Utente:AngelaM97/Radio Cubo ts522

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Radio Cubo ts522 (Cubo Brionvega)
prodotto di disegno industriale
Dati generali
Anno di progettazione1964
ProgettistaMarco Zanuso e Richard Sapper
Profilo prodotto
Tipo di oggettoradio
Ideaaffidabilità, facilità d’uso, ergonomia, vivacità cromatica
ProduttoreBrionvega
Prodotto dal1964
alin produzione

Il modello Radio Cubo ts522 è una radio disegnata nel 1962 dagli architetti Marco Zanuso e Richard Sapper e commercializzata a partire dal 1964 dalla Brionvega, azienda italiana specializzata nei settori dell'elettronica di consumo e della telefonia cellulare.Si tratta di uno dei prodotti di disegno industriale più rilevanti del XX secolo e divenuto uno dei simboli del design italiano nel mondo. Esemplari di questa radio sono esposti stabilmente al MOMA di New York e ai musei di arte moderna di La Jolla, Osaka e San Paolo.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Una delle più straordinarie avventure dell'innovazione e del design nel grande fermento industriale, creativo e culturale dell'Italia del dopoguerra. Il radioricevitore portatile ts 522, basato su affidabilità e facilità d'uso, durata e bellezza, tecnologia e design, ergonomia e vivacità cromatica. Così il marchio Brionvega è nato prima nelle case, poi nei musei, infine nel mito. Questa sfida è la mission della società BV, che oggi fa suo lo spirito Brionvega, per dare nuova vita ai grandi classici del marchio. La forma resta, inalterata nella sua bellezza, la sostanza tecnologica si aggiorna. Il mito continua. Un'eredità importante che chiede da una parte rispetto del passato, dall'altra una visione orientata al futuro, come esige un mondo sempre più tecnologico. Marco Zanuso, considerato uno dei maestri del design del XX secolo, insieme a Richard Sapper, ha reinventato la radio dividendola e alloggiandola in due pezzi diversi ma uniti. Ha creato una radio-non-radio, capace di plasmarsi, di trasformarsi di essere viva e vivace. Una radio che si muove nello spazio, che si diffonde proprio come un suono là dove lo si aspetta. Secondo Marco Zanuso, Il fruitore impugna la maniglia che dichiara portatile l'apparecchio ma, posando lo stesso su un piano di un tavolo, su un mobile, istintivamente lo apre quel tanto da formare il cono acustico che gli permette di entrare in relazione con l'oggetto. Con la sua aura fatta di suoni, voci, luce, il radioricevitore ts 522 crea un'isola nello spazio personale. Diventa ambiente nell'ambiente. Casa nella casa.[2]


Caratteristiche tecniche (dimensioni, peso, materiali)[modifica | modifica wikitesto]

La radio è composta da due scocche cubiche in plastica originariamente di colore rosso-aranciato a spigoli arrotondati, incernierate in modo da aprire e chiudere l'apparecchio. Da chiusa la radio appare come un parallelepipedo arrotondato. Quando la radio e' aperta, le due sezioni interne, in plastica nera, si uniscono posteriormente grazie a una piccola calamita. E' munito di quattro piedini posti sul fondo per l'appoggio. Le due schede con gli stadi di alta frequenza sono comprese nella sezione interna di destra, mentre la bassa frequenza e l'altoparlante magnetodinamico sono in quella di sinistra. Nelle cerniere, dotate di apposita scanalatura, scorrono i cavi di collegamento tra le due sezioni. Il baricentro dell'apparecchio si trova spostato rispetto alla linea di giunzione e all'altezza della maniglia. All'interno è presente un circuito supereterodina a diodi a cristallo e nove transistor. Commutatore di gamma a tastiera. Sintonia separata Am ed FM. Scala di sintonia numerica semicircolare per la AM. Sintonia automatica in FM. Sono presenti un'antenna AM incorporata fissa ed una FM incorporata a stilo. Potenza di uscita 1 W col 10% distorsione. L'alimentazione è fornita da sei batterie da 1,5 Volt. La versione moderna è dotata di un altoparlante da 4”, di un amplificatore da 9+9W rms e di una cassa sigillata bass reflex, che permette di riprodurre alla perfezione i suoni bassi profondi e potenti.[3]

Modalità d'uso[modifica | modifica wikitesto]

Per avviare la radio bisogna inserire la batteria all'interno del vano apposito ed accendere l'apparecchio. Successivamente ci si deve sintonizzare sulla frequenza ruotando la rotella e regolando il volume.

