questi rifiuta la sua richiesta scegliendo invece Chefren (che il padre incarica di far distruggere in ogni parte del regno qualsiasi immagine, statua o bassorilievo che lo raffiguri), si accorda con la madre Rakhetra, e insieme preparano un piano perché lui diventi Faraone e lei regina madre. Come prima mossa, mentre Meritetes viene avvelenata, Rakhetra si porta dalla sua parte Kushe, ora sommo sacerdote di Ra, poi, insieme al figlio, saccheggia la tomba della madre Hetepheres. Intanto, i libici assaltano gli insediamenti di confine, e Cheope affida a Kawab il pugnale e la lancia sacri, creati dalle pietre benben della roccia meteoritica, in quanto quest'ultimo dovrà guidare la spedizione contro i libici. Sfortunatamente, Kawab, dopo aver vinto la battaglia contro di loro, viene ucciso da Redjedef, che approfitta della stanchezza dell'esercito del fratello per attaccarlo. Meritetes muore di dolore per la perdita del figlio Kawab, mentre Redjedef uccide la propria moglie Kentetenka, in quanto era a conoscenza dei piani di lui e della madre. Chefren sposa sua sorella Khamerernebti, ottenendo quindi il diritto di successione al trono, ma Redjedef, per tutta risposta, acquisisce lo stesso diritto prendendo in moglie la principessa Meritetes, sorella di Cheope e vedova del principe Kawab. La disputa verrà quindi risolta dal Faraone in persona, e Redjedef viene scelto come successore al trono.

Qualche anno dopo, carico di anni, Cheope muore a 61 anni sul suo capezzale, non prima di affidare al figlio Chefren il pugnale sacro, e assicurargli che succederà al fratello Redjedef come Faraone..

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Cheope: è il protagonista del libro.
  • Snefru: Faraone e padre di Cheope.
  • Hetepheres: sposa reale di Snefru e madre di Cheope.
  • Meritetes: sorella e sposa reale di Cheope.
  • Henutsen: sorella e seconda moglie di Cheope, e madre di Chefren.
  • Nefrektau: sorella di Cheope.
  • Rakhetra: terza moglie di Cheope e madre di Redjedef.
  • Neferet: moglie di Snefru.
  • Kagemni: visir nubiano sotto Huni e Snefru.
  • Nefermaat: fratello di Hetepheres e gran visir sotto Snefru e Cheope.
  • Rahotep e Ranefer: fratellastri di Cheope, e figli di Neferet e Snefru.
  • Edou: favorito di Snefru.
  • Fenuku: gran sacerdote.
  • Husani: carovaniere, diventerà amico del protagonista.
  • Hemiunu: un architetto che diverrà anche visir e sacerdote sotto Cheope.
  • Djedefra: uno dei figli di Cheope. Gli succederà al trono.
  • Chefren: altro figlio di Cheope, succederà al trono dopo la morte del fratello Djedefra dopo l'epilogo.
  • Pal: servitore personale e amico fidato di Cheope.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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