Thescelosaurus neglectus

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Thescelosaurus
Scheletri montati di T. neglectus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Superordine Dinosauria
Ordine † Ornithischia
Famiglia † Thescelosauridae
Sottofamiglia † Thescelosaurinae
Genere Thescelosaurus
Gilmore, 1913
Nomenclatura binomiale
† Thescelosaurus neglectus
Gilmore, 1913
Sinonimi

Bugenasaura
Galton, 1995[1]

Specie
  • T. neglectus
    Gilmore, 1913
  • T. garbanii
    Morris, 1976
  • T. assiniboiensis
    Brown, Boyd & Russell,, 2011

Il tescelosauro (Thescelosaurus neglectus) era un dinosauro erbivoro vissuto nel Cretaceo superiore (tardo Maastrichtiano, circa 65,5 milioni di anni fa) in Nordamerica. Era un erbivoro corpulento, con becco e coda rigida. Era bipede e aveva mani corte a cinque dita.

Uno degli ultimi dinosauri[modifica | modifica wikitesto]

Ricostruzione artistica[2]

Questo dinosauro, benché sia stato uno degli ultimi ad apparire, è anche insolitamente primitivo. Di dimensioni medie (lungo circa 3,5 metri), è conosciuto attraverso alcuni scheletri parziali che permettono di ricostruire un animale dalle zampe posteriori possenti, la testa piccola e dotata di becco, zampe anteriori con "mani" a cinque dita e forse una sorta di armatura costituita da tubercoli posti lungo il dorso.

Esemplari e specie[modifica | modifica wikitesto]

Scoperte per la prima volta nel 1890 dal famoso paleontologo John Bell Hatcher in strati della Lance Formation nel Wyoming, le ossa del tescelosauro rimasero a prendere polvere nei depositi di un museo fino a quando, nel 1913, Charles W. Gilmore della Smithsonian Institution decise di preparare lo scheletro e di descriverlo. Il nome scelto da Gilmore, Thescelosaurus neglectus, significa "meravigliosa lucertola dimenticata", a causa della sorpresa del paleontologo nel trovarsi di fronte a resti tanto ben conservati quanto a lungo "dimenticati". Lo scheletro era articolato, mancante solo del collo e della testa, e Gilmore provvide a descriverlo in una monografia dettagliata un paio di anni dopo.

Particolare dello scheletro di un Thescelosaurus

Altri resti simili vennero scoperti tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, anche se non ricevettero molta attenzione, e in questo modo si credette che questo tipo di animali fosse molto raro. Un altro scheletro molto ben conservato fu rinvenuto in Alberta in strati un poco più antichi, e venne descritto da William Parks come una nuova specie, T. warreni, nel 1926. Ulteriori studi su questo ritrovamento portarono alla conclusione che i resti erano decisamente diversi da quelli rinvenuti da Hatcher, e nel 1937 Charles M. Sternberg lo ridescrisse come Parksosaurus warreni. Nel 1940, lo stesso Sternberg rinvenne un altro scheletro in Alberta e lo chiamò T. edmontonensis, ma dopo la revisione di Peter Galton nel 1974 questo esemplare è ritenuto essere una forma robusta di T. neglectus.

Nel 1976, William Morris rinvenne alcune ossa delle zampe di proporzioni decisamente più grandi (l'esemplare intero potrebbe aver raggiunto i 5 metri di lunghezza), e le descrisse come appartenenti a una nuova specie, T. garbanii. Uno strano teschio particolarmente robusto, invece, venne classificato come T. sp. Nel 1995, però, Peter Galton ritornò sulla questione e descrisse il cranio parziale come Bugenasaura infernalis, e suggerì che il cosiddetto T. garbanii potesse appartenere allo stesso genere (un altro possibile possessore delle misteriose zampe è il pachicefalosauro Stygimoloch). A tutt'oggi, è riconosciuta una sola specie di tescelosauro, T. neglectus.

Parentele[modifica | modifica wikitesto]

Scheletro di Thescelosaurus neglectus

Spesso il tescelosauro è stato considerato uno stretto parente di Hypsilophodon e di altri piccoli ornitopodi (famiglia ipsilofodontidi), ma la mancanza di studi adeguati riguardanti questa famiglia di dinosauri non permette una classificazione chiara. A causa di alcune caratteristiche inusuali del cranio (i denti premascellari) e delle zampe posteriori (la presenza di quattro dita pienamente sviluppate e, soprattutto, il fatto che il femore è più lungo della tibia, al contrario degli ipsilofodonti e degli animali corridori in generale), il tescelosauro è considerato appartenere a una famiglia a parte, i tescelosauridi (Thescelosauridae), non connessa strettamente con le altre linee di ornitopodi e forse più primitiva persino degli ipsilofodontidi. Gli scienziati odierni, generalmente, ritengono che Thescelosaurus e Bugenasaura siano strettamente imparentati.

Un cuore con quattro camere?[modifica | modifica wikitesto]

Scheletro di "Willo". In evidenza il presunto "cuore"

Recentemente, uno scheletro conosciuto come "Willo" è stato descritto come possessore di un cuore con quattro camere (Fisher et al., 2000; Russell et al., 2001). Inclusa nell'area del petto, infatti, vi è una grande concrezione la quale, analizzata, ha rivelato quelli che sembrano due ventricoli e un'aorta; questo fatto suggerirebbe che il tescelosauro aveva un cuore dotato di quattro camere. L'interpretazione, se corretta, indicherebbe che questo animale aveva un'alta pressione sanguigna, un possibile segno di endotermia. "Willo" potrebbe anche contenere altri organi interni.