Idea di progetto[modifica | modifica wikitesto]

L’idea dei designer era quella di integrare l’oggetto nell’ambiente domestico, esibendolo e non nascondendolo, facendola divenire protagonista dell’ambiente: un oggetto colorato e non più grigio, con una forma mai vista prima, una sintesi di tecnologia in due gusci.[4] Frutto di una continua ricerca da parte dell’azienda sulla sperimentazione di nuove forme ispirate ai moderni contesti d’uso, la ts 522 è diventata presto in tutto il mondo sinonimo di radio portatile. Conosciuta da sempre con il nome di “Cubo”, presenta un design accattivante. Non un oggetto statico e autoreferenziale nato per mostrare la propria funzione come lo erano i prodotti di elettronica dell’epoca, ma leggera, portatile e con un carattere giocoso e innovativa anche nei materiali utilizzati.[5] L’ultima versione della mitica ts 522 dimostra come il progetto iniziale sia ancora valido grazie a semplici aggiornamenti tecnologici. La vista e le orecchie sono appagati dalla nuova TS522D+, in particolare il Bluetooth la rende moderna e pronta al futuro. L’oggetto è la dimostrazione di come con un minimo di buona volontà un marchio storico italiano dell’elettronica sia ancora degnamente rappresentato.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il cubo Brionvega ts522rc deriva dal precedente ricevitore TS502 disegnato da Marco Zanuso e Richard Sapper nel 1964, che negli anni sessanta diventò un vero e proprio modello destinato a rivoluzionare gli ambienti domestici e quelli lavorativi. Questo oggetto di design è stato via via aggiornato per quanto riguarda la tecnologia, pur sempre mantenendo le medesime forme; con gli anni, il cubo Brionvega è stato modificato e reso unico apportando ulteriori innovazioni, come la griglia autoparlante in lega di alluminio, l’antenna sfilabile ad alta sensibilità, la scala sintonia e le stazioni memorizzate segnalate a led. [7]

Significato[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista formale il Cubo, figlio del design minimalista degli anni ’60, si presenta mostrando come prima espressione al pubblico la sua semplicità nelle forme e nella struttura, accompagnata dal quasi totale monocromatismo.[8] L’essenzialità dell’oggetto fa emergere le opposizioni di tipo plastico, rendendole più evidenti e chiare da leggere. La prima di queste opposizioni è di tipo cromatico, tra i colori caldi che ricoprono l’esterno delle scocche, e quelli freddi della maniglia, dell’antenna e della linea di confine tra le due scocche. Sempre in termini cromatici notiamo, una volta aperto l’oggetto, un opposizione tra parti lucide esterne, ed opache interne, in cui ad opporsi sono solo i pulsanti che regolano il volume e la frequenza. Dal punto di vista eidetico vi è una forte opposizione tra linee rette e curve, che ci porta ad identificare i componenti e delimitare le distinzioni topologiche; l’oggetto è marcato da una linea centrale, rafforzata da una distinzione cromatica, formale e materiale rispetto al resto della superficie che ricopre il cubo, che divide le due scocche in una parte di destra, contenente gli stadi di alta frequenza, e una di sinistra, contenente gli stadi di bassa frequenza e l’altoparlante magnetodinamico. Il Cubo Brionvega può essere definito a tutti gli effetti un oggetto di design, poiché coniuga il fattore estetico con la funzionalità e la facilità d’uso. E’ ben presto diventato un grande classico del design italiano e riconosciuto a livello mondiale. Un punto di riferimento per chi alla semplicità funzionale richiede anche una pulizia delle forme; maneggevole e pratico rimane apparentemente inalterato, attuando però un continuo aggiornamento nella sua parte tecnologica; nonostante l’aspetto di questo oggetto rispecchi i canoni estetici di un preciso momento storico, esso trova un enorme apprezzamento anche nella richiesta di mercato contemporanea. I colori pop, coniugati con la pulizia formale minimalista donano a quest’oggetto un fascino senza tempo.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Radio ts 522 - design Marco Zanuso & Richard Sapper - Brionvega, su classicdesign.it.
  2. ^ (IT) Banzi A., Capire il design, 2007.
  3. ^ Radio Cubo Brionvega: quando il design e la radio si fondono!, su IDA interni d'autore.
  4. ^ Radio Cubo Brionvega, su don't shot me.
  5. ^ La radio "Cubo" Ts 522 Brionvega, su Eye on design.
  6. ^ Brionvega Radiocubo, in prova la radio immortale, su dday.it.
  7. ^ Brionvega Cubo TS522 RC Radio, su manuall.it.
  8. ^ (IT) Carugati D.G.R., Brionvega progetto l'emozione, Mondadori Electa, 2003.
  9. ^ (IT) F.Soresini, Breve storia della radio, Il rostro Milano, 1976.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]


Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (IT) F.Soresini, Breve storia della radio, Il rostro Milano, 1976.
  • (IT) Carugati D.G.R., Brionvega progetto l'emozione, Mondadori Electa, 2003.
  • (IT) Banzi A., Capire il design, 2007.
  • (IT) Mureddu L., Radio a transitor! Classificazione, tecnica, restauro dei ricevitori d'epocaa transitor, con esperimenti, 2007.
  • (IT) Catalogo radio, televisione, elettroacustica 1965-1966 Associazione nazionale industrie elettroniche ANIE, 1965.


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