Utente:Arcanma/Sandbox/Germanico (statua bronzea)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Statua di Germanico
Autoresconosciuto
Dataprima metà del I secolo d.C.
Materialebronzo
Altezza214 cm
UbicazioneMuseo civico, Amelia (TR)

La statua di Germanico conservata presso il Museo civico di Amelia

La statua bronzea con ritratto di Germanico[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto del 1963 a seguito della demolizione di un mulino, vennero alla luce, fuori dalla cinta muraria antica, non lontano da Porta Romana numerosissimi frammenti di una statua bronzea, raffigurante un personaggio stante identificato in seguito come Nerone Claudio Druso Germanico, membro della dinastia Giulio-Claudia, valente generale e sensibile uomo di cultura, destinato, per volontà dello stesso Augusto, a salire sul trono imperiale. Nerone Claudio Druso nacque a Roma il 24 maggio del 15 a.C.; rimase orfano nel 9 a.C. ereditando il titolo onorifico di Germanicus che il senato aveva conferito al padre Druso maggiore, fratello di Tiberio, e ai suoi successori, in seguito alla campagna contro i Germani tra il 13 e 19 a.C. Nel 4 d.C viene adottato da Tiberio, per volontà di Augusto che voleva assicurarsi la successione dopo la morte dei figli adottivi.
Germanico inizia la carriera militare sedando, tra il 7 e l'8 d.C., le rivolte in Dalmazia e in Pannonia. Nell'autunno del 14 d.C. Inizia le campagne contro i Germani che si concluderanno con successo. Viene quindi inviato in Oriente per sedare la sommossa guidata dal re Artabano II: al ritorno, in Siria, contrae una malattia sconosciuta. Muore ad Epidaphne vicino Antiochia nel 19 d.C.

La figura poggia il peso del corpo sulla gamba destra, mentre la sinistra è leggermente piegata al ginocchio. Ai piedi porta calzari di pelle mentre dalle spalle scende una leggera tunica di lino manicata. La figura indossa una lorica di tipo anatomico con spallacci, decorata da rilievi sia sul petto che sul dorso, mentre nella parte inferiore sono visibili una doppia serie di pteryges. La testa del personaggio è girata leggermente verso destra nella direzione del braccio destro sollevato nel gesto della adlocutio. Il braccio sinistro è piegato al gomito e tiene con la mano sinistra una lancia e le pieghe del mantello.

Di particolare interesse ed anche bellezza è la ricca decorazione della corazza. La parte posteriore, molto rovinata, è decorata da due figure femminili con corta veste che sono intorno ad un candelabro.

Di grande qualità è la decorazione della fronte della corazza. Appena sotto lo scollo è rappresentata a rilievo Scilla, che solleva il braccio destro nell'atto di gettare una grossa pietra. Al centro c'è la scena dell'agguato di Achille a Troilo. L'eroe greco, nudo, è raffigurato frontalmente, con la testa, coperta da un elmo attico. Con la sinistra sorregge uno scudo circolare, mentre il mantello scende dalla spalla, ed è visibile in parte davanti allo scudo e in parte sullo sfondo. Con la destra afferra per i capelli, nell'intento di disarcionarlo, il giovane Troilo che, nudo, coperto solo da alti calzari e da una clamide fermata al collo, cavalca un destriero che si solleva sulle zampe posteriori. Invano Troilo, alzando le braccia, tenta di difendersi. La scena è fiancheggiata da due vittorie alate entrambi in volo verso il centro ed è decorata in basso da motivi vegetali.

Dobbiamo ricordare che Germanico, per il suo valore militare e per la sua morte in Oriente, venne in seguito associato alla figura di Alessandro Magno e che Achille era l'eroe prediletto di Alessandro. La figura di Troilo, invece può farci pensare al destino di una morte prematura, tra l'altro di un personaggio troiano, da cui secondo il mito celebrato da Virgilio nell'Eneide trae origine la stirpe romana.