Ulcera del Buruli

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Ulcera del Buruli
Caso di ulcera del Buruli sulla cute della mano (progressione della malattia e cicatrizzazione in seguito a trattamento)
Specialitàinfettivologia
Eziologiainfezione
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM031.1
MeSHD054312
eMedicine1104891

L'ulcera del Buruli (nota anche come ulcera di Bairnsdale, ulcera di Searle o ulcera di Daintree[1][2][3]) è un'infezione causata dal Mycobacterium ulcerans.[4] Lo stato iniziale dell'infezione è caratterizzato da un nodulo indolore o da un rigonfiamento.[4] Questo nodulo può trasformarsi in un'ulcera.[4] L'ulcera può rivelarsi più ampia all'interno piuttosto che sul livello superficiale della pelle[5] e può essere circondata da un'area di gonfiore.[5] Se la malattia peggiora possono venire infettate anche le ossa.[4] L'ulcera del Buruli colpisce in maniera più frequente le braccia o le gambe;[4] lo stato febbrile non è comune.[4]

Causa[modifica | modifica wikitesto]

Il batterio M. ulcerans rilascia una tossina nota come mycolactone, che indebolisce il sistema immunitario e porta alla morte del tessuto.[4] I batteri di questa famiglia causano inoltre la tubercolosi e la lebbra (rispettivamente M. tuberculosis e M. leprae).[4] Non si sa come si diffonda la malattia.[4] Potrebbero essere coinvolte le fonti d'acqua.[5] Al 2013 non esiste un vaccino efficace.[4][6]

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

Se nei pazienti il trattamento inizia in maniera precoce, una cura antibiotica per otto settimane è efficace nell'80% dei casi.[4] La terapia comprende spesso i farmaci rifampicina e streptomicina.[4] La claritromicina o la moxifloxacina sono a volte utilizzate invece della streptomicina.[4] Altre terapie possono comprendere l'asportazione dell'ulcera.[4][7] A seguito della cura dell'infezione, l'area è solitamente contrassegnata da una cicatrice.[6]

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

L'ulcera del Buruli si manifesta principalmente nell'Africa subsahariana rurale, specialmente in Costa d'Avorio, ma può verificarsi anche in Asia, nel Pacifico occidentale e in America.[4] Sono stati riscontrati casi in più di 32 Paesi.[5] Ogni anno si verificano circa dai cinque ai seimila casi.[4] Oltre che nell'uomo, la malattia si verifica anche in diversi animali.[4] Albert Ruskin Cook è stato il primo a descrivere l'ulcera del Buruli nel 1897.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ James, William D.; Berger, Timothy G.; et al., Andrews' Diseases of the Skin: clinical Dermatology, Saunders Elsevier, 2006, pp. 340, ISBN 0-7216-2921-0.
  2. ^ Rapini, Ronald P.; Bolognia, Jean L.; Jorizzo, Joseph L., Dermatology: 2-Volume Set, St. Louis, Mosby, 2007, Chapter 74, ISBN 1-4160-2999-0.
  3. ^ Lavender CJ, Senanayake SN, Fyfe JA, et al., First case of Mycobacterium ulcerans disease (Bairnsdale or Buruli ulcer) acquired in New South Wales, in Med. J. Aust., vol. 186, n. 2, gennaio 2007, pp. 62–3, PMID 17223764.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Buruli ulcer (Mycobacterium ulcerans infection) Fact sheet N°199, su World Health Organization, giugno 2013. URL consultato il 23 febbraio 2014.
  5. ^ a b c d e K Nakanaga, Yotsu, RR, Hoshino, Y, Suzuki, K, Makino, M e Ishii, N, Buruli ulcer and mycolactone-producing mycobacteria., in Japanese journal of infectious diseases, vol. 66, n. 2, 2013, pp. 83–8, PMID 23514902.
  6. ^ a b Einarsdottir T, Huygen K, Buruli ulcer, in Hum Vaccin, vol. 7, n. 11, novembre 2011, pp. 1198–203, DOI:10.4161/hv.7.11.17751, PMID 22048117.
  7. ^ Sizaire V, Nackers F, Comte E, Portaels F, Mycobacterium ulcerans infection: control, diagnosis, and treatment, in Lancet Infect Dis, vol. 6, n. 5, 2006, pp. 288–296, DOI:10.1016/S1473-3099(06)70464-9, PMID 16631549.

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