Utente:Lupo rosso/Sandbox/Werner Seelenbinder

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Werner Seelenbinder (Stettino, 2 agosto 1904Brandeburgo sulla Havel, 24 ottobre 1944) è stato un antifascista tedesco, militante comunista. Fu fra i più quotati atleti di lotta greco-romana, a livello internazionale, del suo tempo[1]. Il suo curriculum di lottatore è stato eccezionale : vincitore assoluto dei Giochi olimpici operai, chiamati anche Spartakiade, a Francoforte, nel 1925, a Mosca, nel 1928 e nel 1929, nonchè premiato con due medaglie di bronzo nei campionati europei e con sei medaglie d'oro in Germania.

Werner-Seelenbinder-Sportpark

Percorso umano, professionale e di resistente antifascista[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi della carriera di lottatore[modifica | modifica wikitesto]

Werner inzia ad avvicinarsi all'atletica pesante a Bezirk Neukölln[2]sobborgo situato nella periferia meridionale di Berlino, dove ancora esiste una targa a suo ricordo o esisteva fino a non molto tempo fa, nei pressi di un piccolo stadio sportivo. Tale zona era negli anni venti, ed in parte è ancora, una zona proletaria, e Werner nativo di Stettino in quel periodo fa i lavori che gli capitano: muratore come suo padre, e poi, più stabilmente, falegname. Entra nella Arbeiterathletenbund ( associazione sportiva operaia) , associazione atletica sportiva associata ai partiti di sinistra come ve ne erano molte in Germania (ed anche in Italia dove spesso erano la sede da cui scaturivano le organizzazioni antifasciste). Pur rappresentando per il regime una minaccia, la sua validità come lottatore impedirà, per alcuni anni, che vengano prese misure particolarmente drastiche nei suoi confronti.

Il mancato saluto ad Hitler[modifica | modifica wikitesto]

Il suo primo viaggio a Mosca lo convince a diventare un membro del partito comunista tedesco e nel 1933 si rifiuta di salutare Hitler durante la consegna della medaglia per una sua vittoria al campionato tedesco. Nel 1933 Hitler forma il governo e nell'immediato vengono disciolte le organizzazioni di tutti i tipi che possano fare riferimento alla classe operaia. Werner ventinovenne è già assai conosciuto e benvoluto dal pubblico sportivo e proprio per questo il regime non può arrecargli momentaneamente danno. Di lì a pochi mesi si aggiudica il suo primo titolo di campione della Germania dopo le finali di Dortmund, e riceve l'ovazione della folla presente nello stadio. A questo punto viene suonato l'inno nazista ed i presenti si debbono alzare e salutare a mano tesa. Werner resta immobile con le mani dietro la schiena e non canta l'inno. Rivolge al pubblico, per ringraziarlo del calore dimostrato durante l'incontro, il mazzo di rose che gli viene portato in qualità di vincitore, e, dopo averlo aperto, offre i fiori in esso contenuti ai suoi due ex avversari battuti e presenti sul podio. Costoro, intimoriti dall'entusiasmo che il campione ha suscitato, li accettano: per tale gesto gli sarà proibito di partecipare alle manifestazioni sportive per circa un anno e mezzo.

Ingresso nella Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

Finito il periodo di squalifica, Seelenbinder incomincia a recarsi al'estero sia prima che dopo le Olimpiadi di Berlino. È invitato spesso per competizioni di lotta greco-romana di alto livello e Werner utilizza questi viaggi per trasporto di materiale di propaganda contro il regime nazionalsocialista dopo aversi fatto fare e/o aver fatto modifiche alle sue valigie con l'introduzone di scomparti segreti. È importante che vinca, o perlomeno che si piazzi onorevolmente sul podio, onde poter proseguire il suo lavoro clandestino a mezzo di frequenti inviti. Il suo carico di materiale sovversivo è sopratutto riguardante il Soccorso rosso internazionale: una delle ultime organizzazioni che in qualche maniera possono tentare ancora di ostacolare i nazisti. Dal 1938 inizia la vera e propria militanza nella Resistenza in quanto Werner aderisce alla formazione di Robert Uhrig operaio berlinese della Osram, l'organizzazione che fa capo a Robert Uhrig[3] e che è ben radicata, in relazone al periodo ovviamente, nella classe operaia di Berlino. Ne fanno parte alcune centinaia di aderenti attivi, dei quali la maggioranza, o quantomeno buona parte, sono comunisti. Il gruppo in cui è inserito è denominato Robby[4] o Robby Gruppe[5]. Compagna di Werner era un'altra ottima atleta comunista che subì la sua stessa sorte, Charlotte Eisenblätter

Le olimpiadi di Berlino[modifica | modifica wikitesto]

Riesce a superare i criteri per l'ammissioni alle Olimpiadi di Berlino e prende la decisione di compiere un gesto plateale di disprezzo verso Hitler ed il regime nazista se dovesse arrivare al gradino più alto del podio olimpico

«.....lo saluterò a modo mio. Se conquisto il podio, farà bene a non presentarsi»

[6] Si piazzerà solo quarto, ma il suo progetto era ben noto, in quanto non lo aveva per nulla tenuto nascosto.

