Tommaso Porcelli

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Tommaso Porcelli
NascitaBari, 1916
MorteDaharboruk, 11 agosto 1940
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1936-1940
GradoTenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
BattaglieConquista italiana della Somalia Britannica
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Tommaso Porcelli (Bari, 1916Daharboruk, 11 agosto 1940) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Bari nel 1916, figlio di Oronzo e Chiara Cuscito.[1] Dopo aver frequentato l'Istituto magistrale della sua città natale, all'età di diciannove anni fu ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali di complemento presso il 39º Reggimento fanteria di stanza a Salerno, conseguendo la nomina ad aspirante nel maggio 1936.[1] Mandato a prestare servizio presso il 97º Reggimento fanteria, fu promosso sottotenente nel settembre dello stesso anno e, trattenuto in servizio presso il Distretto Militare di Ascoli Piceno, fu trasferito al 225º Reggimento fanteria, venendo congedato nel maggio 1937.[1] Richiamato in servizio attivo, fu trasferito a domanda in Libia nel settembre 1937, assegnato al LX Battaglione mitraglieri del XX Corpo d'armata libico.[1] Fu poi trasferito in Africa Orientale Italiana, sbarcando a Massaua il 31 gennaio 1939, assegnato in servizio all'LXXXIII Battaglione coloniale del Comando Truppe Scioà.[1] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, prese parte alle operazioni belliche per l'occupazione del Somaliland.[1] Cadde in combattimento a Daharboruk l'11 agosto 1940 e per il coraggio dimostrato in questo frangente fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria e promosso postumo al grado di tenente.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In procinto di rimpatriare dall’Impero, venuto a conoscenza della partenza del suo battaglione per operazioni di guerra, chiedeva ed otteneva di rientrare al reparto. Comandante di mezza compagnia,in un assalto contro posizione nemica fortemente difesa, incurante del micidiale fuoco avversario, trasfondeva nei suoi dipendenti il suo entusiasmo e la sua giovanile baldanza. Ferito al petto rifiutava ogni soccorso e continuava a slanciarsi in avanti, trascinando con l’esempio del suo eroismo e con la parola i suoi uomini finché una raffica di mitragliatrice lo abbatteva sui reticolati nemici. Morente additava ancora ai suoi uomini la meta da raggiungere. Fulgido esempio di sprezzo del pericolo e di altissimo valore militare. Daharboruk (A.O.I.), 11 agosto 1940 .[3]»
— Regio Decreto del 1 agosto 1941.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 423.
  3. ^ Tommaso Porcelli, su Quirinale.it. URL consultato il 30 giugno 2021.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 9 settembre 1941, guerra, registro n.29, foglio n.121.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 423.
  • Basil Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1993.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]