Tell Abyad

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Tell Abyad
città
Tell Abyad – Veduta
Tell Abyad – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Siria Siria
Governatoratoal-Raqqa
DistrettoTell Abyad
SottodistrettoTell Abyad
Territorio
Coordinate36°41′51″N 38°57′24″E / 36.6975°N 38.956667°E36.6975; 38.956667
Altitudine350 m s.l.m.
Abitanti14 825 (2004)
Altre informazioni
Cod. postaleC5792
Fuso orarioUTC+2
Cartografia
Mappa di localizzazione: Siria
Tell Abyad
Tell Abyad

Tell Abyad (in arabo تل أبيض?, in curdo Girê Spî‎, in turco Tellebyad, in armeno Թել Աբյադ?, in siriaco ܬܠ ܐܒܝܕ) è una città del nord della Siria, parte del governatorato di al-Raqqa, al confine tra Siria e Turchia.[1] Aveva una popolazione di 12 490 abitanti prima della guerra civile siriana, formata da arabi, curdi (35%) e minoranze cristiane (armeni e assiri).[2]

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Tell Abyad è il centro amministrativo del sottodistretto di Tell Abyad e del distretto di Tell Abyad.

La città sorge al confine, sul fiume Balikh, ubicata di fronte alla città turca di Akçakale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante la guerra civile siriana, Tell Abyad venne conquistata dall'esercito siriano libero il 15 settembre 2012[3] Successivamente, la città venne conquistata dallo Stato islamico il 12 gennaio 2014 dopo intensi combattimenti. Una volta conquistata, l'ISIS ha giustiziato tra 70 e 100 prigionieri di Fronte al-Nusra e Ahrar al-Sham.[4][5] La città era quindi un punto di ingresso per i militanti jihadisti che dovevano entrare in Siria.

Alla fine di maggio 2015, le Unità di Protezione Popolare e i ribelli lanciano un'offensiva e conquistano la città il 14 giugno 2015, intrappolando le forze dello Stato islamico.[6][7][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Günümüzde Syrian Turkmen (TR) — Suriye’de Değişimin Ortaya Çıkardığı Toplum: Suriye Türkmenleri, p. 20 ORSAM Rapor № 83. ORSAM – Ortadoğu Türkmenleri Programı Rapor № 14. Ankara — novembre 2011, 33 pagine.
  2. ^ Master, YPG and rebels take full control on Tal Abiad city, su Syrian Observatory For Human Rights. URL consultato il June 30, 2015.
  3. ^ « Le président Assad reçoit le chef de la diplomatie iranienne, les combats se poursuivent à Alep », Le Monde avec AFP, 19 septembre 2012.
  4. ^ « Syrie : l'EIIL accusé de massacres », Le Monde avec Reuters, 13 janvier 2014.
  5. ^ « Sécurité renforcée à la frontière turco-syrienne après la prise de Tel-Abyad par les jihadistes », RFI, 12 janvier 2014.
  6. ^ « Combats en Syrie : 2 000 nouveaux réfugiés passent en Turquie » Archiviato il 14 giugno 2015 in Internet Archive., AFP.
  7. ^ « Combats entre Kurdes et djihadistes en Syrie, à la frontière turque », Reuters.
  8. ^ (FR) Hala Rodmani, En moins d’une heure, l’État islamique est parti, in Libération, 2015. URL consultato il 13 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2015)..

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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