Utente:Edddh/Sandbox

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Luigi Quaglia (Trezzano, 6 dicembre 192720 Aprile 2014) è stato un’artista e imprenditore italiano, nonché maestro orafo che ha fondato l'omonima azienda di gioielleria.

File:Wiki/File:Luigi Quaglia.jpeg
Luigi Quaglia, orafo

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Quaglia nasce a Trezzano sul Naviglio, il 6 Dicembre 1927. A 14 anni trova lavoro presso un piccolo laboratorio orafo in Via Mengoni a Milano dove impara i fondamenti dell’arte orafa. Nel 1951, dopo essersi diplomato presso l’Accedemia di Belle Arti di Brera, apre il suo laboratorio artigianale, perfezionando una speciale tecnica di lavorazione dell’oro che affonda le sue radici nell’arte etrusca. Tra i primi a firmare i suoi gioielli, nel 1974 al cospetto dell’allora sindaco di Milano – Aldo Aniasi – riceve l'Ambrogino d'Oro, per aver portato l’arte dell’oreficeria da Milano in tutto il mondo. Le creazioni Quaglia trovano spazio in piccoli e grandi eventi dell'oreficeria italiana e estera: nel 1995, l’Orafo Italiano assegna alla sua collana “Luxor”, composta da 70 piccoli scudi in oro giallo martellato e da più di 30 carati di brillanti, il premio “Gioiello dell’Anno”. Luigi Quaglia ha realizzato diverse creazioni per personaggi famosi e dello spettacolo: tra le prime, le più celebri sono la spilla in "oro grigio" per la Principessa Soraya (1966) e l’anello con perle nere di Tahiti per la moglie del primo console italiano (1974). Sono suoi, inoltre, i gioielli di Emanuela Folliero in Merry Christmas, diretto da Neri Parenti e le creazioni indosso a Luisa Marzotto e Rosanna Vaudetti, protagoniste della famosa soap opera Incantesimo. Nel 2000, a più di settant’anni, l’orafo lascia l’azienda ritirandosi a vita privata nella sua villa di Trezzano dove continua a dedicarsi alla sua seconda passione più forte: la pittura. Qui, morirà il 20 Aprile 2014 per cause naturali [1].

L'Azienda[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1954 inizia la produzione aziendale. All'interno del suo “laboratorio-showroom”, Quaglia recupera le tecniche orafe del passato, ispirandosi alle lavorazioni più antiche come ghiglioscé, filigrana e granulazione e mettendo a punto una particolare lavorazione dei metalli, il cui risultato è un oro diverso, cesellato o “a sbalzo”, che egli chiama “Oro Etrusco”, ispirandosi al particolare modo dell'arte etrusca di lavorare i metalli preziosi. L’assoluta novità di questi gioielli risiede infatti nella lavorazione del metallo: l’"Oro Etrusco" di Quaglia, lavorato secondo l’antico medoto celliniano della fusione a cera persa, si presenta dotato di un vero e proprio “movimento”; superfici increspate e lisce, forme non definite, con schizzi e lampi di luce non omogenei, del tutto inaspettati. Presto, la novità delle sue creazioni si guadagna il favore del pubblico nazionale ma non solo: il suo ciondolo “Fiori d’oro”, capolavoro di tecnica ed arte, viene ripreso da E.Boselli in “Manuale per l’orefice”, edito da Hoepli. Nel 1990, la Luigi Quaglia & C. Srl viene acquisita dalla famiglia Sala, proprietaria di diverse attività imprenditoriali lombarde e attualmente a capo dello storico marchio di gioielleria milanese. Nel 2000, in occasione del Giubileo della Famiglia, l’azienda viene incaricata della realizzazione della Rosa della Famiglia, una scultura in oro massiccio di 60 centimetri, riportante la preghiera di Papa Giovanni Paolo II con l'invocazione della Madonna e successivamente esposta nel Santuario della Madonna di Loreto.


Premi e Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Attestato di pubblica benemerenza civica, Premio Ambrogino d'Oro a Luigi Quaglia, 1974, Comune di Milano.

Premio Milano Produttiva a Luigi Quaglia & C. Srl per 59 anni di lodevole attività, 2013, Camera di Commercio di Milano.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

E. Boselli, Manuale per l'orefice, Hoepli Editore 1991, scheda tecnica n. XXIII, pp. 241-243

Collegamenti Esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito della Camera di Commercio di Milano