Tram STEL serie 110-115

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Tram STEL 110 ÷ 115
poi ATM 110 ÷ 115
"tipo Breda"
Motrice tranviaria interurbana
Anni di costruzione 1935
Anni di esercizio 1935-1998
Quantità prodotta 6
Costruttore Breda
Lunghezza 15200 mm
Larghezza 2320 mm
Altezza 3360 mm
Capacità 41 posti a sedere
74 posti in piedi
Scartamento 1445 mm
Interperno 7750 mm
Passo dei carrelli 1600 mm
Massa vuoto 15,3 t
Diametro ruote motrici 760 mm
Potenza continuativa 4 x 55,2 kW
(potenza oraria)
Velocità massima omologata 65 km/h
Alimentazione elettrica da linea aerea
600 V cc
Tipo di motore TIBB GDTM 1252
Dati tratti da:
Cornolò, op. cit., p. 185
Scheda tecnica, su miol.it.

Le vetture serie 110 ÷ 115 della STEL, poi passate all'ATM di Milano, erano una serie di elettromotrici progettate per il traino di treni locali sulle tranvie interurbane milanesi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costruite nel 1935 dalla Breda[1] le motrici serie 110 ÷ 115 erano caratterizzate da un'elevata capacità di accelerazione[2], utile nel caso di servizi con fermate ravvicinate.

Poste in servizio sulla linea Milano-Monza, dove effettuavano i treni locali da Milano a Sesto San Giovanni, potevano essere accoppiate negli orari di punta alle 4 rimorchiate numerate da 307 a 310, fornite nello stesso periodo dalla Breda. Nonostante ciò, furono le prime vetture, costruite dalla STEL, a non avere l'intercomunicazione, visto che il controllore poteva passare rapidamente da un vagone all'altro.

A seguito della soppressione della linea Milano-Monza nel 1966 alcune unità furono trasferite ed utilizzate sulla linea Milano-Carate, con il compito di effettuare i treni più leggeri, oltre al servizio locale per Milanino[3].

A metà anni '80 tutte le unità furono progressivamente accantonate, in alcuni casi vendute a privati che le hanno poi demolite, eccetto la 114, che rimase confinata a svolgere come ultimo incarico le corse di morbida sul Milanino fino agli anni novanta; nel frattempo, quest'ultima venne dotata di nuovi pantografi monobraccio in sostituzione dei vecchi trolley.

Ad oggi l'unità 114 risulta ancora esistente, rimasta a lungo accantonata su un binario all'aperto del dismesso deposito di Desio, pur risultando in cattive condizioni, è stata trasferita insieme ad altro materiale tranviario di interesse storico nell'ottobre 2022 al deposito di Precotto.

Livree[modifica | modifica wikitesto]

Le vetture entrarono in servizio nella livrea bianco gesso tipica dei mezzi STEL, con il passaggio all'ATM le stesse assunsero una colorazione a due toni di verde simile a quella dei tram urbani ma con un caratteristico disegno frontale "a scudo".
Durante il periodo bellico il tetto divenne scuro ma nel secondo dopoguerra esso fu ricolorato con il tono di verde più chiaro, identico a quello adottato per la parte superiore della vettura in corrispondenza dei finestrini. Nel 1986, la 114, ultima Breda ancora in servizio, ricevette la livrea "arancio ministeriale" con banda nera.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cornolò, op. cit., p. 180.
  2. ^ Cornolò, op. cit., p. 184.
  3. ^ Cornolò, op. cit., p. 276.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]