Un'altra spiegazione possibile di questa concrezione sarebbe quella di una quantità di "fango" essiccatosi e induritosi in modo decisamente anomalo. In ogni caso, il fatto che sia i coccodrilli che gli uccelli (ovvero i più vicini parenti dei dinosauri) posseggano un cuore dotato di quattro camere, starebbe ad indicare che anche i dominatori del Mesozoico potrebbero aver posseduto una struttura simile. Una recente ricerca (Cleland et al., 2011, Histological, chemical, and morphological reexamination of the "heart" of a small Late Cretaceous Theshelosaurus. Naturwissenschaften) confermerebbe che il "cuore" sia in realtà una concrezione geologica, anche se, rispetto al 2000, gli indizi e le prove che il metabolismo dei dinosauri fosse "aviano" e che il cuore a quattro cavità fosse una caratteristica propria di tutti gli arcosauri si sono moltiplicate.

Placche ossee dalla funzione sconosciuta[modifica | modifica wikitesto]

Scheletro di "Willo". In evidenza le strane placche ossee ai lati delle costole

Il tescelosauro sembrerebbe essere stato un animale bipede dalla corporatura robusta, principalmente erbivoro, anche se il suo becco aguzzo e i denti anteriori potrebbero avergli permesso di nutrirsi di piccoli animali. I tescelosauri forse potevano spostarsi su tutte e quattro le zampe, vista la lunghezza degli arti anteriori e l'ampiezza delle "mani", ma questa supposizione è molto incerta. Grandi placche ossee molto sottili sono state ritrovate ai lati delle costole, ma hanno una funzione finora sconosciuta. Simili strutture sono presenti anche nell'iguanodonte Talenkauen. Queste placche sottili del tutto inutili per la difesa (spesse circa tre millimetri) sono forse da mettere in relazione con i "processi uncinati" posseduti dagli uccelli e da molti rettili attuali. Morris, nel 1976, descrisse inoltre alcune strutture difensive simili a placche intorno alla regione del collo di un esemplare, ma questo fatto generalmente non è accettato.

Accanto alle "star"[modifica | modifica wikitesto]

Il tescelosauro potrebbe essere stato un animale sessualmente dimorfico: l'esemplare originariamente descritto come T. edmontonensis è molto più robusto degli altri, e ciò potrebbe spiegarsi con la netta distinzione di corporatura tra maschi e femmine. I resti del tescelosauro sono stati rinvenuti in una vastissima zona che va dal Nuovo Messico all'Alaska, in terreni del Maastrichtiano (anche se gli esemplari ascritti a T. neglectus sono solo del Maastrichtiano superiore). Tra i contemporanei di questo dinosauro insolitamente comune ma non molto famoso, vi erano vere e proprie "star" del mondo dei dinosauri, come Tyrannosaurus, Triceratops, Edmontosaurus, Ankylosaurus, Pachycephalosaurus e Dakotaraptor.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fisher, Paul E.; Russell, Dale A.; Stoskopf, Michael K.; Barrick, Reese E.; Hammer, Michael; and Kuzmitz, Andrew A. 2000. "Cardiovascular evidence for an intermediate or higher metabolic rate in an ornithischian dinosaur." Science 288(April): 503-505.

Galton, Peter M. "Notes on Thescelosaurus, a conservative ornithopod dinosaur from the Upper Cretaceous of North America, with comments on ornithopod classification." Journal of Paleontology 48(5): 1048-1067.

Galton, Peter M. 1995. "The species of the basal hypsilophodontid dinosaur Thescelosaurus Gilmore (Ornithischia: Ornithopoda) from the Late Cretaceous of North America." Neues Jahrbuch fèur Geologie und Palèaontologie Abhandlungen 198(3): 297-311.

Gilmore, Charles W. 1913. "A new dinosaur from the Lance Formation of Wyoming." Smithsonian Miscellaneous Collections 61(5): 1-5.

Gilmore, Charles W. 1915. "Osteology of Thescelosaurus, an orthopodus dinosaur from the Lance Formation of Wyoming." Proceedings of the U.S. National Museum 49(2127): 591-616

Morris, William J. 1976. "Hypsilophodont dinosaurs: a new species and comments on their systematics." In: Churcher, C.S. (ed) Athlon. Royal Ontario Museum: Toronto, Canada, pp. 93–113.

Parks, William A. "Thescelosaurus warreni, a new species of orthopodous dinosaur from the Edmonton Formation of Alberta." University of Toronto Studies (Geological Series) 21: 1-42.

Rowe, Timothy; McBride, Earle F.; and Sereno, Paul C. 2001. "Technical comment: dinosaur with a heart of stone." Science 291(February): 783a.

Russell, Dale A.; Fisher, Paul E.; Barrick, Reese E.; and Stoskopf, Michael K. 2001. "Reply: dinosaur with a heart of stone." Science 291(February): 783a.

Sternberg, C.M. 1937. "Classification of Thescelosaurus, with a description of a new species." Geological Society of America Proceedings for 1936, 365.

Sternberg, Charles M. 1940. "Thescelosaurus edmontonensis, n. sp., and classification of the Hypsilophodontidae." Journal of Paleontology 14(5): 481-494.

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