La cattura[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo Robby è organizzazione antinazista compatta e forte, soprattutto se rapportato ai tempi e agli scarsi mezzi a disposizione. Werner si attiva per fornire denaro e e rifugio ai compagni ormai individuati. I nazisti non possono permettersi di lasciar sopravvivere una simile forza antagonista ed intervengono con tutto il peso del loro apparato. Un blitz fulmineo ma preparato di agenti SS porta in carcere il 4 novemmbre 1942 la stragrande maggioranza dei militani del gruppo e viene catturato anche Werner. Il grande lottatore è inviato nel carcere di Alexanderplatz poi a Großbeeren. A Großbeeren è stato allestito uno dei lager più duri e lì Werner viene picchiato e torturato affinché riveli i nomi dei compagni ancora latitanti: il lottatore non parla ed a un giovane compagno con imputazioni più leggere delle sue e con qualche possibilità di sopravvivere, dice

«se mai riuscirai a tornare a casa, toccherà a te raccontare ciò che abbiamo vissuto. Devi dire tutta la verità, soprattutto ai giovani. Solo così, forse, non si ripeterà più.»

Riesce ancora a scrivere al padre :

«Spero di essermi conquistato un posto in qualche cuore, tra gli amici e i compagni di sport. Questo pensiero mi rende molto orgoglioso: ti prometto che saprò essere forte.»

[7]

[modifica | modifica wikitesto]

Un gruppo di detenuti del campo di concentramento di Brandenburg-Görden viene portato al luogo dove avverà l'esecuzione: è il 24 ottobre 1944. Il folto gruppo dei detenuti, dall'aspetto scheletrico, vengono condotti alla morte con le mani legate. Uno di loro, nonostante l'eccessiva magrezza, si fa notare per una struttura fisica che rispecchia un'antica ed eccezionale forza attraverso la casacca che si è aperta: si gira verso i compagni del campo che tristemente osservano il mesto corteo e grida :

«Compagni, oggi noi saremo ammazzati. Ma voi resisterete. Morte a Hitler: salutateci l'Armata rossa»

[8] Il corraggioso detenuto altri non è che è Werner Seelenbinder che al momento ha quarant'anni. Risalta sull'ancor potente seppur magrissimo torace del prigioniero il triangolo rosso, che contraddistingue i detenuti comunisti. Sarà decapitato. Il 21 ottobre di quello stesso anno era stato trucidato Robert Uhrig.[9]comandante del Robby Gruppe.

Il ricordo[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 luglio 1945 l'urna contenente le ceneri di Werner è stata sepolta presso il suo antico club sportivo e lo stadio è stato chiamato "Seelenbinder-Werner-Kampfbahn", ma nel periodo della guerra fredda, essendo Werner comunista, lo stadio è stato rinominato "Stadion Neukölln" nel 1949. Diverse scuole, strade e impianti sportivi nella ex Germania orientale, sono stati intitolati al lottatore rosso. Il 2 agosto 2004 è stata tenuta una commemorazione in suo onore innanzi allo stadio "Neukölln" dove per l'appunto son sepolte le ceneri di Werner e, il 24 ottobre 2004, in occasione del sessantesimo anniversario della morte del Seelenbinder, lo stadio "Neukölln" è stato ribattezzato, ancora una volta, in sua memoria: "Werner-Seelenbinder-Stadion". [10]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^

    «Albert Richter, ciclista famosissimo che venne ucciso dalla Gestapo quale sospetto traditore del Reich, in realtà per colpa della sua lunga e manifesta amicizia nei confronti dell’allenatore ebreo Ernst Berliner, Max Schmeling, pugile di fama mondiale, pure lui disubbidiente al Führer, in quanto non aderì mai al partito nazista e non esitò a rischiare la propria vita per salvare alcuni ebrei dalla deportazione»

    Storie di uomini e donne alle [[Olimpiadi di Berlino 1936 Sport e diritti umani.anche Max Schmeling dopo un plateale saluto “Heil Hitler” durante l'incontro vinto con Joe Louis non si lasciò nel proseguo attrarre dai nazionalsocialistiMax Schmeling,

    «comunque, non si lasciò incantare più di tanto dalle sirene dei gerarchi. Invitato ad iscriversi al Partito Nazista, non solo declinò l’offerta, ma rifiutò con durezza le pressioni del ministro dello Sport Hans von Tschammer affinché licenziasse il suo manager ebreo Joe Jacobs .»

    storie di boxe . Mai , comunque , le sue prese di posizioni assunsero il livelo di antagonismo al regime paragonabili a quelle di Werner . Anche Albert Richter, grande ciclista tedesco che rifiutò di adeguarsi al modello nazista e rimase solidale al suo allenatore Ernst Berliner, discriminato e perseguitato in quanto ebreoSport e diritti umani. Storie di uomini e donne alle Olimpiadi di Berlino Albert Richter.Vi è il sospetto che Albert Richter si stato eliminato da agenti Gestapo
  2. ^ Bezirk Neukölln
  3. ^ Robert Uhrig
  4. ^ TEDESCHI CONTRO IL NAZISMO:LA RESISTENZA IN GERMANIA
  5. ^ La Resistenza Tedesca febbraio 1995 di Alberto Berti
  6. ^ Il lottatore rosso che sfidò il nazismo
  7. ^ Il lottatore rosso che sfidò il nazismo
  8. ^ Il lottatore rosso che sfidò il nazismo dal Il Manifesto del 4/09/08
  9. ^ breve biografia di Robert Uhrig
  10. ^ Werner Seelenbinder

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

wrigth

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]